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martedì 28 giugno 2016

Lo scioglimento degli organi elettivi degli enti locali per infiltrazioni della criminalità organizzata 

Cittadino e amministrazione nel diritto comparato 

E. Rozo Acuña - Edizioni scientifiche italiane, 2001  

Sistemi giuridici comparati: traccia di un corso

Maurizio Lupoi - Edizioni scientifiche italiane, 2001

Diritto comparato dell'energia. Esperienze europee 

V. Pepe - Edizioni scientifiche italiane, 2008

Diritto diseguale e prassi multiculturale 

Raffaele Aveta -Edizioni scientifiche italiane, 2010   

I diritti dei popoli indigeni in America Latina 

Le autorità amministrative indipendenti nella comparazione giuridica 

Il nuovo ruolo delle Corti supreme nell'ordine politico e istituzionale 

V. Barsotti (a cura di), V. Varano - Edizioni scientifiche italiane, 2012  

Due temi nell'ultimo decennio hanno avuto fortuna tra i più attenti studiosi aperti alla comparazione: la giurisdizionalizzazione della politica - e se già De Tocqueville osservava che negli Stati Uniti ogni questione politica conduce prima o poi ad una questione giuridica, oggi alcuni autori parlano di "giuristocrazia" a livello globale - e il dialogo tra le corti. I due temi sono naturalmente connessi e vengono in considerazione con riferimento al mutato ruolo delle Corti supreme, costituzionali e sovranazionali negli ordinamenti contemporanei. Il primo Dialogo di diritto comparato, che presenta il volume 2011 dell'Annuario di diritto comparato e studi legislativi, si propone di illustrare la misura in cui, con particolare riferimento ad alcuni Paesi, si è realizzato tale mutamento e i motivi che lo hanno determinato, con il contributo di esponenti del mondo accademico italiano ed internazionale nonché di giudici di corti di grande rilievo.

Le riforme costituzionali

Giuseppe Lupone - Edizioni scientifiche italiane, 1998   

Commento alla Costituzione italiana 

Pietro Perlingieri- Edizioni scientifiche italiane, 2001   

Giudizio di costituzionalità e assorbimento dei motivi 

Giorgio Pelagatti- Edizioni scientifiche italiane, 2004


Leale collaborazione tra Corte costituzionale e Corti europee 

PERLINGIERI PIETRO - Edizioni Scientifiche Italiane, 2008

Funzione giurisdizionale e Costituzione italiana 

Magistratura e democrazia italiana. Problemi e prospettive 

di STEFANO SICARDI - Edizioni Scientifiche Italiane, 2010

Giorgio Lombardi. Scritti scelti 

La tutela dell'orientamento sessuale nella giurisprudenza interna ed europea

Elisabetta Crivelli - Edizioni scientifiche italiane, 2011 
 
Il diritto di partecipazione tra autorità e libertà 
Sara Lieto - Edizioni scienbtifiche italiane, 2011

È un tema complesso per diverse ragioni. Tra queste, la sua conformazione di meta-tema che rimanda inevitabilmente a molteplici e complessi argomenti di teoria dello Stato e di teoria generale del diritto. Ciò comporta, sul piano metodologico, un'attenta scelta del campo di approfondimento al fine di evitare un'eccessiva rarefazione del tema. In questo senso, considerata l'attualità dell'argomento che, al di fuori del procedimento amministrativo, non trova ancora molti riscontri in dati di diritto positivo, i risultati del testo mettono a fuoco un'ipotesi ricostruttiva del diritto di partecipazione attraverso una puntuale articolazione della sua fattispecie giuridica. Le riflessioni conducono all'elaborazione di una struttura giuridica di cui vengono messe in evidenza le caratteristiche e le principali problematiche relative alla sua titolarità e al suo esercizio.

Scritti per una scienza della formazione giuridica 

giovedì 16 giugno 2016

Il processo di integrazione europea dopo il trattato di Lisbona: dottorato di ricerca in tutela dei diritti fondamentali, diritto pubblico italiano ed europeo

Giuseppe Marazzita - Edizioni scientifiche italiane, 2012
 
 

La dignità dell'uomo. Geometrie costituzionali

Anna Pirozzoli - Edizioni Scientifiche Italiane, 2012 
 
La dignità dell'uomo è un principio recepito, più o meno esplicitamente, in gran parte delle Carte costituzionali contemporanee d'Occidente e nelle Carte internazionali dei diritti adottate a partire dalla metà del '900. Tuttavia questa formula linguistica accoglie un concetto giuridico indeterminato in cui convivono genericità e capienza di significati, da cui discende un'estrema flessibilità interpretativa e il rischio di usi meramente retorici della dignità all'interno di un ragionamento giuridico.

