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mercoledì 31 maggio 2017

Filosofia dei mondi globali: Conversazioni con Giacomo Marramao

Stefano Franchi, Manuela Marchesini - Bollati Boringhieri, 2017   

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Un pensiero all’altezza della globalizzazione, ossia in grado di rimodulare le categorie necessarie a comprendere il mutamento di scala che ha sovvertito il nostro spazio-tempo: così, riconoscendole la rara qualità di novum filosofico, è stata subito accolta la riflessione che Giacomo Marramao ha dispiegato nel 2003 in Passaggio a Occidente. La sua risonanza ha valicato ambiti disciplinari e altri confini, mentre il titolo stesso assurgeva a espressione emblematica del transito – costitutivo di un’epoca – verso approdi glocalizzati e mondi plurali affacciati tra le pieghe di sfasature temporali. Negli anni, il saggio ha via via aggiornato il proprio osservatorio teoretico-politico, e nel 2012 con la traduzione inglese, condotta sulla nuova edizione del 2009, ha raggiunto un pubblico planetario. Lo testimoniano le «voci» qui raccolte, che entrano nel vivo delle tesi di Marramao e sanno farsi ascoltare come in un simposio greco. L’oggetto del dibattito è però attualissimo. Riguarda la trama lacerata dell’egemonia occidentale, drammaticamente incapace di produrre una società a partire dall’economia di mercato, e le forme in cui un orizzonte è ricostruibile, o almeno perlustrabile. In dialogo stringente con i suoi interlocutori, Marramao ha l’occasione di ridefinire ancora una volta i contorni dell’universalismo della differenza, che destituisce l’identità dal rango privilegiato che si era riservata, assegna una funzione strategica alla politica della traduzione, considera il conflitto una «dimensione cruciale e generativa», integra la razionalità comunicativa con la narrazione. Nella convinzione che il destino della totalità sia l’incompiutezza, e la sintesi solo una «formula insatura».

Tortura

Donatella Di Cesare - Bollati Boringhieri, 2016 

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La condanna non è più unanime. Dopo l’11 settembre i nuovi apologeti della tortura hanno trovato nella “guerra al terrore” il motivo per giustificare una pratica mai dismessa che, negli ultimi anni, sembra dilagare ovunque, nelle democrazie non meno che nei regimi dittatoriali. Ma il “no” opposto dall’indignazione non basta più a difendere la dignità umana offesa. In pagine intense, scritte con il suo stile chiaro e incisivo, Di Cesare offre un quadro critico complessivo della tortura. Ne indica il nesso stretto con il potere, ne mostra la presenza anche nella democrazia. Come lottare contro la tortura, se a delinquere è lo Stato? Filosofi, scrittori, drammaturghi, registi, poeti vengono interpellati per delineare un’inedita «fenomenologia della tortura» che mira a cogliere la peculiarità di una violenza estrema, sistematica e metodica, dove il carnefice calcola e misura il dolore per scongiurare che la vittima muoia e per esercitare ancora il suo potere sovrano. La tortura è, per la vittima, la propria morte esperita in vita. Da Guantánamo ad Abu Ghraib, dal G8 di Genova agli anni di piombo, da Giulio Regeni a tutti quei casi che hanno recentemente allarmato l’opinione pubblica, la tortura viene esercitata in modo sempre più sofisticato per poter essere negata; incombe ovunque un inerme si trovi nelle mani del più forte: nelle carceri, nei reparti psichiatrici, nei campi per gli stranieri, negli ospizi, nei centri per disabili, negli istituti per minori. E l’assenza di un reato la favorisce. Praticata ancora, dietro le quinte, la tortura rende illegittimo lo Stato e mina dall’interno la democrazia. Un libro indispensabile per comprendere la questione della tortura in tutta la sua drammatica attualità politica

L’avvenire della religione: Umanismo, fede e ragione

Salvador Giner - Bollati Boringhieri, 2017  

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Sono trascorsi novant’anni da quando Sigmund Freud intitolò il suo saggio sulla religione L’avvenire di un’illusione. Oggi quell’«illusione» non ha assunto affatto connotati residuali. Anzi, in suo nome si continua ferocemente a versare il sangue, confermando la sentenza di Lucrezio sugli atti scellerati a cui può indurre. In un contesto dominato dalle cronache dell’efferatezza fondamentalista e polarizzato tra gli opposti fanatismi di chi brandisce un credo e chi si appella a pregiudiziali antireligiose, la voce di Salvador Giner si distingue innanzi tutto per la sua ispirazione: un mite umanismo laico, una terzietà guidata dal principio di cautela, che si rivela però di grande potenza riflessiva nel formulare con chiarezza gli interrogativi essenziali, senza cedere alle semplificazioni di chi estrapola tendenze passate per proiettarle sul futuro. Più che prendere posizione nel dibattito sulle basi neurologiche innate o sulla acquisizione culturale della fede, Giner ragiona sulle ambivalenze della credenza, sulla non-linearità del «disincantamento del mondo», sul rapporto tra declino dei culti e presenza di religiosità secolari, sulla compatibilità tra modernità avanzata e fede nel soprannaturale – e quindi sulla plausibilità di una secolarizzazione integrale –, e su chi abbia titolo a ritenersi tollerante. Proprio quell’umanismo che «non mette in discussione la verità della dimensione simbolica e mitica» aiuta a comprendere il senso complessivo della devozione nella società odierna, e a ipotizzarne il peso nel mondo di domani.

