
Il
volume, nato dall'esigenza di illustrare le caratteristiche del diritto
europeo del lavoro per quanto attiene ai rapporti collettivi, e
sindacali in particolare, si è poi sviluppato secondo linee più
ambiziose e originali, cercando di affiancare all'analisi, molto spesso
astratta e fine a se stessa, della normativa dell'Unione l'esame delle
sue ricadute sugli ordinamenti nazionali. Alla ricostruzione del quadro
normativo dell'Unione europea - nel delineare il quale non può
trascurarsi il ruolo della Corte di Giustizia e il suo dialogo con la
Corte europea dei diritto dell'uomo - si affianca, dunque, quella dei
caratteri fondamentali di alcuni sistemi giuridici europei (Regno Unito,
da una parte, e Francia e Repubblica federale tedesca, d'altra parte).
Dall'indagine comparata emergono, pur nel permanere delle specificità
degli ordinamenti nazionali, notevoli elementi di convergenza,
nonostante la mancanza di una armonizzazione forte dell'Unione europea
(anche per l'assenza di competenze normative specifiche in materia). Non
si manca peraltro di porre la questione, nella parte finale del volume,
se le spinte centrifughe emblematicamente rappresentate dal caso Brexit
incideranno su questa tendenza alla convergenza ovvero verranno
sopraffatte dalle esigenze del mercato globale.