martedì 28 febbraio 2017
Ubi tu gaius. Modelli familiari, pratiche sociali e diritti delle persone nell'età del principato
L'edizione 2008 del XIV appuntamento biennale di Copanello tra i
romanisti italiani e stranieri ha affrontato il tema della coppia sotto
il profilo giuridico e sotto quello sociologico. Dalla concezione
giuridica del matrimonio alla crisi dei valori morali
tardo-repubblicana, dal rapporto tra crisi familiare e politica alla
fiugrazione etico-morale della condanna dell'adulterio, dal tema della
consanguineità (con i suoi importanti riflessi sulla successione ab
intestato) allo statuto giuridico e sociale della donna, nonché ai fatti
dissolutivi delle unioni sessuali stabili. Come è stato scritto da
Humbert, "dopo questo convegno non si potrà studiare il matrimonio
romano da un punto di vista giuridico e sociologico né sarà possibile
avere una visione ordinata della famiglia romana tardorepubblicana e
imperiale senza riferirsi alle analisi originali, approfondite, del
massimo livello scientifico" di questa fortunata annata copelliana.
Il sequestro penale. Presupposti applicativi, gestione dei beni e strumenti di impugnazione
Autori: Emilia Conforti, Alessandro Montesano Cancellara, Gianluca Soana - Giuffrè, 2016
Il volume esamina il sequestro penale, forma di cautela reale con la
quale, durante il procedimento, si vincolano dei beni connessi o con il
reato per il quale si procede o con la persona nei confronti della quale
si svolgono le indagini. In particolare, il c.p.p. individua quattro
forme di sequestro, qui analizzate in dettaglio: probatorio,
conservativo, preventivo impeditivo e preventivo finalizzato alla
confisca. Vengono affrontate le questioni che si pongono nella gestione
dei beni sottoposti a tutela reale. È infine esaminata la complessa
disciplina delle impugnazioni avverso i provvedimenti di sequestro,
delineando gli elementi comuni al riesame ed all'appello cautelare, con
riferimento a principi applicabili a tutte le forme di sequestro, e le
problematiche proprie alle impugnazioni delle decisioni in materia di
sequestro probatorio, conservativo e preventivo.
Ragionevole dubbio e logica della decisione. Alle radici del giusnaturalismo processuale
Elena M. Catalano - Giuffrè, 2016
Estetica della giustizia penale. prassi, media, fiction
Autore: Ennio Amodio - Giuffrè, 2016
Quali sono le forme dello scenario processuale percepito da chi non
indossa la toga?
Questo volume cerca di rispondere a una domanda che investe l'estetica
giudiziaria, intesa come prassi virtuosa che rende visibili i valori del
giusto processo. L'iconografia dell'esperienza quotidiana e' invece
diversa. L'imputato e il pubblico sono spesso costretti ad assistere ad
alterazioni, distorsioni e strappi. A cominciare da quelli esibiti
dalle condotte di giudici, pubblici ministeri e difensori che recitano
una parte diversa da quella scritta nelle norme costituzionali.
La piu' corposa deformazione si avvera pero' quando la giustizia
mediatica ruba la scena alla giustizia togata. Ne deriva un vero
ribaltamento delle forme per il dilagare della retorica colpevolista
praticata dalla cronaca giudiziaria della carta stampata e dei servizi
televisivi.
Depenalizzazione e particolare tenuità del fatto. I reati abrogati, i nuovi illeciti amministrativi e i primi orientamenti della giurisprudenza
D. Carcano - Giuffrè, 2016
L'opera
offre in primo luogo una accurata analisi dei due interventi normativi:
l'uno, di "trasformazione dei reati in illeciti amministrativi",
attuato con il d.lgs. n. 8/2016, e, l'altro, di "abrogazione e
introduzione di sanzioni pecuniarie civili", attuato con il d.lgs.n.7/
2016, il quale espunge dall'ambito dell'illiceità penale essenzialmente
le fattispecie di reato attualmente procedibili a querela, in tal modo
attribuendo al danneggiato il diritto ad agire solo in sede civile.
