Corso storico istituzionale di Diritto romano
Gennaro Franciosi - G Giappichelli Editore, 07 nov 2014
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Negli
ambiti di programmazione universitaria si riduce sempre più lo spazio
lasciato alla Storia, e nelle Facoltà giuridiche l'ambito delle materie
storico-giuridiche, sul falso preconcetto della scarsa attitudine
formatrice di queste materie. Per venire al diritto romano si lascia
spazio, senza entusiasmo, alle Istituzioni (il diritto privato romano) e
si tende a negarlo alla Storia, ossia al diritto pubblico romano e al
sistema delle fonti, dimenticando, ad esempio, il grandioso edificio
della giurisprudenza classica che ha elaborato proprio quegli archetipi
ancestrali che rappresentano l'armamentario logico di cui si serve
tuttora - spesso inconsciamente - il giurista "moderno", anche quando fa
il comparatista (sincronico) o esamina istituti di derivazione
anglosassone. Né farebbe male al processual-penalista guardare a
quell'esperienza, tardo repubblicana, del sistema accusatorio delle
quaestiones perpetuae. Si comprende che si debba studiare il diritto
privato romano (le Istituzioni), ma non si comprende perché si debba
tendere ad ignorare le fonti e i percorsi attraverso cui si giunse alla
creazione di quegli istituti. Perché la Storia del diritto romano
riguarda proprio lo studio del diritto pubblico e delle fonti di
produzione del diritto nelle varie epoche della storia di Roma antica,
dalle origini della civitas all'età giustiniana.