Filosofia analitica del diritto
Uberto Scarpelli - ETS, 2014
Questo
volume raccoglie i due primi lavori analitici di ampio respiro
pubblicati da Uberto Scarpelli: "Filosofia analitica e giurisprudenza"
(Milano, 1953) e "Il problema della definizione e il concetto di
diritto" (Milano, 1955). In essi, il metodo analitico viene presentato
per la prima volta in modo sistematico alla cultura giuridica italiana, e
si comincia a fornirne una lettura critica e una rielaborazione
originale. L'autore pone le basi di una semiotica del linguaggio
normativo che sarà da lui sviluppata compiutamente verso la fine degli
anni '50, diventando un punto di riferimento imprescindibile per la
filosofia analitico-giuridica italiana. Comincia altresì a impostare la
revisione critica del metodo giuridico che lo porterà, nella metà degli
anni '60, a giudicare inaccettabile la difesa del positivismo giuridico
come accostamento scientifico e a contrapporre ad essa una
originalissima interpretazione e difesa politica di questa corrente
giusfilosofica. Le questioni affrontate nei due libri, quella della
natura del lavoro del giurista e quella del concetto di diritto, benché
oggi poco frequentate come tali, sono ineludibili. Nessun problema
giuridico può essere trattato proficuamente senza una previa e
consapevole presa di posizione su questi temi, così come nessuno può
essere
adeguatamente risolto, o almeno impostato, trascurando i principi
e le costrizioni del metodo analitico.