Altro intervento rilevante è l'introduzione nel codice penale di una
nuova causa di esclusione della punibilità per i fatti di "particolare
tenuità", attuato con il d.lgs. n. 28/2015; sono analizzate le
caratteristiche e le finalità dell'istituto e ne viene esaminato il
contenuto precettivo e i profili di sistema. La trattazione non è solo
una analisi teorica ma si caratterizza per un'attenzione dedicata alla
prassi e, in particolare, alla giurisprudenza di merito e di legittimità
al fine di dare al lettore un'ampia conoscenza di come "convivono" nel
sistema giuridico gli istituti analizzati e percepire pregi e difetti
non facilmente individuabili attraverso uno studio teorico. Il volume si
caratterizza pertanto quale strumento utile per lo studio e il
contributo alla soluzione delle prime problematiche applicative della
riforma.
Anteprima del libro |
Manuale di diritto penitenziario
Processo mediatico e processo penale
Per un'analisi critica dei casi più discussi. Da Cogne a Garlasco
Giuffrè - 2016
L'arbitro bancario finanziario tra funzioni di tutela e
di
Giuseppe Finocchiaro
Finocchiaro, Giuffrè - 2012 di vigilanza |
di
A. Nigro
(a cura di) - Giuffrè , 2014
In questo volume di Giurisprudenza Bancaria (2011-2013) sono state
incluse le decisioni pubblicate nelle riviste giuridiche nel periodo 1
luglio 2011 - 31 dicembre 2013, nonché sentenze inedite della Cassazione
e dei giudici di merito. Il volume tiene altresì conto, nei limiti del
possibile, dello svolgimento dei fatti e tenta di segnalare, per ogni
decisione esaminata, i precedenti giurisprudenziali e dottrinali,
rinviando ove necessario alle precedenti rassegne.
LE AGENZIE DI RATING
Atti del convegno, Salerno, 8-9 novembre 2012
A Cura Di: Angela PrincipeGiuffrè, 2014
venerdì 24 febbraio 2017
Il governo delle banche. atti del convegno di Salerno 27 giugno 2014
A Cura Di: Angela Principe - Giuffrè, 2015Riflessioni su banche e attivita' bancaria, immaginando il "futuribile"
A Cura Di: Antonella Brozzetti - Giuffrè, 2016
Il volume raccoglie gli atti del convegno senese del settembre 2014 su
"Banche e attività bancaria nel TUB: qualche riflessione su un ventennio
di regolamentazione, immaginando il 'futuribile' (per dirla con Franco
Belli)", organizzato con l'obiettivo di fare il punto su alcuni temi
classici della legislazione bancaria in vista dell'avvio di una fase di
svolta epocale per il progetto di unificazione europea. Autorevoli
studiosi ed esperti si sono confrontati, nel quadro di una discussione a
carattere interdisciplinare e di ampio respiro, sulla disciplina del
sistema bancario vista anche nei suoi profili evolutivi, toccando ambiti
tematici di particolare rilievo, fra i quali: confini e prospettive
dell'attività bancaria e della supervisione, principio di sussidiarietà,
governo societario, gestione delle crisi, tutela del cliente,
responsabilità della banca, sistema dei pagamenti e fondazioni bancarie.
Tutela dell'ambiente e principio «chi inquina paga»
Anna Maria Citrigno, Giovanni Moschella - Giuffrè, 2014
La prova del danno biologico
Il
volume costituisce un focus sui corretti criteri di allegazione e prova
del danno alla salute, patrimoniale e non patrimoniale. Consulenza
tecnica, testimonianza, prove documentali e atipiche, confessione,
giuramento, vengono esaminati sia sul piano del valore e dell'efficacia
probatoria, sia sul piano del processo e delle corrette modalità di
deduzione ed assunzione. Un linguaggio piano e semplice guida il lettore
nell'individuazione delle prove necessarie per la stima del danno e
nella scelta delle corrette modalità per formulare le relative istanze.
