"Il
modello di Costituzione federale per gli italiani" è un progetto
costituzionale per lo Stato italiano che Gianfranco Miglio elaborò
intorno alla metà degli anni Novanta, quando, conclusa l'attività
accademica, aveva deciso di operare direttamente all'interno della vita
politica e istituzionale. Il testo costituisce una testimonianza
significativa del pensiero del professore comasco. Una lettura attenta
del progetto consente di cogliere sia i temi centrali della teoria
politica dell'autore, sia i tratti più autentici e originali del suo
pensiero costituzionale. Nell'impianto del modello sono riconoscibili
alcune delle innovazioni di tipo istituzionale che l'autore aveva
maturato a partire dalla sua esperienza con il "Gruppo di Milano"; sono
inoltre sviluppati i punti chiave (i cosiddetti «requisiti necessari»)
della sua "concezione neofederale". Un federalismo, quello di Miglio,
ispirato non da «una scelta valoriale», bensì da «ragioni scientifiche»,
derivate dalla constatazione del tramonto dello Stato moderno e dalla
crisi delle democrazie, «particolarmente di quelle a regime
"parlamentare integrale"» come quella italiana. Prefazione di Ornaghi
Lorenzo.
Eguaglianza e divieti di discriminazione nell'era del diritto del lavoro derogabile
Olivia Bonardi - Ediesse, 2018
La
riduzione delle tutele classiche e inderogabili del lavoro realizzata
con le recenti riforme mediante l'ampliamento degli spazi di regolazione
concessi ai poteri imprenditoriali e alla contrattazione collettiva,
specie aziendale, aumenta i trattamenti differenziali e le
diseguaglianze nel lavoro, e, al contempo, sposta l'attenzione sul
rispetto dei divieti di discriminazione, sempre più invocati a tutela
dei diritti dei lavoratori. Gli studi raccolti in questo volume
affrontano il tema delle discriminazioni alla luce delle riforme più
recenti, interrogandosi sul ruolo svolto dal diritto antidiscriminatorio
nell'attuale sistema normativo, in una prospettiva che tiene conto sia
dell'evoluzione del diritto nazionale, sia del contesto e della
regolamentazione europea in cui esso si colloca. Alla prima parte,
dedicata all'inquadramento generale del tema, seguono i saggi dedicati
ai diversi ambiti di applicazione del diritto antidiscriminatorio: dai
contratti di lavoro non standard ai licenziamenti, dai comportamenti
molesti e ritorsivi alla tutela della salute nei luoghi di lavoro.
Chiude il volume una parte dedicata ai profili processuali e ai rimedi
giudiziali avverso le discriminazioni. L'opera si caratterizza per il
dialogo che si instaura tra gli Autori: accademici, magistrati e
avvocati impegnati quotidianamente nello studio e nell'applicazione
concreta del diritto antidiscriminatorio. Presentazione di Laura Curcio,
Donata Gottardi, Guariello Fausta.
Questo
volume che raccoglie gli Atti del Convegno «Nuovi modelli familiari e
autonomia negoziale», tenutosi presso l'Università degli Studi di Enna
"Kore" il 16 giugno 2017, costituisce l'approdo della riflessione
critica iniziata, alcuni anni addietro, con lo studio «Le relazioni
affettive non matrimoniali». La legge n. 76/2016 sulla «Regolamentazione
delle unioni civili» e sulla «disciplina delle convivenze», infatti,
segna la definitiva presa d'atto della rilevanza assunta, anche sul
piano del diritto vigente, da taluni vincoli (etero e omosessuali) non
fondati sul matrimonio. L'universo familiare - anche in relazione alla
Riforma della filiazione - appare oggi sempre più complesso e molteplici
sono i nodi problematici che ruotano intorno al tema dell'autonomia
negoziale. In quest'ottica, il volume dedica particolare attenzione al
tema dei regimi patrimoniali nelle unioni civili e nelle convivenze
nonché allo strumento negoziale, oggi tipizzato, del contratto di
convivenza.
Vivere significa progettare ciò che ancora non è e si vuole che sia.
