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mercoledì 24 febbraio 2016

La nuova difesa d’ufficio
Elvira Nadia La Rocca, Nicoletta Mani - Dike Giuridica, 2015

Il volume presenta una completa esposizione delle modifiche normative che hanno interessato la disciplina del difensore d’ufficio.
L'esame della riforma è condotto, con approccio critico, sotto molteplici profili: sono descritte e approfondite le nuove modalità per l’iscrizione alla lista dei difensori d’ufficio, le modalità di ingresso nella scena processuale e, altresì, le procedure per ottenere il compenso e recuperare i crediti rimasti insoluti. In secondo luogo, vengono analizzate le molteplici attività che il difensore d’ufficio può essere chiamato a svolgere nei diversi momento in cui può intervenire la nomina. A differenza di qualsiasi altra opera presente sul mercato, infatti, solo questa cerca di offrire soluzioni, attraverso la descrizione dinamica degli istituti, per l’effettivo esercizio della funzione difensiva. 
Il volume, infatti, dedica un’intera sezione alle varie fasi processuali (dalla convalida dell’arresto, fino alle procedure di esecuzione di un mandato d’arresto europeo, passando per le indagini preliminari, i riti alternativi e il dibattimento) che possono richiedere il coinvolgimento del patrono d’ufficio, illustrando tutte le problematiche che può trovarsi a dover affrontare ed offrendo pronte soluzioni per ciascuna di esse.
Nel libro sono presenti i lavori parlamentari commentati e si tiene conto di tutte le modifiche normative che negli ultimi tempi sono intervenute a modificare il processo penale.



Strategie di deflazione penale e rimodulazioni in absentia

Marcello Daniele, Pier Paolo Paulesu - Giappichelli, 2015 

Depenalizzazione, pene non carcerarie, tenuità del fatto, messa alla prova, restyling del giudizio in absentia: queste le novità della l. n. 67 del 2014, il primo vero recente tentativo di riforma del processo penale dopo una non breve stagione di micro-interventi settoriali. È una legge a due velocità, dove importanti modifiche al codice di procedura penale coesistono con semplici deleghe che hanno sinora trovato attuazione solo in rapporto allo specifico profilo della tenuità del fatto (d.lgs n. 28 del 2015). Si tratta peraltro di una legge che mira a contemperare una pluralità di esigenze: rendere il processo penale più efficiente, puntando decisamente sulla deflazione, nel rispetto del principio di proporzionalità delle sanzioni. Per questo motivo, l’impatto delle nuove prescrizioni sul terreno sostanziale e processuale potrà essere valutato solo nel lungo periodo e alla luce di orientamenti giurisprudenziali davvero consolidati.
Scopo del presente volume è indagare sulle novità normative in discorso e sui principali problemi che vi sono sottesi, senza trascurarne le significative ricadute sistematiche.

I nuovi epiloghi del procedimento penale per particolare tenuità del fatto

Serena Quattrocolo - Giappichelli, 2015  
 
Dopo un lungo dibattito che ha visto per anni la dottrina dividersi soprattutto sulla natura giuridica dell'istituto, la particolare tenuità del fatto è divenuta "regola per l'esercizio dell'azione penale" anche nel rito "ordinario", cioè al di fuori dei contesti limitati, ratione personae o ratione mareriae, del processo minorile e del c.d. giudizio "di pace". Il d.lgs. 16 marzo 2015, n. 28, nell'adempiere alla delega conferita attraverso la legge 28 aprile 2014, n. 67, ha profondamente inciso sugli equilibri della giustizia penale. La nuova causa di non punibilità per particolare tenuità è venuta ad inserirsi nel procedimento attraverso diversi punti di innesto: il legislatore delegato, escludendo la strada dell'integrazione del catalogo delle declamatorie immediate ex art. 129 c.p.p., ne ha fatto una clausola rilevabile e dichiarabile a partire dalla fase delle indagini preliminari, non disdegnando di sfruttare appieno le capacità deflative dell'istituto. Il volume propone una panoramica delle questioni più rilevanti sorte a seguito dell'entrata in vigore della novella - peraltro senza un regime transitorio specifico - soprattutto in ragione di certi "punti deboli" nel coordinamento tra il nuovo istituto, la previgente disciplina e alcuni principi 
fondamentali del processo penale.