Ampio spazio e dedicato alla consulenza tecnica sul piano processale: di
essa vengono esaminati i contenuti, i limiti, le forme, le criticità.
Altrettanto spazio e dedicato ai criteri medico legali di svolgimento
delle operazioni peritali e di stima de danno biologico. Il testo si
rivolge ai giuristi e ai medici legali ed intende fornire a quanti si
accostino per la prima volta alla materia, un agevole vademecum; e a
quanti vi fossero già addentrati un prezioso strumento di
approfondimento teorico e pratico.
La responsabilità per danno da prodotto difettoso
L'opera
affronta le seguenti tematiche: ambito di applicazione della
disciplina; consumatore e soggetti "danneggiati"; criteri di
individuazione della difettosità del prodotto; prescrizione e decadenza
del diritto al risarcimento del danno da prodotto difettoso; clausole di
esonero della responsabilità; azione di classe.
La caparra. Artt. 1385-1386
di
Silvio Mazzarese
(Autore),
Ignazio Tardia
(Autore) - Giuffrè, 2016
Collezione
·
Il Codice civile. Commentario
L’addebito diretto
Anteprima del libro |
Giovanni B. Barillà - EDUCatt - Ente per il diritto allo studio universitario dell'Università Cattolica, 2013
Il rapporto tra contenuto ed effetti del contratto nell'ottica della compatibilità
Il
volume analizza i rinvii normativi caratterizzati dalla dicitura "in
quanto compatibile", disseminati dal legislatore sia nell'ambito della
disciplina dei contratti speciali cosiddetti civili (fra gli altri, la
somministrazione e l'appalto di servizi) sia in corrispondenza della
disciplina dei contratti societari, con riferimento a profili
fondamentali (quali il regime di invalidità delle deliberazioni e i
sistemi alternativi di gestione delle società di capitali). Il criterio
di compatibilità, che si apprezza sul piano dell'interpretazione della
legge e a livello di esegesi del contratto, connota il rapporto tra il
contenuto e gli effetti del contratto, conferendo al primo elemento una
particolare duttilità o mobilità, rispetto ad altre, concrete,
fattispecie riconducibili al medesimo tipo ed altresì nel confronto
diacronico tra i vari momenti rilevanti della durata di un unico,
concreto, accordo.
Diritto delle banche
Giunge
alla V edizione l'opera che illustra sistematicamente la disciplina
applicabile alle banche. Aggiornata all'8 marzo 2012, dà conto delle
numerose modifiche susseguitesi negli ultimi due anni, incluse le molte
novità portate dai decreti "salva Italia" e "liberalizzazioni", la
creazione del nuovo sistema di vigilanza europeo, le evoluzioni di
Basilea 2.5 e 3. Muovendo dalla trama del Testo unico bancario e della
relativa normativa secondaria, il volume organizza i diversi elementi
disciplinari, nazionali e comunitari, che incidono sulla complessa
configurazione dei diversi livelli normativi e regolamentari.
Particolare attenzione, come di consueto, è rivolta alle ricadute
applicative per banche e clientela.
Il sistema delle sanzioni tributarie. I reati tributari. Le sanzioni amministrative tributarie
Anteprima del libro |
Interpretare e argomentare
Riccardo Guastini - Giuffrè Editore, 2011
Il
volume è una trattazione sistematica dell'interpretazione e
dell'argomentazione in ambito giuridico. È diviso in cinque parti. La
prima parte è dedicata alle diverse forme di indeterminatezza dei
documenti normativi e alla discrezionalità interpretativa che ne
discende. La seconda parte studia la varietà di operazioni nomopoietiche
compiute dalla scienza giuridica e dalla giurisprudenza: soluzione di
antinomie, ripianamento di lacune, elaborazione di norme inespresse,
concretizzazione e ponderazione di principi. Nella terza parte si
analizzano i diversi tipi di ragionamento coinvolti nell'applicazione
del diritto, e specialmente l'argomentazione delle decisioni
interpretative. La quarta parte è dedicata specificamente
all'interpretazione dei documenti costituzionali. Infine, la parte
quinta discute le diverse concezioni, descrittive e normative,
dell'interpretazione diffuse in dottrina.
martedì 7 febbraio 2017
by Jacobien Rutgers and Pietro
Sirena
In its case law the Court of Justice of the European
Union has acknowledged general principles of EU law, which have a
constitutional status. In addition the Court of Justice has also recognised
‘general principles of civil law’, relying upon values which are traditionally
rooted in the domain of private law.