Sopravvivere significa dibattersi per non farsi sopraffare. Oggi la
politica si è trasformata in una convulsa agitazione di tecnici della
sopravvivenza. L'agitazione può dare l'impressione di voler dischiudere
chissà quale futuro e, invece, somiglia tragicamente al gioco della
moscacieca, dove il caos inghiotte la comprensione e la volontà si
smarrisce.
All'inizio del 2013 si sono verificati due eventi inediti: la
rielezione a capo dello Stato di Giorgio Napolitano e il successo
elettorale del Movimento 5 Stelle. Questi due fatti hanno segnato una
cesura che ha concluso il Novecento politico degli italiani. A partire
da questa novità interpretativa, l'autoreripercorre l'intera storia
repubblicana. Ricostruisce, tra l'altro, i modi con cui le famiglie
politiche hanno concorso all'organizzazione del potere e alla vita
collettiva, realizzando una prima socializzazione politica di massa. E
come, pur essendo i soggetti fondatori della democrazia e della sua
stabilità, siano pressoché scomparse.
La
presente monografia scientifica “La tutela per il trattamento e la
protezione dei dati personali” analizza il nuovo regolamento europeo
679/2016 e approfondisce la materia della tutela dei dati personali come
diritto fondamentale. Con l’approssimarsi della piena e diretta
applicabilità del nuovo regolamento europeo in materia di protezione di
dati, si è ritenuto opportuno considerare la materia nel volume “La
tutela per il trattamento e la protezione dei dati personali”, destinato
sia agli operatori del diritto che agli studiosi della materia,
prendendo in considerazione le evoluzioni dell’ultimo ventennio del
diritto europeo e nazionale, il ruolo del Working Party articolo 29 e
quello delle autorità Garanti che, attraverso le proprie linee giuda e
provvedimenti, hanno aiutato l’interprete a declinare i principi
delineati dalla giurisprudenza sovranazionale. Inoltre, si è considerato
necessario ripercorrere l’influenza che le pronunce giurisprudenziali
europee hanno avuto sul regolamento 679/2016.
Per
scelta o per destino? La Costituzione tra individuo e «gruppo politico»
è una monografia di carattere scientifico, ascrivibile all’area del
diritto costituzionale, che, a partire dal riconoscimento della
dimensione culturale del diritto, si interroga sull’influenza esercitata
dai paradigmi individualista e comunitarista sul modo di intendere la
Costituzione. Quale bene è, o deve essere, preservato nelle situazioni
ultime: il singolo (la sua vita, la sua coscienza, la sua libertà, ecc.)
o il gruppo (la sua esistenza, la sua identità, la sua unità,
ecc.)?Alla prospettazione di un modello teorico inerente ai concetti
fondamentali chiamati in causa (persona e individuo, comunità e
società), Per scelta o per destino? La Costituzione tra individuo e
«gruppo politico» fa seguire una ricostruzione critica delle prospettive
individualista e comunitarista e il suggerimento di guardare alle
teorie sulla generazione spontanea di ordine quali ipotesi esplicativa
maggiormente realistica. A cornice del lavoro, è collocata la
ricostruzione di vicende sintomatiche della storia costituzionale
italiana, con riguardo, in apertura, alla trattazione loro riservata
dalla Corte costituzionale e, in conclusione, alla soluzione speculare
cui si sarebbe potuti giungere assumendo a premessa il paradigma
opposto.
Il
libro tratta il carattere non necessariamente oppositivo del referendum
costituzionale, per dimostrare che, accanto alla funzione che esso
certamente ha quale strumento per l’espressione da parte delle minoranze
del loro dissenso rispetto a una legge di revisione costituzionale, è
possibile anche una funzione integrativa del referendum, che consiste
nell’utilizzo di esso al fine di consentire alle maggioranze di
esprimere il proprio consenso alle riforme.Il carattere non
necessariamente oppositivo del referendum conduce però a distinguere la
funzione integrativa da quella sostitutiva della consultazione, la
seconda delle quali non è compatibile con la Costituzione perché si
propone di utilizzare il consenso popolare alla revisione in
sostituzione di quello parlamentare, rinunciando preventivamente a
ricercarlo.Analizzare il carattere non necessariamente oppositivo
consente anche di ridiscutere alcuni temi che sono frequentemente
abbinati alle trattazioni dell’istituto (come il rapporto fra democrazia
rappresentativa e democrazia diretta, l’utilizzo del referendum come
appello al popolo e la “deriva plebiscitaria” cui esso può condurre),
temi che sono stati ulteriormente indagati in occasione del tentativo di
riforma costituzionale del 2016.
