La disciplina dei giochi in Italia tra monopolio pubblico e mercato
Il
settore dei giochi e delle scommesse, pur nella molteplicità e
sovrapposizione delle normative susseguitesi nel tempo, ha assunto in
Italia un'importanza crescente e rappresenta una realtà dalla quale non
può prescindersi: sia sotto il profilo fiscale, essendo i giochi e le
scommesse una attività dalla quale lo Stato ritrae consistenti entrate,
sia sotto il profilo economico, tanto che i giochi sono considerati una
tra le prime industrie italiane (si parla della terza), sia sotto il
profilo del lavoro, attesi gli indubbi indotti occupazionali del
settore. A fronte di ciò, è diffusa l'opinione, sia nella collettività
che nelle istituzioni, del disvalore morale e sociale del settore del
gioco e delle scommesse, del quale si tendono a sottolineare solo alcuni
aspetti negativi, quali la infiltrazione della criminalità organizzata
attratta dalle prospettive di remunerazione offerte dal settore ed il
rischio per la salute dei cittadini (c.d. ludopatie) con particolare
riguardo ai soggetti svantaggiati (minori e anziani). Gli operatori del
settore lamentano, ad esempio, il sopravvenuto rifiuto di molteplici
istituti di credito di concedere finanziamenti e leasing sulla base di
prescrizioni contenute nei c.d. codici etici degli istituti medesimi. Il
volume fornisce una panoramica generale della disciplina del settore
dei giochi e delle scommesse in Italia sotto l'aspetto
amministrativistico, compreso l'inquadramento di tale disciplina nel
contesto europeo.