I filosofi e il cervello

John Z. Young - Bollati Boringhieri, 2017   
 
Come è possibile conciliare il determinismo dei fenomeni fisici con l'impressione che gli esseri umani siano dotati di libero arbitrio? Sembrava che questa domanda fondamentale - che ossessiona da sempre la filosofia - fosse destinata ad essere spazzata via dalla moderna fisiologia del cervello che ha posto il nostro organo superiore al centro delle sue indagini e che, grazie alle più moderne tecniche di scansione, dovesse svelarne ogni mistero. Ciononostante continuiamo a interrogarci sul rapporto tra la mente e il cervello, sull'origine della coscienza, le basi fisiche della memoria e l'immagine del mondo fornitaci dai nostri sensi. John Zachary Young, tra i più importanti biologi del secolo scorso, tenta in questo libro una mediazione. Se da un lato i filosofi affrontano il problema del pensiero in modo troppo astratto, dall'altro lato i biologi tendono a considerare il cervello come una serie di parti anatomiche isolate tra loro anziché come un sistema interattivo in rapporto dinamico con il corpo e con l'ambiente circostante. "I filosofi e il cervello" è stato il primo libro che ha aperto il dialogo tra scienziati e filosofi.
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L'Algoritmo Definitivo: La macchina che impara da sola e il futuro del nostro mondo

Pedro Domingos - Bollati Boringhieri, 2016      

La nostra società è immersa negli algoritmi. Ogni volta che visitiamo un sito web cercando un libro o un film, o che navighiamo tra i negozi online, lasciamo dietro di noi una lunga traccia digitale che descrive le nostre abitudini e le nostre preferenze; questa traccia è il «materiale grezzo», il database da cui algoritmi sempre più sofisticati traggono le informazioni per proporci il prodotto di cui abbiamo (o crediamo di avere) bisogno.
Gli algoritmi ci osservano, ci imitano e fanno esperimenti su di noi, per raggiungere lo scopo che è considerato il Santo Graal della ricerca informatica: l’Algoritmo Definitivo in grado di estrarre tutte le informazioni dai dati e fare tutto, proprio tutto ciò che vogliamo, persino prima che lo chiediamo. Questo, dal punto di vista commerciale. Ma c’è anche un lato scientifico della questione, il machine learning, ovvero il campo di studi che si pone come scopo quello «niente meno» di automatizzare le scoperte. Si tratta in sostanza di trovare un algoritmo in grado di programmare se stesso. Sembra fantascienza, e invece è una disciplina nel pieno del suo fermento.
Con lui, scopriremo che esistono ben cinque scuole di pensiero differenti, che prendono ispirazione da campi tra loro distanti come le neuroscienze, l’evoluzione, la psicologia, la fisica e la statistica, tutti all’origine di strategie diverse per arrivare all’Algoritmo Definitivo. Passo dopo passo, Domingos mette al loro posto tutti i pezzi del puzzle fino a farci vedere questa intelligenza automatica universale, l’«algoritmo-fine-di-mondo», si potrebbe dire, discutendone il significato e l’impatto che potrà avere in futuro per la scienza, il mercato, la società e la vita di tutti e ciascuno di noi.
La ricerca di questa macchina universale dell’apprendimento è uno degli sviluppi più affascinanti e rivoluzionari del pensiero umano di tutti i tempi e L’Algoritmo Definitivo di Pedro Domingos è la guida fondamentale per capirne a fondo il peso e le implicazioni.

Perché solo noi: Linguaggio ed evoluzione

Robert C. Berwick, Noam Chomsky - Bollati Boringhieri, 2016     
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Solo noi possediamo lo strano oggetto biologico chiamato «linguaggio». Noi e nessun’altra specie animale, compresi i primati non umani, visto che uno scimpanzé non sfiora neppure le capacità sintattiche di un bambino di tre anni. Il linguaggio è l’unicità più intrigante ed enigmatica in cui si sia mai imbattuto chi studia l’animale uomo, quella che ha avuto effetti incalcolabili sulla nostra vicenda. Da lungo tempo stuoli di scienziati delle più varie discipline e dei più diversi orientamenti sono alla ricerca delle sue origini; un’avventura intellettuale in cui si incrociano spade e si mettono in campo saperi sofisticati, sempre di nuovo riarmati in una tenzone senza fine. Un vero rovello soprattutto per l’evoluzionismo, alle prese con un «salto» che ne sfidava la tradizionale impostazione gradualistica.
Oggi però molto è cambiato, perché negli ultimi venticinque anni abbiamo appreso sulle basi neurofisiologiche e genetiche del linguaggio più che nei secoli precedenti, mentre i biologi evoluzionisti sono approdati, con strumenti matematici, a interpretazioni stocastiche del cambiamento evolutivo.
Dall’analisi di queste risultanze ripartono Noam Chomsky, supremo teorico della grammatica universale innata, e il linguista computazionale Robert Berwick, tra i maggiori studiosi dell’apprendimento vocale negli uccelli canori. La loro tesi, insieme evoluzionistica e discontinuistica, è un punto di arrivo nel dibattito sull’argomento: il linguaggio sarebbe un’acquisizione recente, ossia databile all’incirca a 80000 anni fa, quando, in una stretta finestra temporale, un gruppo di ominidi africani subì un piccolo ricablaggio del cervello che consentì le operazioni fondamentali del pensiero, in seguito esternalizzate attraverso il sistema sensomotorio. Come strumento interno per il pensiero, dunque, e non per necessità di comunicazione – ritenuta insufficiente a esercitare un’adeguata pressione selettiva – avremmo prodotto la strabiliante capacità di assemblare gerarchicamente la struttura sintattica, esclusiva di noi umani.