I
contributi raccolti in questo volume si propongono l’obiettivo di
analizzare le materie affrontate dal decreto legislativo n. 151 del
2015, costituente, come noto, una delle fonti attuative del Jobs Act. Si
tratta di tematiche profondamente eterogenee, il cui minimo comune
denominatore fondamentale è costituito dalla volontà del legislatore di
razionalizzare e semplificare alcuni adempimenti in materia di lavoro, a
carico delle imprese e dei cittadini. Rientrano in questo ambito: il
collocamento mirato dei disabili; il deposito dei contratti collettivi
aziendali e territoriali; le banche dati e le politiche del lavoro; il
lavoro all’estero; il collocamento della gente di mare; la sicurezza sul
lavoro, gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali; i riposi,
le ferie e la reperibilità; le dimissioni volontarie e la risoluzione
consensuale del rapporto.Vengono inoltre trattate la revisione delle
sanzioni in materia di lavoro e legislazione sociale e le novità
introdotte in materia di pari opportunità.Altri nuclei argomentativi del
decreto n. 151 del 2015 sono esaminati nei due volumi di questa Collana
curati da Marco Esposito e da Patrizia Tullini. Francesco Basenghi,
professore ordinario di Diritto del lavoro nell’Università di Modena e
Reggio Emilia.Alberto Levi, professore associato di Diritto del lavoro
nell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Migrazioni economiche e ordinamento italiano. Una prospettiva giuslavoristica
Monica McBritton - Cacucci, 2017
È
un dato acquisito che la specie umana che oggi popola il pianeta abbia
avuto origine in una sua porzione - il continente africano - e
progressivamente, migrando, si sia ampiamente diffusa. In altre parole,
il fenomeno migratorio è piuttosto antico, anche se, naturalmente,
assume caratteristiche diverse nei vari momenti prestorici e storici. Le
ragioni che inducono a migrare possono essere molteplici; fra di esse,
un ruolo fondamentale è sempre stato ricoperto dall'esigenza di cercare
migliori condizioni materiali di vita. Si parte lasciando indietro
situazioni ritenute difficili, ostili, disagiate, dirigendosi verso
luoghi diversi con la speranza che si possa stare meglio. In definitiva,
sebbene ogni epoca e ogni territorio imprima un suo marchio specifico, i
fenomeni migratori costituiscono una dimensione rilevante dei processi
sociali. Siccome ricorrenti, proprio i processi sociali non sfuggono
alle esigenze di regolamentazione e la regolazione, dal canto suo, può
essere più o meno adeguata, rispetto ad una serie di elementi che, mano
man che le società sono diventate più complesse, debbono essere tenuti
in considerazione.
La specialità sarda alla prova della crisi economica globale
Giovanni Coinu, Gianmario Demuro, Francesco Mola - Edizioni Scientifiche Italiane, 2017
Il
libro raccoglie e analizza le preferenze dei sardi sulle politiche
pubbliche d'attuazione della specialità e, servendosi dall'elaborazione e
analisi statistica dei dati, affida ad autori di diversa provenienza
scientifica e geografica una lettura critica. I temi trattati anno dalla
partecipazione democratica alla difesa della lingua; dalla
sostenibilità delle politiche di sviluppo, all'espansione delle
politiche pubbliche in realtà territoriali a economia debole di fronte
alla crisi globale. Dal lavoro emerge che le politiche definiscono, in
concreto, l'identità delle istituzioni pubbliche e tracciano i confini
reali dell'autonomia regionale. Nell'analisi delle politiche pubbliche
emerge, anche, che la specialità autonomistica ha un'identità plurima
che potrebbe diventare un paradigma replicabile per l'interpretazione,
in concreto, di altre autonomie regionali.