I contratti associativi a dodici anni dalla riforma del diritto societario

Giorgio Marasà - Giappichelli, 2015 
 
La raccolta contenuta in questo volume prosegue, idealmente e tematicamente, le due precedenti (Contratti associativi e impresa. Attualità e prospettive, Cedam, 1995; La norma di società, cooperative, associazioni e fondazioni, Cedam, 2015). Benché tutti gli scritti, tranne il primo, siano stati pubblicati nel periodo 2013-2015, alcuni hanno richiesto aggiornamenti (principalmente a seguito del d.l, 1/2015, conv. in 1. 33/2015), che sono evidenziati dalla stampa in neretto.

La nuova riforma del diritto concorsuale

Linea Professionale, 2015
Ecco l'ennesima riforma, per decreto-legge e voti di fiducia, del diritto concorsuale, incidente (anche regressivamente) su molti aspetti del concordato preventivo. Ne consegue l'esigenza di provare a capire come, rispetto a quella organica che avrebbe dovuto vedere luce, l'"Altra" riforma, con le sue misure anche innovative, possa considerarsi comunque un'adeguata risposta alle necessità di accelerazione delle procedure e contendibilità delle imprese in crisi. Tutto ciò in un quadro in cui i primi interventi "a caldo" paiono adombrare dubbi di tenuta costituzionale di alcune delle più significative disposizioni introdotte dalla legge di conversione del d.l. È in un tale contesto che si son mossi gli autori del presente volume, avvalendosi del metodo del continuo confronto affinato dall'esperienza "sul campo", con lo scopo di offrire al lettore un commento analitico, quanto pratico/operativo, delle singole norme varate. Arricchisce il volume il testo novellato della legge fallimentare, completo di tutte le precedenti versioni (comprensive di note sulle varie date di entrata in vigore) al fine di fornire una visione temporale integrale delle norme e facilitarne la conoscenza e l'utilizzo, rendendo l'intera opera un utile strumento d'ausilio per ogni operatore del settore.
La disciplina generale del contratto

Rosalba Alessi - Giappichelli, 2015 

Il diritto dei contratti attraversa da tempo una stagione di interessanti, significative, trasformazioni. A segnarla, il processo che ha visto prima consolidare, sotto il profilo quantitativo e qualitativo, le discipline settoriali di fonte europea, poi manifestarsi via via la capacità espansiva delle nuove regole, trasferite dal legislatore interno fuori dalle fattispecie oggetto dell’intervento di armonizzazione e, infine, dispiegarsi appieno quello che l’A. chiama effetto “di contaminazione”, che ha imposto un ripensamento di istituti e categorie del diritto interno. Tale effetto di “contaminazione” è colto nelle sue premesse (la contaminazione delle fonti, nel capitolo II) ed altresì nei suoi esiti; salva la necessaria presentazione delle fattispecie che ne sono oggetto (cui è dedicato il capitolo III), la specificità del “diritto di fonte europea” ne risulta in qualche modo neutralizzata, apprezzandosi invece le relative regole quali componenti, a pieno titolo, di una disciplina generale del contratto profondamente trasformata. Il libro si rivolge a studenti degli ultimi anni dei corsi di studi giuridici ma altresì a studenti dei corsi postlaurea. Si propone infatti di offrire non una mera esposizione ma una chiave di lettura del diritto dei contratti attuale, corroborata dagli ampi riferimenti alle più significative e recenti prese di posizione della giurisprudenza sulle questioni ancora aperte, specie quelle che tornano a interrogare sul rapporto tra legge (e ruolo del giudice) e autonomia dei privati.

