Della ragion di Stato
Giovanni Botero - Einaudi, 2016
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Con
Giovanni Botero la "ragion di Stato", per la prima volta nella storia
delle idee, diventa oggetto di una riflessione ampia e articolata che fa
emergere (anche se poi la formula è stata usata con un'accezione
riduttiva, distante da quella originaria) una scienza del governo
monarchico, di ispirazione cattolica e con intenti chiaramente
antimachiavellici, ma con non pochi debiti nei confronti dell'autore del
"Principe". Lungi tuttavia dal limitarsi a un'opera di confutazione, il
trattato di Botero sfrutta un'ampia informazione che alla solida
cultura classica e scritturale congiunge conoscenze storico-geografiche
derivanti dalle scoperte avvenute durante il secolo. E rispecchia una
visione in cui la politica è legata non solo alle leggi e alle armi, ma
anche all'economia e alla demografia. Decisamente moderna è la sua
concezione di misurare la potenza di uno Stato dalle variabili
economiche, fra le quali dà la massima importanza allo sviluppo delle
attività produttive e commerciali. La presente edizione critica propone
il testo definitivo del 1598, arricchito da tutte le varianti delle
principali versioni precedenti (non solo la princeps del 1589, ma anche
quelle del 1590 e 1596), il che consente di seguire il lavoro di
revisione condotto dall'autore. Introduzione di Romain Descendre.