Il
volume si propone di 'testare', attraverso l'analisi delle tutele
apprestate dal nostro ordinamento alla riservatezza e al segreto, il
grado di democrazia e di modernità dell'ordinamento stesso. Sia pur
senza pretesa di esaustività, vengono approfondite le singole
fattispecie, con una attenzione particolare ai casi in cui la tutela
della riservatezza, bene strettamente collocato nell'alveo dei diritti
costituzionalmente garantiti, è costretta a cedere il passo ad altri
diritti, ugualmente tutelati dalla nostra Costituzione.
Le autorità indipendenti tra funzione regolativa e Judical review
Carlo Iannello - ESI, 2018
Il volume raccoglie gli atti di un convegno che si è tenuto il 4
dicembre 2015 presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli,
svoltosi nell’ambito di un progetto di ricerca nazionale su
«Giurisdizione e pluralismi». Gli studi che si pubblicano affrontano, da
prospettive diverse (costituzionalistica, amministrativistica,
privatistica, processualistica), il tema del rapporto tra queste
autorità indipendenti, le funzioni da esse svolte (regolativa e
paragiurisdizionale) e il successivo controllo giurisdizionale sui loro
atti. Dall’insieme dei contributi emerge un quadro problematico: il
concreto funzionamento di queste nuove istituzioni e l’estensione dei
loro compiti non hanno contribuito a risolvere i problemi della loro
compatibilità con il sistema costituzionale, perché questi nuovi poteri
contribuiscono a realizzare una «nuova» forma di intervento pubblico
nell’economia per garantire la massima espansione possibile del
principio concorrenziale, in modo del tutto ‘indipendente’ rispetto ai
valori costituzionali.
Politica e negazione. Per una filosofia affermativa
Roberto Esposito - Einaudi, 2018
Il
libro ricostruisce la genealogia del reciproco avvitamento tra
negazione e politica. Il primo capitolo percorre l'intensificazione
della categoria di negazione nel pensiero di cinque intellettuali di
diversa formazione - Schmitt, Saussure, Freud, Heidegger e Kojève. Il
secondo capitolo analizza la piega negativa di alcune tra le
fondamentali categorie politiche moderne - quelle di sovranità,
proprietà, libertà, popolo. Ciascuna di esse è stata costruita non in
forma positiva, ma come l'esito della negazione del proprio opposto. Il
capitolo conclusivo propone una possibile nozione affermativa di
politica, intesa non come rimozione del negativo, ma come sua
riconversione nei termini positivi della "differenza", della
"determinazione" e dell'"opposizione". Gli autori da cui muove il
discorso sono soprattutto Spinoza, Nietzsche e Deleuze, interpretati
spesso non secondo la loro ricezione abituale e ricondotti all'orizzonte
di pensiero elaborato dall'autore in questi anni.
Com'è
possibile combattere la violenza rispettando lo Stato di diritto? Come
può uno Stato fronteggiare gruppi che avversano radicalmente la
democrazia, approfittando delle libertà di espressione, di informazione,
di circolazione di cui godono i cittadini? Come conciliare le esigenze
di «sicurezza» della popolazione e della cosiddetta «opinione pubblica»
con il rispetto della democrazia? Esiste un uso ragionato della forza
rispettoso dei diritti fondamentali? Si tratta di interrogativi molto
attuali, eppure sono stati spesso posti nell'Italia repubblicana, che
nel corso della sua storia ha dovuto confrontarsi con forme cruente, e
qualche volta concomitanti, di violenza di natura sociale, politica e
criminale. Nuove leggi sono state emanate per accrescere i poteri delle
forze dell'ordine, facilitare le inchieste e le procedure giudiziarie.