Il diritto dell'acqua

Renato Briganti - Edizioni Scientifiche Italiane, 2012 
 
L'accesso all'acqua per tutti è un diritto fondamentale, ma questa affermazione può risultare scontata o azzardata, a seconda del punto di vista che si ha sul tema: è scontata se ci appelliamo al buon senso, e pensiamo che l'acqua è la madre di tutte le forme di vita, guardando la questione con l'occhio del cittadino comune. Soprattutto nella "parte ricca dei Paesi ricchi" (il cosiddetto Nord economico) aprire il rubinetto ed esigere il diritto a ricevere acqua potabile presso il proprio domicilio è tanto ovvio che non ci si presta neppure più attenzione. L'affermazione è azzardata se la interpretiamo in senso strettamente giuridico, e soprattutto se ragioniamo in termini di "effettività" del diritto. Tranne pochissime eccezioni, principalmente concentrate in America Latina, è molto difficile trovare l'esplicito riconoscimento del diritto all'acqua all'interno di una Costituzione.

Giustizia costituzionale e Stato di diritto 

Juan J. Moreso Mateos, Michel Troper - Edizioni Scientifiche Italiane, 2012

Il bicameralismo

Francesco Palermo, Matteo Nicolini - Edizioni Scientifiche Italiane, 2013
Molti Paesi presentano una struttura bicamerale, pur con ruoli, strutture, composizione e funzioni assai diverse delle seconde camere. Per contro, quasi ovunque il bicameralismo è in crisi, si tentano riforme che spesso falliscono, e il passaggio a forme monocamerali è molto raro. Perché? Il bicameralismo serve a introdurre maggiore pluralismo nei processi decisionali. Le ragioni della sua crisi sono da rinvenire nella scarsa resa istituzionale di queste forme di istituzionalizzazione del pluralismo, che dipende da diversi fattori. Il volume indaga con metodo comparato la genesi, il ruolo, la composizione e le funzioni delle seconde camere e la ratio dei sistemi bicamerali, illustrando le ragioni della crisi della rappresentanza alla luce della sua evoluzione. Oltre a fornire informazioni, il volume offre chiavi di lettura a un fenomeno centrale per il funzionamento delle istituzioni e svela alcuni falsi miti, come quello delle "Camere delle regioni".

Interpretare manipolare combinare

Claudio Panzera - Edizioni Scientifiche Italiane, 2013 
 
Le tecniche decisorie delle Corti costituzionali sono da sempre un fertile terreno di indagine per lo studio della giustizia costituzionale, specie quando la loro evoluzione è frutto di una prassi altamente "creativa" di tali organi, come avvenuto anche in Italia. L'evoluzione in parola viene usualmente descritta a partire da due nuclei tematici, corrispondenti alle principali operazioni di cui il giudice delle leggi si è servito nel suo ruolo di "custode" della Costituzione. Da un lato, la reinterpretazione della disposizione legislativa impugnata (al fine di darle un "senso" costituzionale); dall'altro, la sua manipolazione (togliendo, aggiungendo e sostituendo frammenti normativi in eccesso o in difetto: regole 
e, all'occorrenza, princìpi).
Il potere neutro: risorse e contraddizioni di una nozione costituzionale
 Orrù Romano, Bonini Francesco e Ciammariconi Anna - Edizioni scientifiche italiane, 2013

Traendo spunto dalla celebre formula coniata all’incirca due secoli fa da Benjamin Constant per definire natura e caratteristiche du pouvoir royal dans une monarchie constitutionnelle, il volume offre ai lettori la rielaborazione delle relazioni presentate nel corso del quinto seminario dell’«Atelier 4 luglio G.G. Floridia. Giornate di Diritto e Storia costituzionale», svoltosi presso l’Università degli Studi di Teramo il 4 luglio 2011. Gli scritti mettono sotto la lente dell’indagine storica e giuridico-comparatistica profili significativi della complessa (e, in taluni casi, controversa) figura del Capo dello Stato nella cornice organizzativa della monarchia costituzionale e del regime parlamentare: dalla Francia dei secoli XIX e XX all’Italia repubblicana, passando per l’esperienza weimariana. Nonostante il considerevole arco di tempo che separa l’attuale riflessione sul «pouvoir neutre» dall’epoca in cui ebbe ad occuparsene l’intellettuale di Losanna, il tema in parola sembra essere immune dai segni del tempo: oggi come allora (e – in delicati passaggi di crisi politico-istituzionale – oggi più di allora), il riferimento al pouvoir modérateur et intermédiaire, politicamente neutro e (a rigore) estraneo alla determinazione dell’indirizzo politico tende a proiettarsi ben oltre il recinto ideale-ideologico di quelle impostazioni propense a ridimensionare figura e ruolo del Capo dello Stato, fino a fare di questi, nelle versioni estreme, null’altro che alta espressione di attività cerimoniali. Se essere «neutro» non può equivalere ad essere «neutrale» quando gli equilibri istituzionali sono scossi dalle fondamenta, l’individuazione del limite d’azione di tale essenziale potere nella turbolenza e nell’instabilità politiche resta incerta. Ma questa forse è più una virtù che un difetto.
Tipologie ed effetti temporali delle decisioni di incostituzionalità
 Butturini D.; Nicolini M. - Edizioni scientifiche italiane, 2014 