The pervasive use of principles, both in the case law
of the Court of Justice and in other EU projects of ‘soft ’ and ‘hard’ law,
challenges legal scholarship. Although the concepts of principles and rules
have been widely discussed within the context of national legal orders, they
need to be rethought at the European level, because the traditional view of a
principle does not fit the European Union’s constitutional architecture. This
also applies to the general principles of civil law, for instance good faith.
They also have to be redefined to be consistent with the European Union’s legal
order.
The contributions in this book examine EU general
principles and their distinction from rules both within the context of the
European Union as well as of the Member States. Moreover, they focus on the
relevance of EU general principles for contract law and of principles of civil
law for a European contract law.
by Jan Klabbers and Touko Piiparinen
This book addresses conflicts involving different
normative orders: what happens when international law prohibits behavior, but
the same behavior is nonetheless morally justified or warranted? Can the actor
concerned ignore international law under appeal to morality? Can soldiers
escape legal liability by pointing to honor? Can accountants do so under
reference to professional standards? How, in other words, does law relate to
other normative orders? The assumption behind this book is that law no longer
automatically claims supremacy, but that actors can pick and choose which code
to follow. The novelty resides not so much in identifying conflicts, but in
exploring if, when and how different orders can be used intentionally. In doing
so, the book covers conflicts between legal orders and conflicts involving law
and honor, self-regulation, lex mercatoria, local social practices,
bureaucracy, religion, professional standards and morality.
lunedì 6 febbraio 2017
Manuel
Torres Aguilar
El manual, que el lector tiene
en sus manos, es un instrumento de trabajo destinado a facilitar la docencia de
la asignatura de Historia del Derecho, tal y como está concebida en los nuevos
planes de estudios, adaptados a lo que ha venido en llamarse Plan Bolonia. En
este Manual seguimos la línea emprendida hace más de treinta años por nuestros
maestros para explicar una Historia del Derecho comprensiva de una realidad
institucional compleja, diversa y plural, de lo que en su día ellos denominaron
El Derecho histórico de los pueblos de España, con el propósito de definir
dicha realidad que aún hoy es difícil de configurar legislativa y
políticamente. La Historia del Derecho que se aborda en este Manual procura
hacer un análisis desde la realidad del Derecho que es siempre histórica y que
no hace Historia únicamente por conocer sino por ser. Desde la racionalidad del
Derecho, sin desconocer que el Derecho es un producto del ser humano y, como
tal, su totalidad es parte de su propia evolución, generación tras generación,
para dar forma a unas realidades históricas que, a veces, han conducido a
ciertas dosis de satisfacción colectiva, y muchas otras provocaron
frustraciones y conflictos abocados a ser corregidos por normas, puesto que el
Derecho no es un fin en sí mismo sino un medio para gestionar nuestra propia
convivencia en sociedad.
Martin Avenarius, Rudolf Meyer-Pritzl and Cosima
Möller (Eds.), Ars Iuris. Festschrift für Okko Behrends zum 70. Geburtstag,
Göttingen: Wallstein Verlag, 2009
par
Nader Hakim
Le rôle de la doctrine, en
particulier de la doctrine civiliste, semble aux juristes assez évident. Au
XIXe siècle comme aujourd'hui, les membres de la doctrine se montrent néanmoins
réticents à mettre en exergue leurs fonctions réelles dans la vie du droit.