Menti sospettose: Perché siamo tutti complottisti

Rob Brotherton - Bollati Boringhieri, 2017 
 
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Loro cercano di controllarci. Ci fanno credere che viviamo in società libere e democratiche e che siamo i padroni del nostro destino, ma non è così, lo sappiamo bene. Ci nascondono la verità. Basta grattare sotto la superficie: l’omicidio di Kennedy, i vaccini, l’11 settembre, gli UFO, le scie chimiche, l’uomo sulla Luna, Bin Laden, i massoni, Lady D, gli Illuminati, Elvis Presley, il Nuovo Ordine Mondiale, i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, i rettiliani... Ovunque si guardi è evidente che c’è un piano colossale per manipolarci. Cosa si nasconde dietro le più articolate teorie del complotto e, soprattutto, chi sono i complottisti e come è possibile che così tante persone possano credere anche alle più ardite e immaginarie speculazioni?Rob Brotherton, che da anni studia come funziona la «mentalità complottista», analizza in questo libro, accattivante, ironico, e anche un po’ inquietante, i motivi per cui le nostre menti ci inducono tanto spesso a credere a cose implausibili, non provate e, soprattutto, in nessun modo provabili. Il fatto è che queste storie si adeguano perfettamente a certi  circuiti mentali che – volenti o nolenti – tutti noi ci portiamo dentro, confortando le nostre paure più profonde, i nostri desideri più nascosti e il nostro stesso modo di interpretare il mondo. La psicologia del complotto è affascinante e svela molto su noi stessi e su come sono costruite le nostre menti. I complottismi non sono aberrazioni psichiche di pericolosi sociopatici, sono il prodotto del funzionamento del nostro cervello e la radice stessa del verbo «credere». Magari saranno in pochi a credere che il presidente degli Stati Uniti sia un mutaforma rettiliano (ma certamente sono più di quanti vorremmo che fossero!), ma sono ancora milioni (e continuano a crescere) coloro che credono alla correlazione tra autismo e vaccini (è dimostrato chiaramente che non ci sia, tanto per essere chiari). Dopo aver letto Menti sospettose saremo sorpresi nel riconoscere come sia facile cedere alla narrazione complottista ma avremo ben chiaro come sia possibile sfuggirvi. È vero che i complotti nel mondo talvolta esistono, più spesso però è meglio essere prudenti e fare attenzione a cosa scegliamo di credere perché, alla fine, potremmo scoprire che i complottisti siamo noi.

La verità sul capitalismo: Denaro, morale e mercato

John Plender - Bollati Boringhieri, 2016     
 
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Storicamente, il capitalismo è stato oggetto di una diffusa e radicata ostilità. Eppure, nel corso della sua ormai lunga storia, ha indubbiamente sollevato dalla miseria molti milioni di persone: in Occidente, grazie alla deprecata economia di mercato, il benessere è costantemente cresciuto e, in Oriente, i paesi emergenti hanno conosciuto negli ultimi decenni uno straordinario sviluppo economico che ha finito per trascinare il mondo intero verso una sempre maggiore prosperità.
Eppure, nonostante tutto, il capitalismo continua a essere messo in discussione. Ci sono gli insoddisfatti, gli oppositori moderati, i critici radicali e i nemici giurati, in tutte le molteplici declinazioni, ma in genere quando si pensa al capitalismo non si pensa certo a qualcosa di buono. Denaro e morale difficilmente vanno a braccetto nell’immaginario collettivo.
John Plender, notissimo e stimatissimo giornalista del «Financial Times», esplora i paradossi e le insidie di questo sistema economico straordinariamente dinamico, e lo fa partendo da lontano, dalle sue origini nella Venezia mercantile medievale, fino alle bolle speculative del XXI secolo, nelle quali siamo tutt’ora immersi. Lungo il viaggio – scritto con prosa avvincente e facile da seguire –, incontriamo tutti i momenti chiave della storia del capitalismo, come ad esempio la strana vicenda della prima bolla finanziaria della storia – quella dei tulipani nell’Olanda del Seicento – le speculazioni nel mondo dell’arte contemporanea, fino alla complessa e recentissima crisi dei mutui subprime di cui ancora oggi i mercati mondiali pagano le conseguenze.
Plender però allarga costantemente lo sguardo, lasciando parlare spesso filosofi, poeti, scrittori e artisti di ogni epoca, pronti a indirizzare le loro acute critiche alle numerose falle di un sistema che, con le sue crisi cicliche e le profonde ingiustizie perpetrate in suo nome, si è dimostrato più che imperfetto.Su tutto aleggia – cruciale – la questione etica. L’etica del debito, la giustizia o l’ingiustizia del profitto, il denaro visto come «sterco del demonio», la differenza, per molti così importante, tra il guadagno ottenuto producendo beni e quello ottenuto semplicemente facendo circolare il denaro.
La verità sul capitalismo è una riflessione ponderata e convincente, che mette in scena il capitalismo in tutte le sue sfumature, quelle buone come quelle cattive, ed è destinato ad alimentare a lungo l’infinito dibattito sul futuro, ancora molto turbolento e insicuro, del nostro sistema economico.