Saggi di diritto pubblico

Francesco S. Marini - Edizioni scientifiche italiane, 2014


In questa fase storica, il diritto pubblico è esposto a sollecitazioni che mettono alla prova categorie e modelli teorici consolidati: dalla rinnovata centralità dei diritti, frutto anche della sempre più accentuata osmosi fra gli ordinamenti europeo e convenzionale e quello nazionale, alle esigenze di ridefinizione della governance improntate ai moduli dell'efficienza decisionale, passando per l'evoluzione del ruolo degli organi di garanzia. In questa raccolta, si vuole offrire una riflessione attenta a coniugare premesse teoriche e risvolti pratici alla luce dei nuovi, e in parte inediti, orizzonti del diritto pubblico. Proprio attraverso i temi scelti - alcuni "classici", altri di più stringente attualità, ma tutti, oggi, "di frontiera" - si intende misurare il nuovo atteggiarsi di questo ambito della scienza giuridica.

Il dialogo tra le giurisdizioni superiori italiane e la Corte di giustizia europea

Davide Lamparella - Edizioni Scientifiche Italiane, 2014
Istituto di rilevanza cruciale per i rapporti tra ordinamenti nazionali ed ordinamento europeo, il rinvio pregiudiziale è progressivamente venuto a svolgere un ruolo di catalizzatore del dialogo tra la Corte di giustizia e le corti nazionali, favorendo il processo di formazione e definizione del diritto europeo e l'integrazione fra ordinamenti. La presente opera - elaborata sulla base della più recente giurisprudenza e tenuto conto dei più accreditati orientamenti della dottrina - intende ripercorrere le tappe più rilevanti di tale dialogo, illustrandone le opportunità in termini di circolazione di principî e istituti fra ordinamento europeo ed ordinamenti nazionali e viceversa. Il dialogo fra le corti si è, infatti, evoluto verso un "circuito costituzionale" che, coinvolgendo sempre di più anche le giurisdizioni superiori degli Stati membri - spesso restie ad incamminarsi sulla strada dell'integrazione per timore di perdere le proprie tradizionali prerogative favorisce una vera e propria osmosi di valori fondamentali tra ordinamenti, accelerando la costruzione dell'Europa unita e innalzando il livello complessivo di tutela dei diritti e delle libertà.

I sistemi elettorali dopo la sentenza costituzionale n.1 del 2014

Alessandra Rauti - Edizioni Scientifiche Italiane, 2014               
In un quadro istituzionale caratterizzato da una profonda delegittimazione dei partiti politici, mai sopita anche dopo oltre vent'anni dalla "svolta maggioritaria" del 1993, con la storica sentenza n. 1 del 2014 la Corte costituzionale interviene in modo assai deciso sugli istituti del premio di maggioranza e delle c.d. liste bloccate originariamente previsti dalla l. n. 270/2005 (c.d. Porcellum) per l'elezione delle Camere, condizionando per il futuro il modo stesso del legislatore statale di approcciarsi al tema dell'ingegneria elettorale.

