Pluralismo religioso e Stato (post) secolare: Una sfida per la modernità
Luca Vanoni - G Giappichelli Editore, 29 nov 2016
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Anteprima |
"In
un libro di qualche anno fa, P. Berg sosteneva che, «secondo una
opinione assai diffusa e ben radicata, la secolarizzazione sarebbe un
portato inevitabile della modernità». Per definirsi "Stati moderni", le
nostre democrazie non devono solamente essere capaci di garantire la
libertà e l'uguaglianza dei loro cittadini di fronte alla legge, ma sono
altresì chiamate ad assicurare una certa separazione tra la sfera
temporale e quella spirituale, tra la politica e la religione, tra la
Chiesa e lo Stato: tant'è che «si è oggi comunemente d'accordo nel
ritenere che le democrazie moderne debbano essere "secolari". Sotto il
profilo costituzionale, tale compito è assolto - nel nostro ordinamento
così come in altri - dal principio di laicità. Ma cosa significa davvero
Stato laico o Stato secolare? La risposta a queste domande affonda le
sue radici nella storia del pensiero giuridico europeo e non solo.
Intesi in termini generali, il secolarismo o la laicità descrivono un
atteggiamento complessivo dei pubblici poteri nei confronti del fenomeno
religioso che segue il processo di secolarizzazione delle democrazie
costituzionali, ovverosia il graduale distacco dell' ordinamento
politico dal suo originario fondamento religioso."