Costituzione italiana: articolo 9
Perché
leggere la Costituzione italiana? E perché viene così spesso evocata
nei dibattiti politici e citata sulle pagine dei giornali, a volte senza
neanche essere ben conosciuta? Che cos'hanno di speciale i dodici
articoli con cui si apre? I principi e i diritti fondamentali che vi
sono enunciati sono viva realtà? Nel settantesimo anniversario della sua
nascita, una serie di brevi volumi illustra la straordinaria ricchezza
di motivi e implicazioni racchiusa nei principi fondamentali della
nostra Costituzione ricostruendone la genesi ideale, ripercorrendo le
tensioni del dibattito costituente, interrogandosi sulla loro effettiva
applicazione e attualità. Mai come oggi il nono dei dodici principi
fondamentali che tratteggiano il volto della Repubblica ha goduto di
fortuna e consenso popolare: oggi che esso è di fatto negato da leggi e
politiche. Nel 1948 la Costituzione ha spaccato in due la storia della
cultura e della ricerca scientifica italiane, assegnando a spiagge e
montagne, a musei, università e chiese una missione nuova al servizio
del nuovo sovrano: il popolo, cioè noi tutti. La storia dell'arte è in
grande parte la storia del potere di re e papi, granduchi e tiranni,
principi e banchieri. Ma il progetto della Costituzione ha cambiato
questa storia, dando parole nuove a una tradizione secolare che
suggeriva che proprio l'arte e il paesaggio fossero leve potenti per
rimuovere gli ostacoli all'eguaglianza e permettere il «pieno sviluppo
della persona umana» (art. 3).