Le obbligazioni. Corso di diritto civile

Bruno Troisi - Giappichelli, 2012

Ritardati pagamenti nelle transazioni commerciali. Comparative perspectives


In un'epoca contrassegnata dall'egemonia dell' economia finanziaria e dalle potenzialità del contratto nel creare diritti e obblighi, la prassi mostra di frequente come la grande impresa, avvalendosi della propria forza economica, nella normale dialettica della contrattazione, imponga clausole decisamente sfavorevoli per l'altra parte, o come il contraente debole possa trovarsi costretto a scegliere tra il naufragio certo della sua "attività" e la stipula del contratto a condizioni inique. Di qui la necessità di correttivi, in assenza dei quali il mondo giuridico rischierebbe di coincidere con il mondo economico e con i suoi automatismi. Le spinose tematiche che la novellata disciplina dei ritardati pagamenti nelle transazioni commerciali ha posto vengono analizzate attraverso una riflessione orientata a cogliere le interazioni della materia con i diversi istituti già disciplinati dal codice civile. II tutto senza trascurare l'indagine comparatistica che nel caso di specie appare quanto mai feconda e paradigmatica delle differenze o affinità di fondo esistenti tra i vari sistemi, vieppiù se si coglie la crescente osmosi tra scienza civilistica e commercialistica, per effetto della quale la "regula negotii" si traduce nella regola del mercato, con conseguente necessità per l'ordinamento giuridico positivo di distogliere l'attenzione dal solo atto di consumo per concentrarla sul mercato dei canali produttivi e distributivi che vede contrapposte, per definizione, le imprese alle imprese. 

Cambiamento climatico e sviluppo sostenibile  

 
L'attenzione per i cambiamenti climatici è fenomeno recente. Gli attuali strumenti di rilevazione sono oramai concordi nel misurare un progressivo deterioramento dell'equilibrio climatico. I problemi posti dal cambiamento climatico afferiscono alle sue implicazioni e soluzioni. Con la precisazione che il tema ha per definizione carattere interdisciplinare. Ed è l'interdisciplinarietà il primo tratto distintivo del presente volume che raccoglie saggi di studiosi di varia formazione scientifica, a cominciare proprio da quello concernente lo studio del clima e degli effetti prodotti dai suoi cambiamenti. L'analisi muove dalla trattazione della nozione di sviluppo sostenibile per poi soffermarsi sulle politiche sorte e sviluppatesi in seno al diritto internazionale, europeo e nazionale. Anche la parte dedicata alle energie rinnovabili intende offrire una rassegna dei problemi imposti da una disciplina che risulta tuttora contrassegnata da una applicazione discussa e travagliata. Quale che sia la posizione, ad ogni modo, la prospettiva della tutela ambientale è penetrata nelle pieghe dell'ordinamento giuridico, come dimostra emblematicamente la disciplina degli appalti verdi. E, allo stesso modo, costituisce oggetto di attenzione per le sue implicazioni economiche e territoriali come risulta nelle parti dedicate agli incentivi pubblici e ai legami tra gli indirizzi della pianificazione e le politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici.