Robot fra noi: Le creature intelligenti che stiamo per costruire

Illah Reza Nourbakhsh - Bollati Boringhieri 

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L’uomo sta creando una «specie» completamente nuova di robot, in parte materiale e in parte digitale. La robotica moderna non si occupa più di androidi identici agli esseri umani, come avviene nei film: la tecnologia è lanciata a creare macchine indiscutibilmente superiori agli uomini e in grado di fare cose che noi non potremo mai fare.
Illah Nourbakhsh – uno dei leader mondiali della ricerca robotica – ci racconta in questo libro dei «bot» del futuro prossimo e di quelli che verranno appena un po’ più in là: robot multimodali che ci consentiranno di essere in più luoghi nello stesso momento e persino nanorobot in grado di assumere forme fisiche diverse. Nessuno ci può guidare su questo terreno meglio di Nourbakhsh che, ignorando le etichette, apre ogni capitolo con una storia vera – la descrizione di un momento qualunque di una giornata piena di robot, che potrebbe essere normale tra qualche anno –, per poi tornare a vestire i panni dello scienziato e raccontarci in che modo giungeremo tecnicamente in questo futuro.
Sarà senza dubbio una rivoluzione dalle conseguenze difficilmente prevedibili.

Storia culturale del clima: Dall’Era glaciale al Riscaldamento globale

Wolfgang Behringer - Bollati Boringhieri 
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Gli uomini sono figli dell’Era glaciale: solo quando il freddo intenso dell’ultima glaciazione cominciò a stemperarsi, oltre 10000 anni fa, apparve la coltivazione, e con questa l’urbanizzazione e l’inizio della storia. Può apparire paradossale, ma è stato il riscaldamento del clima a crearci. Nel corso di tutta la storia umana, d’altra parte, il clima non è certo rimasto stabile e i suoi effetti sulle culture sono stati enormi. Non si può prescindere dalle condizioni climatiche nello studio delle civiltà, dei popoli, delle guerre, delle migrazioni, delle carestie, delle religioni e persino dell’arte e della letteratura. Diventa sempre più chiaro che il clima della Terra è parte integrante e motore inconsapevole dello sviluppo storico, politico e culturale dell’uomo e Wolfgang Behringer lo dimostra per la prima volta in forma estesa, con chiarezza e abbondanza di esempi.

Una ricerca accurata e penetrante sulla reazione delle società ai mutamenti dell’ambiente.

Nostra legge è la libertà. Anarchismo dei moderni

Massimo La Torre - DeriveApprodi, 2017  
 
Il pensiero libertario ha una storia antica e nobile fatta di percorsi teorici originali e di scontri filosofici infuocati. Una storia che è stata spesso banalizzata e, negli ultimi anni, è stata decisamente misconosciuta. Passando in rassegna i classici, tra anarchismo filosofico e anarchismo politico, l'autore conduce il lettore in un viaggio di passione e scienza. Da Stirner a Proudhon, da Kropotkin a Malatesta, questo libro, tra diversità e conflitti, restituisce la complessità del pensiero anarchico. Un pensiero con una base comune profonda, e ininterrotta nel tempo, fatta di intolleranza all'ingiustizia, alla sofferenza dell'obbedienza e della subalternità.

Commentario al Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia. Voll. 1. (artt. 1-50), 2. (artt. 51-97bis), 3. (artt. 98-126), 4. (artt. 126 bis - 162)