Le deroghe all'articolo 138 della Costituzione

De Martino Francesco Raffaello - Edizioni scientifiche italiane, 2014
 
Dalla metà degli anni Ottanta si sono susseguite alcune ipotesi di revisione costituzionale che avevano l’ambizione di modificare gli assetti fondamentali delle Istituzioni repubblicane. Nelle aule parlamentari ha preso sempre più corpo la disputa intorno ad una riforma organica della Costituzione, laddove ha perso rilievo la pur consistente questione della sua attuazione. Il disegno di legge costituzionale A.S. n. 813 del 2013 ha riacceso la polemica sul problema della cd. Grande Riforma. Quest’ultima iniziativa ha posto una serie di quesiti. Anzitutto quello della praticabilità delle revisioni organiche. Difatti, diversamente da quanto accade in altri ordinamenti, il meccanismo di produzione normativa di cui all’articolo 138 non contempla procedure diversificate. Tale progetto ancora, analogamente alle Commissioni bicamerali del ’93 e del ’97, disciplinava una procedura in deroga a quella ordinaria, alterando significativamente il procedimento di revisione costituzionale e la natura rigida della Costituzione. Più in generale da una certa fase storica sono state realizzate significative revisioni costituzionali sostenute da iniziative governative e approvate con decisioni di maggioranza, in aperto conflitto con le minoranze. Il caso più emblematico è stato la riforma del 2005, respinta mediante il referendum del 2006. Si è prodotta così una sorta di degradazione della legislazione costituzionale verso quella ordinaria, capace di intaccare la natura garantista del procedimento di revisione costituzionale e la validità della Costituzione. L’andamento della storia costituzionale degli ultimi trent’anni dimostra, dunque, che La lotta per il diritto (e per la Costituzione) non è finita. Ciò non di meno, le vicende esaminate in questo studio e i loro esiti segnano una ripresa a favore di quanti intendono preservare l’impianto fondamentale della Costituzione del 1948.

mercoledì 1 giugno 2016

Labor Law in China
Progress and Challenges
Authors: Xie, Zengy

The primary aim of this book is to help readers understand the development of the theory and practice of labor law in China, and to familiarize them with major advances and remaining challenges in this field. The author also puts forward suggestions on how to improve labor law in China on the basis of an analysis of key problems and comparative study. The book can also serve as a useful guide, allowing HR experts at companies with Chinese employees or doing business in China to better understand Chinese labor law and regulations. It covers a broad range of labor law issues, including the meaning of labor relations, definition of the employee and employer, the duties of employers and employees, anti-discrimination, labor dispatch, minimum wage, termination of labor contracts, work injury insurance, labor inspections and labor dispute resolution.
La mobilité du salarié
Mobilité géographique, professionnelle, réduction du salaire...
Jean-Emmanuel Ray

Hier individuelle et ascendante, la mobilité géographique et professionnelle est souvent devenue soit une mesure collective de prévention (GPEC), soit une alternative aux licenciements économiques (obligation de reclassement). A fortiori depuis la loi du 14 juin 2013 ayant créé les accords collectifs de mobilité, mais aussi de maintien dans l'emploi permettant de réduire le salaire contractuel.
Flexibilité interne contre flexibilité externe : le droit de la modification est aujourd'hui central.
Si l'employeur peut imposer à un collaborateur un simple changement des conditions de travail (mutation à trois kilomètres, changement d'affectation, modification des horaires), il ne peut en principe toucher aux éléments essentiels de son contrat (salaire, qualification) sans l'accord du salarié.
Mais dans la vraie vie, un refus de sa part s'avère bien risqué. S'il n'accepte pas un simple changement des conditions de travail, il peut être licencié pour faute. Et s'il peut refuser une véritable modification, il y a de fortes chances qu'il soit licencié pour motif économique car son poste sera supprimé.

Que l'on soit employeur ou salarié, il est donc indispensable de connaître les règles de ce droit en pleine actualité.
Le nouveau droit social des restructurations et des licenciements économiques
Loi n° 2013-504 du 14 juin 2013 relative à la sécurisation de l'emploi
Patrick Morvan

Reprenant les grandes lignes de l'ANI du 11 janvier 2013, la loi du 14 juin 2013 "relative à la sécurisation de l'emploi" a bouleversé le droit des grands licenciements collectifs. Dans les entreprises tenues d'élaborer un plan de sauvegarde de l'emploi, l'autorité administrative (la DIRECCTE) joue désormais un rôle cardinal. Les causes de nullité des licenciements collectifs ont été redéfinies en conséquence. Les juridictions judiciaires ont été dépouillées d'un pan notable et symbolique de leur compétence, augurant de résistances et d'un éclatement inouï du contentieux.
Au-delà des licenciements économiques, la loi a forgé de nouveaux outils de gestion des emplois (accords de maintien de l'emploi, de mobilité volontaire sécurisée et de mobilité interne). Elle a élargi et encadré tout à la fois l'information et la consultation du comité d'entreprise comme celles du CHSCT. Elle a abrégé les délais de prescription en droit du travail.

Cet ouvrage expose dans le détail ces nouvelles dispositions légales et réglementaires, leur articulation - particulièrement complexe - et signale les multiples questions qui demeurent en suspens.