L'Europa dei diritti. La Corte di giustizia e i cittadini dell'Unione

A cura di Giacomo Gattinara, Fabio Pappalardo - Meridiana,  2014


 Esiste un cittadino europeo? Chi è incaricato di verificare il rispetto dell’ordine giuridico in Europa? A tali quesiti risponde la Corte di giustizia europea che, sin dalla sua nascita, nel 1952, ha dato alla luce circa 27 000 sentenze, occupandosi di molti temi, tra cui parità di trattamento tra uomo e donna, euro, medicinali, prostituzione, sussidi agricoli, diplomi universitari. Da sessant’anni la Corte è la vera fucina del diritto europeo. L’occhio attento che sorveglia Stati, istituzioni e cittadini affinché tutti rispettino il diritto di quell’Unione che coltiva la pace come obiettivo primario da conseguirsi attraverso l’integrazione tra le popolazioni. L’Unione europea è dunque uno spazio, oggi, in cui si confrontano interessi, bisogni, diritti e doveri delle persone; dove si perseguono obiettivi quali la cura per l’ambiente, la cultura, la tutela dei diritti fondamentali dell’uomo. Era allora inevitabile fare una riflessione su quello che è, e rimane, il giudice par excellence dei cittadini europei nonché una delle Corti più importanti del mondo. Questo volume è una storia rivolta ai più,ma rigorosa, dei momenti cruciali dell’opera della Corte: in particolare di quelle sentenze che più hanno contribuito all’integrazione del Vecchio continente e che hanno aperto scenari divenuti poi quelli dell’Europa unita. Un libro, dunque, che racconta le sentenze che hanno fatto l’Europa. Capitolo dopo capitolo, si coglie l’importanza dell’impegno dei giudici, degli avvocati generali, referendari, traduttori, interpreti, informatici, ricercatori e tanti altri giovani e meno giovani di ventotto piccoli e grandi paesi. Si comincia quindi con il guardare alla Corte nei suoi rapporti con le altre istituzioni dell’Unione e si prosegue con le interazioni tra la Corte di giustizia e i giudici nazionali, supremi e non, mediante il vero gioiello del sistema che è il rinvio pregiudiziale. Si entra poi nel Palazzo di giustizia e il viaggio procede attraverso i suoi gangli vitali e organizzativi, con un’interessante sosta presso la cancelleria e la biblioteca. Un volume ricco di voci (quindici infatti gli autori: funzionari italiani della Corte e delle istituzioni europee, giuristi, studiosi) che va oltre il livello istituzionale di una giurisprudenza che è invece fervida e proteiforme, tesa a esaltare i diritti della persona. Al termine del viaggio, lo sguardo che si dà sulla Corte è sereno: c’è un giudice a Lussemburgo, ed è il giudice dei cittadini dell’Unione europea.

Ciò che resta della democrazia

 
Derive oligarchiche, delegittimazione dei partiti, scollamento tra istituzioni e popolo, dominio dei poteri economici. Perché proprio quando la democrazia sembra diventata ovvia, la partecipazione deperisce e il potere reale diventa sempre più opaco e indiscutibile? Può rinascere un’energia politica nuova e dissidente che rompa il conformismo del discorso pubblico dominante, rilanciando la sovranità democratica e la dimensione sociale dei diritti, oggi gravemente minacciate? 

Codice dei trasporti

 Leopoldo Tullio,  - Giuffrè, 2011

Il volume contiene i principali provvedimenti di diritto nazionale, europeo e internazionale in tema di trasporto aereo, marittimo, stradale e ferroviario, commentati con la dottrina e annotati con la giurisprudenza. Nell'ambito di ciascuna modalità di esecuzione del trasporto sono analizzati i profili di diritto pubblico e privato, del trasporto di persone e di cose, più rilevanti per gli operatori e per gli utenti: ad esempio gli obblighi di servizio pubblico, i diritti dei passeggeri e le modalità di accesso al mercato dei trasporti. Ciò dimostra la ricchezza della materia dei trasporti, che è oggetto di profonda attenzione da parte del legislatore nazionale, europeo e internazionale, poiché i problemi della mobilità di cose e persone tanto più si accentuano quanto più si accentua la globalizzazione dei mercati.

Il fuoco sacro di Roma


 
Il più importante archeologo italiano racconta il rito del fuoco pubblico che ha coronato la fondazione di Roma.
A Roma la dea del fuoco pubblico era Vesta. Il suo culto è stato istituito probabilmente da Romolo intorno alla metà dell’VIII secolo a.C. Due secoli dopo Roma incoraggia su questo fuoco pubblico un mito fondativo più cosmopolita: sarebbe stato portato nel Lazio da Enea, che lo avrebbe salvato da Troia in fiamme. Il fuoco dei Romani è stato spento e riacceso dalle vestali ogni primo giorno di marzo nel corso di 1150 anni. Le sei sacerdotesse, strappate da bambine alla famiglia, dovevano conservarsi illibate per almeno trent’anni. In compenso veniva loro riconosciuto un rango elevatissimo ed erano le sole donne che a Roma possedessero una piena capacità giuridica.
Andrea Carandini e la sua scuola hanno ricostruito il santuario di Vesta e parte del circondario, contribuendo in modo fondamentale alla comprensione del centro sacrale, istituzionale e culturale della città-stato. Grazie a uno scavo durato un trentennio è stato possibile analizzare la radura o lucus di Vesta, i luoghi di culto dei Lari, di Marte e Ops, di Giove Statore, e conoscere le capanne e le case delle vestali, dei re e dei massimi sacerdoti della città-stato.
Raccontare la storia di questo cuore urbano a un vasto pubblico è la ragione del libro. Non sarà più possibile una storia di Roma che ignori le scoperte di questo scavo condotto alla pendice settentrionale del Palatino.