Le intese tra le regioni


lunedì 29 maggio 2017

La nuova disciplina delle unioni civili e delle convivenze


 Con la legge 20 maggio 2016, n. 76, a cui hanno fatto seguito le norme transitorie quali il D.p.c.m. 23 luglio 2016, n. 144, riguardanti disposizioni per la tenuta dei registri nell'archivio dello stato civile, e il D.m. Interno 28 luglio 2016, relativo alle formule per gli adempimenti degli ufficiali di stato civile in materia di unioni civili, l'Italia ha finalmente una normativa organica sia sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso, disciplinate come formazioni sociali in modo pressoché simmetrico a quanto previsto nell'ordinamento vigente per le coppie coniugate, sia sulle convivenze di fatto tra persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un'unione civile. Nella parte in cui disciplina le convivenze di fatto la legge interessa centinaia di migliaia di coppie e di famiglie che hanno progettato la loro vita al di fuori dei legami matrimoniali e che oggi vedono rafforzato il loro statuto giuridico rispetto a garanzie già esistenti nella legislazione o già riconosciute in passato dalla giurisprudenza. La novella non trasforma l'obbligazione naturale di solidarietà reciproca in obbligazioni giuridiche. Riconosce, però, specifici diritti di natura personale, conferma la piena autonomia negoziale, disciplina i contratti di convivenza e introduce un dovere di natura alimentare al momento della cessazione della vita in comune.
Prova e giudizio di fatto nel processo penale a carico degli enti

Lo studio concerne la verifica dell’illecito amministrativo dipendente da reato, che implica l’approfondimento dei profili relativi alla definizione del fatto da provare. I limiti tematici sono tracciati dalla definizione dell’oggetto della prova nel processo penale a carico degli enti e dalla individuazione dei mezzi di prova a disposizione delle parti, tra i quali quello rappresentato dal modello di organizzazione e gestione previsto dal d.lgs. n. 231 del 2001.
L’analisi del modello di accertamento dell’illecito amministrativo è stata anche condotta in considerazione delle regole di giudizio proprie del processo penale e del pericolo di latenti presunzioni nel giudizio di responsabilità dell’ente

Inazione, controlli, esecuzione. Atti del Convegno in ricordo di Giovanni Dean

C. Fiorio, R. Fonti, M. Montagna - Pacini Editore, 2017  
 
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno "Per Giovanni Dean", svoltosi a Perugia il 1 2 e 13 dicembre 2014, in ricordo del maestro, collega ed amico prematuramente scomparso. In quell'occasione, i colleghi a lui più cari si sono confrontati sui principali temi della sua vasta e sempre attuale produzione scientifica. Le tre sezioni del volume sono, infatti, dedicate agli argomenti oggetto delle sue tre monografie (L'impromovibilità dell'azione penale del 1996, La revisione del 1999 ed 
Ideologie e modelli dell'esecuzione penale del 2004).

Autoincriminazione e diritto al silenzio. Le esperienze italiana, francese e inglese

Giovanna Stanzione - CEDAM, 2017   

Il danno alla vittima del reato e i suoi rimedi
 
 Il tema della vittima del reato all’interno del paradigma processuale penale vive oggi il suo momento di massima espansione. L’opera, metabolizzati i frammenti legislativi della direttiva 2012/29/UE e della sua recente attuazione domestica, propone una declinazione innovativa del favor victimae, concentrandosi sulle esigenze riparative di cui è portatrice la persona offesa dal reato e sugli speculari obblighi di solidarietà statale. La prima parte viene dedicata alla compensazione del danno criminale attraverso meccanismi riparatori pubblici che agiscono in funzione surrogatoria nelle ipotesi – invero assai frequenti – d’ineffettività del risarcimento da parte del reo. La seconda parte, invece, si concentra su altre fonti di pregiudizio, sganciate dalla condotta criminale e legate all’attività, pur lecita, posta in essere dall’autorità giudiziaria nel corso del procedimento. Il “danno da processo” viene, così, stigmatizzato nel paradigma della c.d. “vittimizzazione secondaria” e affrontato in prospettiva rimediale e compensativa.

Processo penale e regole europee: atti, diritti, soggetti e decisioni. Estratto

Francesca Ruggieri - G Giappichelli Editore, 2017  
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"Il volume si occupa dei più recenti decreti legislativi di trasposizione degli europrovvedimenti (decisioni quadro e direttive, infra, §§ 2 e 2.1) in tema di assistenza e/odi cooperazione giudiziaria penale e costituisce la prima parte di un progetto più ampio, che vedrà a breve la pubblicazione di un secondo volume dedicato alle norme con le quali il Governo, in forza della legge 21 luglio 2016, n. 149, darà attuazione alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria del 2000 l e, soprattutto, provvederà alla rielaborazione del Libro XI del codice di rito (infra, § 3)."