Per far fronte ai diversi tipi di violenza, si è così accumulato un
«patrimonio di saperi e di metodi», per poter passare da un contesto a
un altro. Questo libro propone una riflessione a più voci su come la
relazione tra violenza e repressione abbia determinato un particolare
modo di fare politica e di concepire la democrazia in Italia. Attraverso
l'analisi di vicende che hanno segnato profondamente la storia della
Repubblica (dal sequestro Moro e gli anni di piombo alle stragi della
mafia), emerge dai saggi che compongono il volume l'immagine di una
«democrazia insicura» della propria capacità di proteggere lo Stato e le
istituzioni di fronte alla violenza. Una democrazia «insicura» altresì
nel difficile compito di garantire i diritti fondamentali dei suoi
cittadini. Ma la storia dell'Italia repubblicana può anche insegnare
qualcosa sul modo di arginare tensioni sociali, eversione politica e
crimine organizzato in un periodo in cui le principali democrazie del
mondo si stanno confrontando con l'emergenza terrorismo.
Antonio Ruggeri - G Giappichelli Editore, 16 mar 2018
"Itinerari
di una ricerca sul sistema delle fonti" è una raccolta di scritti
dell'anno 2017 accomunati, oltre che per l'oggetto trattato
(essenzialmente costituito dalla "materia" costituzionale delle fonti),
specialmente per la prospettiva da cui esso è osservato, che è "mobile" e
"relativa" e non statica o assoluta.Pur con riguardo a campi separati
di esperienza, tutti i lavori mostrano come, per un puntuale e
soddisfacente inquadramento delle fonti occorra guardare, più che agli
atti in se, alle norme da essi prodotte. E, potendosi avere, anziché uno
solo, una pluralità di fondamenti, per ciascun atto, a seconda dei
profili osservati, se ne ha che la finale sistemazione di essi oscilla
in relazione appunto alle norme ed agli aspetti di volta in volta
considerati.
Costituzione e rivoluzione. La crisi, il lavoro, la sinistra
Paolo Ciofi - Editori Riuniti University Press, 2017
Come
uscire dalla crisi del capitalismo dominante? Dopo il referendum del 4
dicembre 2016, questo libro è un appello ad attuare la Costituzione
italiana, un disegno organico di cambiamento che pone l'economia al
servizio degli esseri umani e non viceversa, come oggi accade. Un
progetto di nuova società da portare in Europa, in cui i bisogni
diventano diritti e il fondamento del lavoro ridefinisce i lineamenti
della libertà e dell'uguaglianza. Negli scritti di un decennio Paolo
Ciofi mette in rilievo la necessità di costruire una sinistra nuova, che
faccia asse sulle lavoratrici e i lavoratori del XXI secolo generati
dalla rivoluzione digitale, sulle aspirazioni di tutti coloro che per
vivere devono lavorare. La sinistra ha senso se sta dalla parte del
lavoro, di chi soffre per gli effetti devastanti della crisi. E quindi
se assume la Costituzione del 1948 come tavola dei valori nella visione
di un nuovo socialismo.
La
prima edizione italiana del manuale di Economia del lavoro di George
Borjas. Una lettura indispensabile sia per gli studiosi sia per i
responsabili politici che vogliono approfondire la conoscenza
dell'Economia del lavoro e avere una comprensione più accurata delle
questioni poste dalla politica pubblica. George j. Borjas è professore
di Economics and Social Policy alla John Kennedy Government School
dell'Università di Harvard. Research Associate al National Bureau of
Economic Research, ha insegnato all'Università di San Diego in
California. È autore di numerosi articoli sul mercato del lavoro,
migrazione e istruzione pubblicati in libri e riviste accademiche di
prestigio, e di diversi saggi tra cui "Heaven's Door: Immigration Policy
and the American Economy".
Il
manuale individua i princìpi fondamentali, gli istituti e le regole del
diritto pubblico italiano alla luce dell'esperienza di una Repubblica
che ha ormai superato i settanta anni e tenendo conto delle
trasformazioni della convivenza giuridica. Nell'analizzare i
procedimenti di produzione normativa così come le interpretazioni
giurisprudenziali, una attenzione particolare è riservata alle crescenti
interazioni fra diritto costituzionale e diritto amministrativo.
