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La
war on terror avanza e gli spazi di terrore sono ovunque: a guerra
succede guerra senza che si delinei una fine. Il libro ricostruisce
l'emergere di reti jihadiste in Medio Oriente e in Europa, gettando luce
sui nessi intimi che sostengono le narrazioni di sovranità e terrorismo
proprie della contemporaneità. Plasmato fra guerre e regimi repressivi,
e amplificato da media e social media, il terrore controlla territori e
al tempo stesso si propaga molecolarmente attraverso l'emulazione. Nel
contempo, sfidata dalla violenza jihadista e da altri fenomeni
transnazionali, la sovranità nazionale adotta risposte autoritarie, in
Medio Oriente come in Europa. Ne emerge un paradosso: le premesse
liberali dell'ordine internazionale si scardinano, prefigurando
l'avvento di una fase postliberale a discapito di multilateralismo e
global governance.