Corte di Strasburgo e giustizia penale

G Giappichelli Editore, 2017   
 
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La Convenzione europea dei diritti dell'uomo e la giurisprudenza della Corte di Strasburgo sono oggi sempre più avvertiti come parte integrante del diritto che il giudice penale italiano è chiamato quotidianamente a interpretare e applicare, nella sua veste di "primo garante" dei diritti convenzionali. Dal punto di vista dell'avvocato, d'altra parte, la prospettiva di un ricorso a Strasburgo resta sempre sullo sfondo delle possibili opzioni difensive a salvaguardia dei diritti fondamentali, una volta esauriti i rimedi interni; ma, assai prima, la Convenzione e la sua interpretazione possono oggi rivelarsi strumenti preziosi durante il processo penale, per sollecitare il superamento di prassi interpretative consolidate e/o la formulazione di questioni di legittimità costituzionale. La principale difficoltà con cui il penalista deve confrontarsi rispetto al "diritto di Strasburgo" è legata, tuttavia, alla sua non agevole accessibilità: le sentenze della Corte non sono tradotte in lingua italiana; non sono massimate nelle modalità familiari al giurista italiano; né, ancora, sono di facile reperimento nelle banche dati più diffuse presso magistrati e avvocati italiani. Questo volume, che illustra in maniera sistematica la giurisprudenza della Corte relativa alle disposizioni convenzionali rilevanti nel giudizio penale, vorrebbe essere - anzitutto - una sorta di vademecum ad uso del magistrato, dell'avvocato e dello studioso italiani, i quali desiderino misurarsi con il necessario rigore con le ormai numerosissime questioni che chiamano in causa l'ambito di tutela dei diritti dell'uomo.

La vittima del processo: I danni da attività processuale penale

 G Giappichelli Editore, 2017  
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Il volume presenta i risultati conseguiti dal Progetto di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale “I danni da attività giudiziaria penale”, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il bando Prin 2012. Il progetto ha visto coinvolte cinque Unità di Ricerca: la Sapienza Università di Roma, l’Università degli Studi di Salerno, l’Università degli Studi di Palermo, l’Università degli Studi di Foggia, la Libera Università Jean Monnet di Bari. Il volume “La vittima del processo” è dedicato alla tutela che l’ordinamento dovrebbe assicurare a colui il quale il sistema processuale ha riconosciuto estraneo alla vicenda processuale. Il processo penale ha ricadute fortemente negative sotto molti profili, ad esempio immagine, reputazione, onore, riservatezza, identità personale, attività economiche. Si possono allora configurare una serie di fatti processuali leciti e lesivi, da accumunare insieme in quello che può essere definito come il “danno da attività giudiziaria lecita”. Viene così individuata la nuova figura della “vittima del processo penale”: colui che risulti aver subito un pregiudizio dall’attività processuale condotta nel rispetto delle regole. Il volume quindi delinea, in aggiunta a misure di prevenzione anti-lesive, in che modo l’ordinamento debba ristorare la vittima del processo: indennizzi, condotte riparatorie, rimedi compensativi e molto altro ancora.Dal punto di vista metodologico e contenutistico, il lavoro non scandaglia funditus le varie situazioni e i vari istituti, ma traccia piuttosto la cornice delle diverse evenienze nelle quali si produce un pregiudizio per l’indagato e l’imputato, così da evidenziarne la necessità di tutela. E se la prima vittima del processo penale è risultato essere l’indagato o l’imputato, non si è tralasciato di considerare né la persona offesa né il terzo estraneo.Il volume dapprima esplora, al fine di assicurare una copertura alla “vittima del processo penale”, gli orizzonti delle disposizioni costituzionali: il principio di solidarietà (art. 2) e le ulteriori potenzialità dell’art. 24 Cost. Successivamente il tema è affrontato nella sua dimensione “europea”, “convenzionale” e “comparata,” nonché verificando in quali limiti la disciplina civilistica e amministrativistica tuteli il danno da attività lecita. Si passa poi all’analisi delle situazioni suscettibili di tutela nei diversi segmenti processuali. Infine si individuano – in una visione globale – quelli che possono essere considerati come i nuovi danni, i nuovi fatti lesivi e le nuove vittime mietute dal processo penale durante il suo corso.In conclusione la ricerca individua una serie di situazioni che reclamano tutte una giusta compensazione, qualora non si riesca – con i rimedi preventivi proposti nel volume – a fare in modo che il processo penale si svolga senza seminare vittime nel suo percorso. Giorgio Spangher (Trieste, 1944) è professore ordinario di procedura penale. Tra le pubblicazioni principali: Considerazioni sul processo penale criminale italiano (Giapichelli 2015); La Pratica del processo penale (2010 e 2012); Procedura penale. Teoria e pratica del processo (2015); Trattato di Procedura penale (2008-2011).

Vittime di reato e sistema penale: La ricerca di nuovi equilibri

Marta Bargis, Herve' Belluta - G Giappichelli Editore, 2017
 
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Il volume «Vittime di reato e sistema penale. La ricerca di nuovi equilibri» raccoglie saggi dedicati ad una riflessione matura sulla fisionomia, i diritti e il ruolo della vittima di reato. Il lavoro si indirizza principalmente agli studiosi, ma può costituire un prezioso strumento di consultazione anche per professionisti, magistrati e quanti intendano approfondire uno dei temi più attuali della giustizia penale, italiana ed europea. A partire dalla decisione quadro 2001/220/GAI, l’Europa ha posto la vittima al centro della propria politica penale: la direttiva 2012/29/UE rappresenta oggi la Carta dei diritti delle vittime. Il volume «Vittime di reato e sistema penale. La ricerca di nuovi equilibri» si sofferma sulle fonti europee (anche con un saggio in lingua inglese), sui molti interventi legislativi locali, mirati a soddisfare le richieste di riconoscimento e protezione delle vittime di reato, e sul coinvolgimento delle vittime nella fase di esecuzione della pena e nei delicati ingranaggi della conciliazione e della riparazione.MARTA BARGIS è Professore emerito di diritto processuale penale nell’Università del Piemonte Orientale.HERVÉ BELLUTA è Professore associato di diritto processuale penale nell’Università di Brescia, dove insegna Giustizia penale europea e tiene un 
modulo di Diritto processuale penale.