Agrippina, la sposa di un mito

Lorenzo Braccesi - Editori Laterza, 2015

Era figlia di Agrippa, il trionfatore di Azio, e di Giulia, l’unica figlia di Augusto. La madre colpita dal marchio dell’infamia e relegata al confino di Ventotene, la sorella esiliata alle Tremiti, l’ultimo fratello superstite sgozzato nell’isola di Pianosa. Lei sola, Agrippina, si salva dalla tragedia domestica che si abbatte sulla discendenza diretta di Augusto. Dal padre aveva appreso la disinvoltura a convivere con le truppe. Dalla madre aveva assunto il carattere passionale e l’arroganza di casta non disgiunta dal tratto affascinante che sapeva sedurre anche i ceti subalterni. Dal nonno Augusto aveva ereditato il senso dell’autorità e il rispetto per la più antica tradizione dei valori romani. Ma era donna e, se una donna voleva emergere, doveva pilotare nell’ombra l’azione del marito. Così fa con Germanico che, per volontà di Augusto, era stato adottato come erede da Tiberio. Germanico resta però leale a Tiberio, nonostante la palese e ben motivata avversione di Agrippina verso il successore del nonno, al quale la matrona contrappone ad arte le gesta del marito, trasformandolo in mito vivente. La tragedia però scoppia al ritorno della coppia dall’Egitto. Di lì a poco Germanico muore e la vedova torna a Roma accusando Tiberio di essere il mandante della morte del marito. La figura di Agrippina, da quel momento, si avvia a un tragico tramonto.

Sciamani a Roma antica. I romani e il mondo magico

Leonardo Magini - Castelvecchi, 2015

 
Pionieristico, innovatore e rivoluzionario questo libro mostra la presenza dello sciamanesimo nell’inedito contesto della Roma antica, e porta alla luce questa forma arcaica di religiosità nella sua prima manifestazione occidentale. Il mito della dea Fortuna – di cui parlano autori come Ovidio, Livio, Plutarco – e le manifestazioni dello sciamanesimo sono i due poli della ricerca: da una parte, l’opera della dea etruscoromana che sovrintende le sorti degli umani; dall’altra, le azioni del mago e dello stregone. Leonardo Magini racconta e analizza le cerimonie – dalle celebrazioni dei solstizi ai riti per la liberazione degli schiavi ai trionfi – ed esplora i luoghi dove oggi sono ancora presenti i resti di una religiosità profonda e pervasiva eppure mai studiata fino a questo momento.

King John: England, Magna Carta and the Making of a Tyrant

 Stephen Church - Macmillan, 2015

Anteprima del libro

 No English king has suffered a worse press than King John: but how to disentangle legend and reality? The youngest of the five sons of Henry II and Eleanor of Aquitaine, the empire builders of the Angevin dynasty, John had small hope of securing any significant inheritance. Then, in 1199, on the death of his older brother Richard, John took possession of the vast Angevin lands in England and on the continent. But by his death in 1216, he had lost almost all that he inherited, and had come perilously close to losing his English kingdom, too. Drawing on thousands of contemporary sources, Stephen Church tells John's story - from boyhood and the succession crises of his early adulthood, to accession, rebellion and civil war. In doing so, he reveals exactly why John's reign went so disastrously wrong and how John's failure led to the great cornerstone of Britain's constitution: Magna Carta. Vivid and authoritative, King John: England, Magna Carta and the Making of a Tyrant is history at its visceral best.

Aboriginal Customary Law: A Source Of Common Law Title To Land

 Ulla Secher; Hart Publishing, 2014

 As noted in the Preface, this book seeks ‘to offer an alternative to conventional Aboriginal title doctrine,’ namely the doctrine of common law Aboriginal customary title.

