Il
libro tratta il carattere non necessariamente oppositivo del referendum
costituzionale, per dimostrare che, accanto alla funzione che esso
certamente ha quale strumento per l’espressione da parte delle minoranze
del loro dissenso rispetto a una legge di revisione costituzionale, è
possibile anche una funzione integrativa del referendum, che consiste
nell’utilizzo di esso al fine di consentire alle maggioranze di
esprimere il proprio consenso alle riforme.Il carattere non
necessariamente oppositivo del referendum conduce però a distinguere la
funzione integrativa da quella sostitutiva della consultazione, la
seconda delle quali non è compatibile con la Costituzione perché si
propone di utilizzare il consenso popolare alla revisione in
sostituzione di quello parlamentare, rinunciando preventivamente a
ricercarlo.Analizzare il carattere non necessariamente oppositivo
consente anche di ridiscutere alcuni temi che sono frequentemente
abbinati alle trattazioni dell’istituto (come il rapporto fra democrazia
rappresentativa e democrazia diretta, l’utilizzo del referendum come
appello al popolo e la “deriva plebiscitaria” cui esso può condurre),
temi che sono stati ulteriormente indagati in occasione del tentativo di
riforma costituzionale del 2016.