Contro il razzismo

F. Faloppa, C. Bartoli, G. Barbujani, M. Aime - Giulio Einaudi Editore, 2016   
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In Europa avanzano movimenti xenofobi e in Italia si denunciano sempre piú spesso episodi di razzismo. Quattro studiosi con competenze diverse provano qui a vagliare i concetti di identità e differenza, a comprendere i diritti dello straniero in Italia, a misurare quanto profonde siano le nostre convinzioni sulle differenze biologiche e culturali e come se ne debba parlare. Guido Barbujani sceglie la prospettiva della genetica per decostruire le presunte basi scientifiche del razzismo; Marco Aime usa un approccio antropologico per comprendere alcune nuove declinazioni, di carattere culturale, assunte da certi razzismi. Federico Faloppa compie un'analisi linguistica, utile a capire gli elementi discriminatori che mettiamo in atto, spesso inconsciamente, usando le parole in un certo modo; infine Clelia Bartoli usa lo sguardo socio-giuridico per comprendere come le insidie del razzismo si celino anche nelle istituzioni «democratiche».

Giustizia costituzionale comparata

Le ragioni della secolarizzazione. Böckenförde tra diritto e teologia politica

Anna Cavaliere - G Giappichelli Editore, 2016   
 
Anteprima del libro
Gli ordinamenti giuridici moderni sono caratterizzati dal tentativo di costruire un ordine artificiale secolarizzato. A partire dagli scritti di Ernst-Wolfgang Böckenförde, il testo mette in luce come lo Stato secolare rappresenti, sin dalla sua genesi storica, una struttura costitutivamente votata alla crisi. La sua fragilità si disvela completamente, accentuandosi, nelle democrazie costituzionali del secondo dopoguerra. Sorte in contrapposizione alle tradizionali narrazioni della società come organismo unitario, ed al racconto di illusorie armonie sociali spontanee, esse puntano non alla radicale neutralizzazione del conflitto, ma alla possibilità di renderlo produttivo politicamente. Come il paradosso di Böckenförde evidenzia, però, esse vivono di presupposti che non sono in grado di garantire: la politica democratico-liberale, pur non avendo una fede privilegiata da difendere, rivela la necessità di uno spazio simbolico condiviso, il quale si alimenti di progetti, ideali, perfino di utopie collettive. Per questo motivo, nelle democrazie contemporanee, le confessioni religiose devono ridefinire la loro identità, rinunciando a posizioni di privilegio all'interno della sfera pubblica; al contempo, la laicità non può essere adoperata, da parte del potere politico, come una strategia escludente, bensì come uno strumento della ragione dialogante ed un metodo del dibattito pubblico.

Art. 2645 TER. Trascrizione di atti di destinazione per la realizzazione di interessi meritevoli di tutela riferibili a persone con disabilità, a pubbliche amministrazioni, o ad altri enti o persone fisiche

Arnaldo Morace Pinelli - Zanichelli, 2017  
 
L'art. 2645-ter cod. civ. introduce nell'ordinamento l'atto negoziale di destinazione, istituto idoneo a realizzare alcune delle finalità proprie del trust, con l'importante peculiarità di svincolare l'atto e l'effetto di destinazione dal trasferimento dei beni sottoposti al vincolo. Per la realizzazione di interessi meritevoli di tutela è consentito ai privati vincolare, con efficacia reale e nell'interesse di un terzo (il beneficiario della destinazione), beni immobili e mobili iscritti in pubblici registri. L'atto di destinazione incide sul diritto di proprietà del disponente e sottopone il bene destinato ad un particolare regime di circolazione e responsabilità. Produce, infatti, due effetti principali, tra loro indissolubilmente connessi: quello destinatario (il vincolo impone una determinata utilizzazione del bene, orientando i poteri dominicali alla realizzazione dello scopo della destinazione: i beni ed i loro frutti «possono essere impiegati solo per la realizzazione del fine di destinazione») e l'effetto della separazione patrimoniale (i beni destinati sono separati dal residuo patrimonio del disponente, con conseguente limitazione della sua responsabilità patrimoniale, essendo essi aggredibili solo per i debiti assunti per l'attuazione dello scopo della destinazione). Il confronto con l'art. 42 Cost. e l'art. 2740 cod. civ. induce ad una peculiare lettura del parametro della meritevolezza richiamato dalla norma: l'atto negoziale di destinazione postula la presenza di finalità non lucrative, rilevanti sul piano etico e sociale, la cui realizzazione, in generale, integra un valore preminente rispetto alla tutela dei diritti dei creditori (art. 64 legge fall.). Per tale motivo deve ritenersi che, entro ragionevoli limiti, l'atto di destinazione non sia assoggettabile alla revocatoria, ordinaria e fallimentare, non sia impugnabile ai sensi del nuovo art. 2929-bis cod. civ., sia esente da riduzione, collazione e revoca per sopravvenienza di figli. Dell'atto di destinazione si analizzano gli aspetti strutturali e funzionali, il problematico regime fiscale, le possibili applicazioni pratiche. Particolare attenzione è riservata alla destinazione nell'interesse della famiglia, anche alla luce delle nuove leggi sulle unioni civili e le convivenze di fatto (legge 20 maggio 2016, n. 76) e sulla tutela dei disabili gravi (legge 22 giugno 2016, n. 112, c.d. «Dopo di noi»), sottolineandosi - tra l'altro - la possibilità del ricorso all'atto negoziale di destinazione  in alternativa al fondo patrimoniale, quale più efficace strumento per la soddisfazione dei bisogni della famiglia, nonché per la realizzazione delle esigenze dei singoli componenti deboli della comunità familiare.
Enciclopedia di bioetica e scienza giuridica.
Vol. 11: Sacralità della vita - Sviluppo sostenibile