The book starts by explaining the system of feudalism that shaped the common law and the doctrine of tenure, and the effect of their reception into the Australian colonies up until the seminal Mabo decision. The book then re-evaluates pre-Mabo case law from former British colonies in Africa, as well as the United States, Canada and New Zealand.
The book is centred around the High Court’s decision in Mabo, and in particular the finding that at sovereignty, the Crown only acquired a radical title to all land, rather than absolute beneficial ownership – thus overruling an assumption that had guided Australian real property law since colonisation. This finding enabled the High Court to make it clear that the underlying basis of Australian land law is an Australian rather than English version of the doctrine of tenure, and that the Australian version could accommodate native title, albeit a title which could be readily extinguished by Crown appropriation and grant. The author goes further however in arguing that radical title provides the basis of a new system of land tenure which, in addition to native title, can accommodate Aboriginal customary law as a source of common law title to land.
The author maintains however that the jurisprudential underpinnings for the doctrine of common law Aboriginal customary title are still consistent with fundamental common law principles. The Mabo decision provides a broader basis for the doctrine — one which is consistent with the re-evaluated case law.
The book is not limited however to an analysis of Mabo in relation to the doctrine of common law Aboriginal customary title. As well as its consideration of pre-Mabo jurisprudence in other jurisdictions, the book considers the application of the doctrine and its implications for Australia, Canada and South Africa. It challenges the reader to reconceptualise the Crown’s title to land in former colonies and to reassess conventional doctrines, such as the doctrine of tenure and the doctrine of continuity.
This is a book for native title practitioners and anyone familiar with the Mabo decision. It’s not a light read; the reader will need to give the book their full attention in order to appreciate the importance of what the author is saying.
However in saying that, the author has done an impressive job at articulating her thesis in a straightforward yet sophisticated style. Her comprehensive re-evaluation of relevant case law and her analysis of Mabo shows a depth of knowledge which flows through the entire book. Her meticulous research and attention to detail is clearly evident.
Reading this book is well worth the effort; the reader will come away with a new perspective on Mabo, and a fresh outlook on the future of Indigenous land rights. I would agree with Kent McNeil’s description in the foreword that it is ‘a formidable contribution’.

EU Environmental Law, Governance and Decision-Making  

Regulation, Enforcement and Governance in Environmental Law


Richard Macrory - Publisher: Hart Publishing, 2014

Regulation, Enforcement and Governance in Environmental Law is an updated edition of Richard Macrory's most influential writings. Spanning his entire career, these are all works which have helped shape contemporary environmental law and policy. The book includes the full text of his 2006 Cabinet Office Review on Regulatory Sanctions, new chapters on the Climate Change Act 2008, the Environment Tribunal, and analysis of recent leading cases. The book is divided into six thematic sections: Regulatory reform, Institutional Reform and Change, Dynamics of Environmental Law, Courts and the Environment, Europe and the Environment, and Supra-national enforcement of environmental law. Reviews of the first edition: "This book is surely destined to become a 'must read' for anyone (academic, practitioner or student) interested in the development of regulation, enforcement, and environmental governance." P Bishop, IUCN Academy of Environmental Law Journal "An excellent reference work on environmental law...an extremely important and valuable edition to the environmental lawyer's bookshelf. C Abbot, Journal of Environmental Law "It is a rare to find a volume which consumes one's attention for 765 pages - and rarer still that such a blockbuster be a law book...This book is not solely for environmental enthusiasts - it should be essential reading for anyone concerned with the institutional reform, transparency and accountability in the UK and EU.

