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mercoledì 24 febbraio 2016

L'Europa dei diritti. La Corte di giustizia e i cittadini dell'Unione

A cura di Giacomo Gattinara, Fabio Pappalardo - Meridiana,  2014


 Esiste un cittadino europeo? Chi è incaricato di verificare il rispetto dell’ordine giuridico in Europa? A tali quesiti risponde la Corte di giustizia europea che, sin dalla sua nascita, nel 1952, ha dato alla luce circa 27 000 sentenze, occupandosi di molti temi, tra cui parità di trattamento tra uomo e donna, euro, medicinali, prostituzione, sussidi agricoli, diplomi universitari. Da sessant’anni la Corte è la vera fucina del diritto europeo. L’occhio attento che sorveglia Stati, istituzioni e cittadini affinché tutti rispettino il diritto di quell’Unione che coltiva la pace come obiettivo primario da conseguirsi attraverso l’integrazione tra le popolazioni. L’Unione europea è dunque uno spazio, oggi, in cui si confrontano interessi, bisogni, diritti e doveri delle persone; dove si perseguono obiettivi quali la cura per l’ambiente, la cultura, la tutela dei diritti fondamentali dell’uomo. Era allora inevitabile fare una riflessione su quello che è, e rimane, il giudice par excellence dei cittadini europei nonché una delle Corti più importanti del mondo. Questo volume è una storia rivolta ai più,ma rigorosa, dei momenti cruciali dell’opera della Corte: in particolare di quelle sentenze che più hanno contribuito all’integrazione del Vecchio continente e che hanno aperto scenari divenuti poi quelli dell’Europa unita. Un libro, dunque, che racconta le sentenze che hanno fatto l’Europa. Capitolo dopo capitolo, si coglie l’importanza dell’impegno dei giudici, degli avvocati generali, referendari, traduttori, interpreti, informatici, ricercatori e tanti altri giovani e meno giovani di ventotto piccoli e grandi paesi. Si comincia quindi con il guardare alla Corte nei suoi rapporti con le altre istituzioni dell’Unione e si prosegue con le interazioni tra la Corte di giustizia e i giudici nazionali, supremi e non, mediante il vero gioiello del sistema che è il rinvio pregiudiziale. Si entra poi nel Palazzo di giustizia e il viaggio procede attraverso i suoi gangli vitali e organizzativi, con un’interessante sosta presso la cancelleria e la biblioteca. Un volume ricco di voci (quindici infatti gli autori: funzionari italiani della Corte e delle istituzioni europee, giuristi, studiosi) che va oltre il livello istituzionale di una giurisprudenza che è invece fervida e proteiforme, tesa a esaltare i diritti della persona. Al termine del viaggio, lo sguardo che si dà sulla Corte è sereno: c’è un giudice a Lussemburgo, ed è il giudice dei cittadini dell’Unione europea.