Edizioni scientifiche italiane, 2017      

Tutela del consumatore nei contratti telematici e nuove frontiere del diritto europeo della vendita

A. Addante - CEDAM, 2017    
Estratto

Il contratto

La locazione
Indice
  
Trattato di Diritto Privato diretta da  Mario Bessone

Roberto Calvo - Giappichelli, 2016 

Il volume «La locazione» coniuga l’analisi della disciplina codicistica con gli statuti speciali stratificatisi nel tempo. Costante è il dialogo con la letteratura e con il ius vivens. «La locazione» – destinata agli studiosi del diritto civile e agli operatori professionali (avvocati, giudici e notai) – intende attrarre l’attenzione del lettore sui basilari nodi esegetici correlati alla suddetta normativa, nel tentativo di offrire soluzioni applicative capaci di dare ordine sistematico alla fattispecie. L’ultima parte del libro è dedicata allo studio del rent to buy).
Impresa, società di capitali, mercati finanziari 

Paolo Montalenti - Giappichelli, 2017 



Il volume, destinato agli studiosi, agli studenti, ai professionisti, consiste in una raccolta di scritti dedicati ad argomenti di particolare attualità nell’evoluzione del diritto commerciale quali la riforma delle società di capitali e delle società azionarie quotate, l’amministrazione sociale, il sistema dei controlli, i gruppi di imprese, l’introduzione di nuove clausole generali. Una sezione è focalizzata sulle prospettive evolutive dell’ordinamento finanziario, dal rapporto tra investitori istituzionali e management nelle società quotate al ruolo dell’Autorità di vigilanza, alle agenzie di rating, alla disciplina sanzionatoria. Un capitolo finale tratta dell’arbitrato societario. Particolare attenzione è dedicata all’evoluzione normativa interna ed europea, alla regolamentazione di settore (bancaria e assicurativa), alle prospettive di riforma del diritto della crisi d’impresa, alle linee di tendenza del dibattito internazionale, alle indicazioni offerte dalla prassi con un costante confronto con la dottrina e la giurisprudenza.

Consumo e sviluppo della persona

Angelo Barba -  G Giappichelli Editore, 2017    
Anteprima del libro
 
Il consumo si colloca nel rapporto tra libertà sostanziale di conseguire combinazioni di funzionamenti ed effettiva realizzazione della capacità individuale secondo il personale progetto di vita. Il diritto dei consumatori protegge una categoria antropologica fondamentale che custodisce il senso della stretta connessione tra libertà ed identità autodeterminata in base alla scelta consapevole e libera. Muovendo dall'idea che il consumo renda possibile il pieno sviluppo della persona, il libro propone una ricostruzione del diritto dei consumatori nel segno della centralità della persona fisica protetta nell'autodeterminazione negoziale. In tale direzione viene ipotizzato un sistema unitario, aggregato intorno all'ambito soggettivo di applicazione della regola, che presidia le condizioni di efficienza normativa del mercato interno nel rispetto della pari dignità sociale della scelta di consumo costruttiva della personale biografia. L'ipotesi di lavoro viene verificata, mediante l'analisi dell'offerta fuori sede di strumenti e servizi finanziari, nella paradigmatica relazione tra Testo unico della finanza, Codice del consumo e Codice civile.

mercoledì 3 maggio 2017


The Oxford Handbook of Law and Economics
Volume 1: Methodology and Concepts
Edited by Francesco Parisi


Covering over one-hundred topics on issues ranging from Law and Neuroeconomics to European Union Law and Economics to Feminist Theory and Law and Economics, The Oxford Handbook of Law and Economics is the definitive work in the field of law and economics. The volumes gather together scholars and experts in law and economics to create the most inclusive and current work on law and economics. Edited by Francisco Parisi, the Handbooks look at the origins of the field of law and economics, tracks its progression and increased importance to both law and economics, and looks to the future of the field and its continued development by examining a cornucopia of fields touched by work in law and economics. The uniqueness of its breadth, depth, and convenience make the volume essential to scholars, students, and contributors in the field of law and economics.