L'étude de la doctrine civiliste au XIXe siècle permet de constater que
celle-ci acquiert, en interprétant la loi et en systématisant le droit, une
autorité qui lui permet de constituer une véritable source de connaissance du
droit.
Pourtant, alors que les jurisconsultes sont les
auteurs de la théorie des sources du droit, ils ne peuvent se qualifier
eux-mêmes de source du droit. L'historien doit en revanche, en tant
qu'observateur extérieur, franchir ce pas et compter la doctrine au nombre des
sources.
Les opinions individuelles des auteurs sont, en effet,
indispensables aux juristes. De plus, des controverses incessantes
qu'entretiennent les civilistes du XIXe siècle naît une autorité collective de
la doctrine en tant que corps. La doctrine est ainsi la meilleure garantie
de l'efficience de la science du droit et du rôle de l'ensemble de la
communauté des juristes dans la société.
L'analyse historique permet donc de démontrer que non
seulement la doctrine bâtit la science du droit, mais également qu'elle
intervient dans l'élaboration du droit lui-même.
by Lawrence Rosen
Law is integral to culture, and culture to law. Often
considered a distinctive domain with strange rules and stranger language, law
is actually part of a culture's way of expressing its sense of the order of
things. In Law as Culture, Lawrence Rosen invites readers to consider how the
facts that are adduced in a legal forum connect to the ways in which facts are
constructed in other areas of everyday life, how the processes of legal
decision-making partake of the logic by which the culture as a whole is put
together, and how courts, mediators, or social pressures fashion a sense of the
world as consistent with common sense and social identity.
While the book explores issues comparatively, in each
instance it relates them to contemporary Western experience. The development of
the jury and Continental legal proceedings thus becomes a story of the
development of Western ideas of the person and time; African mediation
techniques become tests for the style and success of similar efforts in America
and Europe; the assertion that one's culture should be considered as an excuse
for a crime becomes a challenge to the relation of cultural norms and cultural
diversity.
Throughout the book, the reader is invited to approach
law afresh, as a realm that is integral to every culture and as a window into
the nature of culture itself.
par
Myriam Tonus
LA PREMIÈRE PAROLE HUMAINE DANS
LA BIBLE EST CELLE D'ADAM. LORSQUE LE SEIGNEUR LUI AMÈNE SA COMPAGNE, IL
S'ÉCRIE " VOICI CETTE FOIS L'OS DE MES OS, LA CHAIR DE MA CHAIR ". A
CE CRI JUBILATOIRE QUE RÉPOND LA FEMME ? RIEN. SILENCIEUSE ELLE EST. COMME SI
LA PAROLE DE L'HOMME SUFFISAIT À LA DÉFINIR TOUTE ENTIÈRE...
Au jardin d'Eden, Eve se
taisait. Le silence infini d'Eve ouvre un espace vierge, neuf, où des paroles
sans fard peuvent se donner à entendre. Paroles de femmes et d'hommes aussi.
Une nouvelle Alliance.
par
Jacques Krynen
La justice fait bien plus que
trancher les procès, la voici gardienne des valeurs de la République et de la
démocratie. Plus rien ni personne
n'échappe à ses interventions, à ses sanctions. Cette emprise de la
magistrature sur la marche du pouvoir est un phénomène décelable dès le Moyen
Âge et qui s'amplifie sous l'Ancien Régime avait montré Jacques Krynen dans un
premier volume. Si elle a été
combattue par la réforme des institutions, des formes et des procédures
judiciaires sous la Révolution, ce fut sans lendemain, ajoute-t-il dans ce
second.
Au XIXe siècle, les juges ont recommencé d'affirmer un
savoir et une conscience professionnels non réductibles aux décisions du
pouvoir politique. Dans tous les domaines de la vie privée et publique, la
France est redevenue, au XXe siècle, sous les auspices de l'«État de droit»,
l'État de justice qu'elle avait été sous la monarchie. Comment
et pourquoi en est-elle revenue là? Comment est-ce compatible avec le dogme
démocratique?
par Jacques Krynen
L'actuel regain de puissance de
la justice en France est souvent mis au compte du déclin de la démocratie
parlementaire, de l'effacement des valeurs traditionnelles ou encore de la «judiciarisation»
des comportements, voire de la complaisance des médias. Or l'emprise de la
magistrature sur la marche du pouvoir ne date pas d'hier, explique Jacques
Krynen, en historien spécialiste du droit et des idées politiques.
