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venerdì 6 ottobre 2017

Sezione Diritto pubblico

Pluralismo religioso e Stato (post) secolare: Una sfida per la modernità

Luca Vanoni - G Giappichelli Editore, 29 nov 2016     
 
Anteprima
"In un libro di qualche anno fa, P. Berg sosteneva che, «secondo una opinione assai diffusa e ben radicata, la secolarizzazione sarebbe un portato inevitabile della modernità». Per definirsi "Stati moderni", le nostre democrazie non devono solamente essere capaci di garantire la libertà e l'uguaglianza dei loro cittadini di fronte alla legge, ma sono altresì chiamate ad assicurare una certa separazione tra la sfera temporale e quella spirituale, tra la politica e la religione, tra la Chiesa e lo Stato: tant'è che «si è oggi comunemente d'accordo nel ritenere che le democrazie moderne debbano essere "secolari". Sotto il profilo costituzionale, tale compito è assolto - nel nostro ordinamento così come in altri - dal principio di laicità. Ma cosa significa davvero Stato laico o Stato secolare? La risposta a queste domande affonda le sue radici nella storia del pensiero giuridico europeo e non solo. Intesi in termini generali, il secolarismo o la laicità descrivono un atteggiamento complessivo dei pubblici poteri nei confronti del fenomeno religioso che segue il processo di secolarizzazione delle democrazie costituzionali, ovverosia il graduale distacco dell' ordinamento politico dal suo originario fondamento religioso."