Diari 1988-1994: gli anni della segreteria generale della CGIL
Bruno Trentin - Ediesse, 2017     
A
 dieci anni dalla morte di Bruno Trentin si è scelto di pubblicare i 
diari del periodo che va dal 1988 al 1994, non soltanto perché sono gli 
anni in cui è segretario generale della CgiI, cercando di rinnovarla 
profondamente, ma soprattutto perché è in atto un passaggio d'epoca di 
cui Trentin è testimone e insieme interprete: il crollo del comunismo e 
la fine dell'Urss con lo scioglimento del Pei e la nascita del Pds; e in
 campo economico l'avvio di quella rivoluzione industriale che vede la 
crisi del fordismo e l'affermarsi dell'economia digitale. Aprire questi 
diari oggi, di fronte alla crisi del sindacato, di tutti i sindacati, e 
degli altri corpi intermedi, i paniti prima di tutto, una crisi 
giudicata irreversibile da molti, dà speranza. Perché in anni così 
drammatici come quelli qui narrati, in modo particolare nell'Italia 
delle mancate riforme, dei governi deboli e inaffidabili, della fine dei
 partiti di massa, Trentin cerca, riuscendoci in parte, di dare un nuovo
 ruolo al sindacato, a livello nazionale ed europeo, non soltanto nella 
difesa mai corporativa degli interessi del mondo del lavoro, ma 
soprattutto come attore sociale di nuova conoscenza e di nuova cultura. 
Trentin supera il sindacato ideologico a favore di un sindacato capace 
di trattare e di lottare per i diritti universali a partire dalla 
fabbrica e dal luogo di lavoro. Il lavoro è la base della dignità e 
della libertà con cui si autorealizza la persona umana ed egli lo reputa
 un diritto di cittadinanza sociale al pari degli altri sanciti dalla 
Costituzione. I diari sono una miniera di notizie e giudizi che ci 
aiutano a comprendere il tempo presente. Vi emerge una personalità di 
grande spessore umano e intellettuale, che nella sua ricerca, senza 
timore di confrontarsi con la realtà e con il nuovo, non abbandona mai 
la passione per la liberazione del mondo del lavoro, la sua scelta di 
gioventù.
A
 dieci anni dalla morte di Bruno Trentin si è scelto di pubblicare i 
diari del periodo che va dal 1988 al 1994, non soltanto perché sono gli 
anni in cui è segretario generale della CgiI, cercando di rinnovarla 
profondamente, ma soprattutto perché è in atto un passaggio d'epoca di 
cui Trentin è testimone e insieme interprete: il crollo del comunismo e 
la fine dell'Urss con lo scioglimento del Pei e la nascita del Pds; e in
 campo economico l'avvio di quella rivoluzione industriale che vede la 
crisi del fordismo e l'affermarsi dell'economia digitale. Aprire questi 
diari oggi, di fronte alla crisi del sindacato, di tutti i sindacati, e 
degli altri corpi intermedi, i paniti prima di tutto, una crisi 
giudicata irreversibile da molti, dà speranza. Perché in anni così 
drammatici come quelli qui narrati, in modo particolare nell'Italia 
delle mancate riforme, dei governi deboli e inaffidabili, della fine dei
 partiti di massa, Trentin cerca, riuscendoci in parte, di dare un nuovo
 ruolo al sindacato, a livello nazionale ed europeo, non soltanto nella 
difesa mai corporativa degli interessi del mondo del lavoro, ma 
soprattutto come attore sociale di nuova conoscenza e di nuova cultura. 
Trentin supera il sindacato ideologico a favore di un sindacato capace 
di trattare e di lottare per i diritti universali a partire dalla 
fabbrica e dal luogo di lavoro. Il lavoro è la base della dignità e 
della libertà con cui si autorealizza la persona umana ed egli lo reputa
 un diritto di cittadinanza sociale al pari degli altri sanciti dalla 
Costituzione. I diari sono una miniera di notizie e giudizi che ci 
aiutano a comprendere il tempo presente. Vi emerge una personalità di 
grande spessore umano e intellettuale, che nella sua ricerca, senza 
timore di confrontarsi con la realtà e con il nuovo, non abbandona mai 
la passione per la liberazione del mondo del lavoro, la sua scelta di 
gioventù.