Pour comprendre les raisons de ce phénomène, il
entreprend, dans un premier volume, de mettre au jour, à travers l'immense
production d'écrits doctrinaux et professionnels du Moyen Âge et de l'Ancien
Régime, l'ensemble des savoirs et des convictions qui ont nourri l'action des magistrats.
L'image du pouvoir royal a toujours été associée à
l'idéal de justice, idéal dont par l'autorité de leur savoir les juges se sont
faits peu à peu les représentants, puis les dépositaires. D'abord auxiliaire,
la justice est devenue concurrente du pouvoir politique. En dépit de la réforme
des institutions, des formes et des procédures judiciaires sous la Révolution
et l'Empire, sa domination n'a fait que croître. Car elle ne se réduit pas à
trancher les procès, elle règne aussi sur les valeurs individuelles et
collectives, décide en dernier ressort des droits et des libertés réelles et,
par tous ces aspects, en impose aux dirigants, quels qu'ils soient.
Le second volume de cette
longue histoire, L'Emprise contemporaine des juges, portera sur l'ascension de
la justice de la Révolution à nos jours.
by Jeremy Johns
In the late eleventh century, Sicily - originally part
of the Islamic world - was captured by Norman, French and Italian adventurers,
led by Roger de Hauteville. For the next 150 years, Roger and his descendants
ruled the island and its predominantly Arabic-speaking Muslim population.
Jeremy Johns' 2002 book represents a comprehensive account of the Arabic
administration of Norman Sicily. While it has generally been assumed that the
Normans simply inherited their Arabic administration from the Muslim governors
of the island, the author uses the unique Sicilian Arabic documents to
demonstrate that the Norman kings restructured their administration on the
model of the contemporary administration of Fatimid Egypt. Controversially, he
also suggests that, in doing so, their intention was not administrative
efficiency but the projection of their royal image. This is a compelling and
accessible account of the Norman rulers and how they related to their
counterparts in the Muslim Mediterranean.
par Christian Topalov
À l’aube du XXe siècle, anciens
et nouveaux notables, philanthropes, fonctionnaires et élus de la République,
amateurs et spécialistes de toutes factures travaillaient avec ardeur à définir
les problèmes du monde nouveau et les méthodes pour les résoudre. Au nom de la
science et de l’intérêt général, à l’écart des affrontements de la scène
politique, une nébuleuse réformatrice insolite a ainsi pris corps entre
l’Exposition universelle de 1889 et la Grande Guerre.
a
cura di Carla Casagrande, Chiara Crisciani, Silvana Vecchio
Firenze, SISMEL edizioni del
Galluzzo, 2004
Études réunies par Maaike van der
Lugt et Charles de Miramon
Ce livre trace l’histoire
culturelle du concept d’hérédité à la fin du Moyen Âge et au début de l’Époque
moderne, en croisant médecine, science, théologie, droit, théorie politique et
historiographie.