Il principio della sostenibilità. Contributo allo studio di un programma costituzionale di solidarietà intergenerazionale
Daniele Porena - Giappichelli, 2018
Il programma ispirato al principio di sostenibilità, nella sua
ricostruzione ormai tradizionale, pone regole finalizzate alla
soddisfazione dei bisogni delle generazioni presenti in misura tale da
non compromettere le necessità delle generazioni future. Nato
nell'ambito dell'elaborazione giuridica venutasi a formare in materia di
protezione ambientale, il principio di sostenibilità ha nel tempo
acquisito proiezioni ed orizzonti capaci di comprendere anche i più
estesi ambiti propri dell'organizzazione socio-economica degli
ordinamenti giuridici. Il principio - che di recente ha fatto la propria
comparsa, nella materia dei bilanci pubblici, anche negli artt. 81 e 97
della Costituzione italiana - sembra, dunque, guadagnare sempre
maggiore terreno e, nel contempo, prospettare delicate questioni di
giustizia sul piano delle relazioni intergenerazionali. A partire
dall'inquadramento concettuale che i diversi versanti della teoria della
giustizia hanno offerto sul tema delle relazioni tra i posteri e le
generazioni viventi, gli studi consegnati al presente volume si
incaricano di esaminare le tappe che, nel corso degli ultimi decenni,
sono state raggiunte dagli ordinamenti internazionale, europeo ed
interno sulla questione della sostenibilità. L'analisi, senza
tralasciare approfondimenti di tipo comparatistico, giunge infine ad
identificare quali siano gli elementi alla base di un più solido e
persuasivo "aggancio" del principio di sostenibilità, nelle sue più
ampie declinazioni ed applicazioni, all'impianto generale della
Costituzione italiana.
Ricordando Alessandro Pizzorusso. Il pendolo della Corte: Le
oscillazioni della Corte costituzionale tra l'anima 'politica' e
quella' giurisdizionale'. Atti della Tavola rotonda per ricordare
Alessandro Pizzorusso ad un anno dalla sua scomparsa (Pisa 15 dicembre
2016)
Roberto Romboli - G Giappichelli Editore, 11 gen 2018
Gli
anni 2016 e 2017 hanno sancito alcune svolte – non necessariamente
positive – nel diritto costituzionale. La non approvazione della riforma
costituzionale ha avuto indirettamente impatto sull’approvazione di una
nuova legge elettorale. Anche la giustizia costituzionale ha presentato
alcune novità, con conseguente bisogno di sistematizzazione. La terza
edizione del testo “Diritto costituzionale” di Andrea Pisaneschi, tiene
conto delle novità degli ultimi anni e illustra come queste ultime
possano apportare delle modifiche all’interno del sistema
costituzionale.Inizialmente vengono prese in considerazione le
definizioni di Stato e di diritto, partendo dall’organizzazione dello
Stato e dalle sue principali componenti: popolo, territorio e potere
sovrano. La Costituzione vista come limite al potere apre lo sguardo
all’analisi delle sue diverse tipologie, si possono infatti distinguere
diversi tipi di Costituzioni: flessibili e rigide, lunghe e brevi,
formali e materiali.In seguito si passa ad una analisi più specifica,
riferendosi nel dettaglio alla Costituzione italiana, e prendendo in
considerazione le sue origini storiche e, da un punto di vista più
prettamente tecnico, il procedimento di revisione di quest’ultima.Nella
seconda parte del volume trovano spazio le fonti del diritto: si pone
l’accento sulla centralità della legge all’interno della Costituzione e
sull’analisi degli atti con forza di legge e sui regolamenti, per poi
concludere con l’analisi delle norme di diritto internazionale e delle
fonti europee.L’organizzazione dello Stato e di conseguenza le varie
forme di Stato e di governo vengono illustrate nella terza parte, in cui
si studia il funzionamento del Parlamento, del Governo, il ruolo del
Presidente della Repubblica, il sistema dell’ordinamento regionale e gli
strumenti diretti di partecipazione popolare. Infine nella quinta parte
i diritti fondamentali e le garanzie trovano la loro collocazione, a
partire dalla distinzione tra eguaglianza formale e sostanziale, per poi
passare all’analisi delle principali libertà dei singoli e delle
formazioni sociali sino ai diritti politici e sociali.