 

International Law for Common Goods. Normative Perspectives on Human Rights, Culture and Nature

  Federico Lenzerini, Ana Filipa Vrdoljak - Hart, 2014

 International law has long been dominated by the State. But it has become apparent that this bias is unrealistic and untenable in the contemporary world as the rise of the notion of common goods challenges this dominance. These common goods - typically values (like human rights, rule of law, etc) or common domains (the environment, cultural heritage, space, etc) - speak to an emergent international community beyond the society of States and the attendant rights and obligations of non-State actors. This book details how three key areas of international law - human rights, culture and the environment - are pushing the boundaries in this field. Each category is of current and ongoing significance in legal and public discourse, as illustrated by the Syrian conflict (human rights and international humanitarian law), the destruction of mausoleums and manuscripts in Mali (cultural heritage), and the Deepwater Horizon oil spill (the environment). Each exemplifies the need to move beyond a State-focused idea of international law. This timely volume explores how the idea of common goods, in which rights and obligations extend to individuals, groups and the international community, offers one such avenue and reflects on its transformative impact on international law.

Balancing Human Rights, Environmental Protection and International Trade: Lessons from the EU Experience (Studies in International Trade Law)

Reid, Emily - Hart Publishing, 2015  

This book explores the means by which economic liberalization can be reconciled with human rights and environmental protection in the regulation of international trade. It is primarily concerned with identifying the lessons the international community can learn, specifically in the context of the World Trade Organization, from decades of European Community and EU experience in facing this question. The book demonstrates, first, that it is possible to reconcile the pursuit of economic and non-economic interests, that the EU has found a mechanism by which to do so, and that the application of the principle of proportionality is fundamental to the realization of this. It is argued that the EU approach can be characterized as a practical application of the principle of sustainable development. Second, from the analysis of the EU experience, the book identifies fundamental conditions crucial to achieving this 'reconciliation.' Finally, the book explores the implications of lessons from the EU experience for the international community. In so doing, it assesses both the potential and limits of the existing international regulatory framework for such reconciliation. The book develops a deeper understanding of the inter-relationship between the legal regulation of economic and non-economic development, adding clarity to the debate in a controversial area. It argues that a more holistic approach to the consideration of 'development,' encompassing economic and non-economic concerns -- 'sustainable' development -- is not only desirable in principle, but realizable in practice. (Series: Studies in International Trade Law) [Subject: Economics, International Law, Trade Law, Human Rights Law, Environmental Law]

Process and Procedure in EU Administration


Carol Harlow, Richard Rawlings - Bloomsbury Publishing, 2014 

Anteprima del libro
This book is about the administrative procedures of the European Union, which we see as the 'super glue' holding in place the sprawling structures of the EU governance system. The early chapters deal with the structures expansively defined, the diverse functions of administrative procedures in the EU and the values that underpin them, concentrating on the respective contributions of the legislature and administration. A separate chapter deals with the important procedural function of rights protection through the two Community Courts and the contribution of the European Ombudsman. We then turn to 'horizontal' or general procedures, dealing with executive law-making, transparency and the regulation of government contracting. A study of Commission enforcement procedure ends the section. 'Vertical' or sector-specific studies in significant areas of EU administration follow, including competition policy, cohesion policy (structural funds) and financial services regulation. Separate chapters deal with policing cooperation through Europol and with the interplay of international and EU institutions in the fields of environmental procedure and human rights. The final chapter contains the authors' reflections on current proposals for codification but ends with a general evaluation of the role and contribution of administrative procedure in the construction of the EU.

The Evolution of Law and the State in Europe: Seven Lessons

Spyridon Flogaitis -Bloomsbury Publishing, 06 nov 2014
 
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Most books about public power and the state deal with their subject from the point of view of legal theory, sociology or political science. This book, without claiming to deliver a comprehensive theory of law and state, aims to inform by offering a fresh reading of history and institutions, particularly as they have developed in continental Europe and European political and legal science. Drawing on a remarkably wide range of sources from both Western and Eastern Europe, the author suggests that only by knowing the history of the state, and state administration since the twelfth century, can we begin to comprehend the continuing importance of the state and public powers in modern Europe. In an era of globalization, when the importance of international law and institutions frequently lead to the claim that the state either no longer exists or no longer matters, the truth is in fact more complex. We now live in an era where the balance is shifting away from the struggle to build states based on democratic values, towards fundamental values existing above and beyond the borders of nations and states, under the watchful gaze of judges bound by the rule of law.