Certes, il n’existe pas alors
de théorie générale de l’hérédité. La société médiévale est fondée sur la
parenté et l’héritage; une idéologie cohérente qui justifierait ce
fonctionnement fait pourtant défaut. Les
discours savants restent souvent hostiles à l’hérédité. La médecine et la
physiognomonie se concentrent sur l’individu, écartant souvent le déterminisme
parental. Le discours sur la noblesse exalte la vertu personnelle et
déprécie les ancêtres. La théologie chrétienne insiste sur l’unité du genre humain,
tendance encore renforcée par la philosophie aristotélicienne. Néanmoins, comme
le montre également ce livre, c’est bien au Moyen Âge que prennent forme
plusieurs concepts et termes qui constitueront, plus tard, des éléments clefs
du paradigme héréditaire. Ainsi, c’est à cette époque que naît le concept
juridique de consanguinité dans un sens biologique. C’est alors que se forge le
terme de ‘race’, que l’on anoblit certains types de chiens et d’oiseaux et que
se dessine le concept du sang noble. Certains théorisent également l’idée que
la discrimination sociale, comme celle des juifs, s’expliquerait en partie par
une constitution physique spécifique. C’est
encore au Moyen Âge que les médecins commencent à qualifier certaines maladies
d’héréditaires. La rupture entre Moyen Âge et Époque moderne était souvent
supposée sans être véritablement examinée. La chronologie large de cet ouvrage
permet d’être sensible tant aux continuités qu’aux changements et de nuancer
l’importance de la découverte de l’Amérique pour l’histoire de l’hérédité.
par Christophe Charle
Entre le tout-politique de
certaines interprétations qui réduisent l'histoire du XIXe siècle à la gestion
des conflits idéologiques dérivés de la fracture révolutionnaire, et le
tout-économique d'une lutte des classes sous-jacente à tout affrontement, on
plaide ici pour une interprétation qui restitue leur autonomie relative aux
groupes intermédiaires : à l'État comme enjeu et force sociale, aux rivalités
de corps et de statut, aux nostalgies des anciennes relations sociales ou aux
utopies qui veulent renouer dans l'avenir avec un passé mythique.
L'étude proposée plaide pour
l'existence de deux modèles sociaux successifs de domination, celui des
notables et celui qu'on appellera « démocratique » mais dont le vrai qualificatif
est « méritocratique ».
par Pierre Rosanvallon
À l'aube du XXIe siècle, la
démocratie est à la fois triomphante et incertaine. L'évidence désormais universellement revendiquée de
ses principes s'accompagne en effet d'une perplexité croissante sur les formes
de son accomplissement. D'un côté, les hommes et les femmes aspirent à
davantage de pluralisme et de décentralisation, à l'extension des contre-pouvoirs
et à un contrôle des institutions démultiplié au plus près des réalités. De
l'autre, ils expriment une demande accrue de politique et souhaitent la plus
forte affirmation d'un lieu central dans lequel puisse s'exprimer et prendre
forme une volonté commune efficace, conjurant le péril d'une "gouvernance
sans gouvernement". Cet ouvrage éclaire les termes de cette question en
reconsidérant l'histoire du cas français qui a constitué depuis deux siècles un
laboratoire exemplaire de la tension moderne entre le particulier et le
général, les corps intermédiaires et l'État.
Si le procès de la
centralisation et du jacobinisme a mille fois été instruit depuis Tocqueville,
il y a une autre histoire qu'il convient de prendre en compte pour saisir la
marche effective des choses : celle des fortes résistances à ce jacobinisme.
Car ce "modèle" n'a pas cessé d'être massivement dénoncé ou critiqué
en même temps qu'il était généralement décrit comme dominant. Du même coup, il
n'est pas resté figé dans sa forme native et s'est largement amendé. En
resituant ainsi la prégnance de la culture politique illibérale hexagonale dans
le cadre dynamique des épreuves et des contraintes auxquelles elle n'a cessé
d'être confrontée, Pierre Rosanvallon est conduit à proposer une nouvelle
interprétation d'ensemble du système français.
par Jacques Vanderlinden
Ce premier volume de la
collection est consacré à l'histoire du système. Par système, nous entendons
une manière d'organiser la production du droit dans une société déterminée. Il
sera donc question de l'histoire d'un processus mettant en cause des
producteurs et des produits. Les souverains et les légistes produiront la loi,
les juges la jurisprudence, ceux qui savent, la doctrine et le peuple la
coutume. L'auteur a le souci de ne pas séparer totalement l'histoire du droit
qu'il s'agisse de celle du droit français ou, plus généralement des droits de
la colonisation en tant que phénomène universel.
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