In
questo tempo segnato dall'immigrazione ci si interroga sulla
cittadinanza. Ci si si chiede, ad esempio, se quanto ai diritti sociali
sia legittimo privilegiare i cittadini rispetto agli stranieri. Ci si
chiede anche, da un diverso punto di vista, se i diritti di
partecipazione al governo della cosa pubblica debbano essere riservati
ai cittadini. E quanto ai modi d'accesso alla cittadinanza, ci si chiede
se le vigenti regole restrittive siano una barriera ingiusta
all'integrazione dei migranti o se, invece, proprio di una tale barriera
vi sia bisogno per salvaguardare l'identità del popolo. Questo libro
affronta tali e altri interrogativi che si pongono con riguardo alla
disciplina italiana dello status civitatis e dei relativi modi
d'acquisto, proponendo una riflessione di tipo giuridico nella
prospettiva dell'integrazione.
"Il
volume 'Le trasformazioni istituzionali a sessantanni dai Trattati di
Roma' raccoglie i risultati scientifici del Convegno omonimo, svoltosi
presso il dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Catania il
31 marzo e il 1° aprile del 2017. L'occasione è universalmente nota e
comunque resa evidente dall'intitolazione, che esplicita l'opportunità
di destinare (almeno) un momento di riflessione agli effetti del
processo di integrazione europea sull'organizzazione e il funzionamento
delle istituzioni italiane, in un percorso che dura ormai da ben oltre
mezzo secolo dall'originaria sottoscrizione degli Accordi istitutivi
della Comunità europea e dell'Euratom. L'interrogativo da cui ha preso
le mosse l'incontro concerne quello che avrebbe potuto essere oggi
l'assetto istituzionale se quella sottoscrizione non vi fosse mai stata e
quanto profondamente, viceversa, essa vi abbia inciso, dando luogo a
risposte, a dir poco, impressionanti." (dalla Presentazione)
Il
lavoro verte su di un tema classico e centrale per la scienza del
diritto pubblico e costituzionale, ossia come il sistema politico incide
sulla democrazia nella sua effettività. I partiti tradizionali non
esistono più e quelli esistenti sono spesso al di fuori del perimetro
tracciato dagli artt. 49 e 18 della Costituzione. Non sono più il luogo
del confronto e dell'elaborazione del progetto di società ma nella
migliore delle ipotesi cartelli elettorali utilizzati per accedere alle
cariche pubbliche attraverso scelte poco trasparenti e sempre meno
inclusive. I cittadini si identificano sempre meno nell'attuale sistema
partitico e sono poco disposti ad impegnarsi nelle loro attività;
purtuttavia i partiti sono ancora gli strumenti per raggiungere il
controllo delle istituzioni. Studiare i percorsi che caratterizzano la
parabola dei partiti politici in Italia e in Europa e in prospettiva le
ipotesi di regolamentazione della loro disciplina giuridica consente una
riflessione sulla democrazia del presente e del futuro. Il "vuoto"
sempre più avvertito tra politica e democrazia popolare sarà colmato, il
tema è capire se e come i partiti sapranno assolvere a questa funzione.
Contributo alla riflessione sul lascito di Vittorio Emanuele Orlando nel diritto pubblico
Vittorio Teotonico - Cacucci, 2018
La
presente Collana di Studi di diritto pubblico ha il suo ascendente
storico-scientifico e si inserisce in piena continuità nel solco fecondo
tracciato dalla precedente, recante lo stesso titolo, che, fondata e
diretta nell'anno 2000 dal prof. Francesco Gabriele in stretta
collaborazione con il già istituito "Dottorato di ricerca in diritto
pubblico e cultura dell'economia" anche al fine di parteciparne i
risultati della ricerca scientifica, ha al suo attivo numerose ed
apprezzate pubblicazioni. Sempre con la direzione del Prof. Gabriele (e
con la collaborazione attiva degli studiosi del diritto pubblico con lui
via via formatisi), la Collana, in veste parzialmente rinnovata, è
caratterizzata da una nuova struttura tecnico-scientifica e
dall'adozione di rigorose procedure di valutazione degli Studi destinati
alla pubblicazione, in linea con le esigenze manifestatesi nel corso
dei tempi più recenti.