A Precariat Charter: From Denizens to Citizens

Guy Standing - A&C Black, 2014 
Anteprima del libro
Guy Standing's immensely influential 2011 book introduced the Precariat as an emerging mass class, characterized by inequality and insecurity. Standing outlined the increasingly global nature of the Precariat as a social phenomenon, especially in the light of the social unrest characterized by the Occupy movements. He outlined the political risks they might pose, and at what might be done to diminish inequality and allow such workers to find a more stable labour identity. His concept and his conclusions have been widely taken up by thinkers from Noam Chomsky to Zygmunt Bauman, by political activists and by policy-makers.

This new book takes the debate a stage further, looking in more detail at the kind of progressive politics that might form the vision of a Good Society in which such inequality, and the instability it produces, is reduced.

A Precariat Charter discusses how rights - political, civil, social and economic - have been denied to the Precariat, and argues for the importance of redefining our social contract around notions of associational freedom, agency and the commons.

Judging Positivism

Margaret Martin - Bloomsbury Publishing, 01 dic 2014
Anteprima del libro
Judging Positivism is a critical exploration of the method and substance of legal positivism. Margaret Martin is primarily concerned with the manner in which theorists who adopt the dominant positivist paradigm ask a limited set of questions and offer an equally limited set of answers, artificially circumscribing the field of legal philosophy in the process. The book focuses primarily but not exclusively on the writings of prominent legal positivist, Joseph Raz. Martin argues that Raz's theory has changed over time and that these changes have led to deep inconsistencies and incoherencies in his account. One re-occurring theme in the book is that Razian positivism collapses from within. In the process of defending his own position, Raz is led to support the views of many of his main rivals, namely, Ronald Dworkin, the legal realists and the normative positivists. The internal collapse of Razian positivism proves to be instructive. Promising paths of inquiry come into view and questions that have been suppressed or marginalised by positivists re-emerge ready for curious minds to reflect on anew. The broader vision of jurisprudential inquiry defended in this book re-connects philosophy with the work of practitioners and the worries of law's subjects, bringing into focus the relevance of legal philosophy for lawyers and laymen alike.

A New Introduction to Comparative Law

Jaakko Husa - Bloomsbury Publishing, 28 mag 2015
 
Anteprima del libro
This thought-provoking introduction to the study of comparative law provides in-depth analyses of all major comparative methodologies and theories and serves as a common sense guide to the study of foreign legal systems. It is written in a lively and accessible style and will prove indispensable reading to students of the subject. It also contains much that will be of interest to comparative law scholars, offering novel insights into commonplace methodological and theoretical questions and making a significant contribution to the field.

Roman Faith and Christian Faith: Pistis and Fides in the Early Roman Empire and Early Churches


Teresa Morgan - Oxford University Press, 2015      
 
Anteprima del libro
This study investigates why "faith" (pistis/fides) was so important to early Christians that the concept and praxis dominated the writings of the New Testament. It argues that such a study must be interdisciplinary, locating emerging Christianities in the social practices and mentalites of contemporary Judaism and the early Roman empire. This can, therefore, equally be read as a study of the operation of pistis/fides in the world of the early Roman principate, taking one small but relatively well-attested cult as a case study in how micro-societies within that world could treat it distinctively.

Drawing on recent work in sociology and economics, the book traces the varying shapes taken by pistis/fides in Greek and Roman human and divine-human relationships: whom or what is represented as easy or difficult to trust or believe in; where pistis/fides is "deferred" and "reified" in practices such as oaths and proofs; how pistis/fides is related to fear, doubt and scepticism; and which foundations of pistis/fides are treated as more or less secure.

The book then traces the evolution of representations of human and divine-human pistis in the Septuagint, before turning to pistis/pisteuein in New Testament writings and their role in the development of early Christologies (incorporating a new interpretation of pistis Christou) and ecclesiologies. It argues for the integration of the study of pistis/pisteuein with that of New Testament ethics. It explores the interiority of Graeco-Roman and early Christian pistis/fides. Finally, it discusses eschatological pistis and the shape of the divine-human community in the eschatological kingdom.
Inleiding tot het nederlandse international privaatrecht (11. ed)

L. Strikwerda - Kluwer, 2015