di
Francesca Tribisonna
(Autore) - Cedam, 2017
Il termine "ascolto" non compare nel codice di rito penale; tuttavia, la
predetta scelta lessicale, in luogo di quella tecnicamente più corretta
di "testimonianza", pare, nel caso concreto, più opportuna, poiché
l'audizione di un minore - testimone o vittima di reato - non si
esaurisce nella componente fisica derivante dal "sentire con l'orecchio"
quanto da altri riferito, ma ricomprende quella più propriamente
psicologica - tipica dell'"ascolto" in quanto tale - dell'apprendimento
con i cinque sensi. Sempre più spesso si parla di minori, ma sempre più
difficilmente si è davvero in grado di ascoltarli. Ascoltare un minore
in seno ad un procedimento penale significa venire incontro alle sue
esigenze, accoglierlo, comprenderne il dichiarato e percepirne le
sensazioni; significa valutarne l'idoneità a testimoniare e aiutarlo a
fornire il proprio contributo nel modo meno traumatico possibile;
significa garantire la genuinità delle sue dichiarazioni, tanto da
rivelarsi imprescindibile l'ausilio delle scienze paragiuridiche. Questo
è il motivo per il quale ciò che ordinariamente costituisce la prova
dichiarativa per eccellenza finisce per assumere le sembianze di una
prova scientifica - quasi un ibrido tra la testimonianza e la perizia -
in cui accanto al tecnico del diritto si trovano ad operare i più
svariati cultori delle scienze umane e sociali, psicologiche e,
talvolta, anche psichiatriche. La delicatezza della materia, oggi più
che mai al centro delle cronache quotidiane, impone un cauto approccio
da parte di tutti gli operatori coinvolti nel severo perseguimento delle
esigenze di protezione della giovane fonte rispetto a modalità
esecutive del suo ascolto che potrebbero essere per lei dannose, da
contemperarsi sempre con le irrinunciabili esigenze di accertamento
della verità. La presente opera si propone l'ambizioso obiettivo di
effettuare una ricognizione della materia, sviluppando, in due distinte
sezioni, i profili statici e dinamici che la caratterizzano. In
particolare, partendo dai profili statici e, così, prendendo le mosse
dall'evoluzione storica dell'istituto e dalle sue fonti interne ed
internazionali, essa si sviluppa nella disamina del ruolo dei tecnici
del diritto e degli operatori sociali, nonché nello studio degli apporti
provenienti dalle scienze psicologiche. Quindi, con la parte dinamica,
si approfondisce la materia per come operante nei momenti fondamentali
del procedimento penale e, in particolare, nella fase delle indagini
preliminari, dell'incidente probatorio e del dibattimento. Ne discende
uno studio completo della normativa vigente, come interpretata da
dottrina e giurisprudenza, e una serie di spunti critici e di
riflessione.