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giovedì 26 aprile 2018

Sezione Diritto e società

Etica del turismo: responsabilità, sostenibilità, equità

Corrado Del Bò - Carocci editore, 2017  
 
Che cosa c'è di sbagliato nel farsi un selfie ad Auschwitz? O nell'andare a vedere le donne "dal collo lungo" in Thailandia? O nel farsi scortare dagli sherpa sull'Everest? O, ancora, nel fare le vacanze in un villaggio turistico situato nel Sud del mondo? Sono alcuni degli interrogativi cui risponde questo volume, inquadrandoli in un'indagine teorica più ampia, che parte dalla definizione di turista e dalla distinzione fra turista e viaggiatore per arrivare alle nozioni chiave della riflessione morale sul turismo: responsabilità, sostenibilità, equità e rispetto delle differenze culturali. Il libro non offre soltanto una panoramica delle questioni etiche con cui i turisti e l'industria turistica si misurano o dovrebbero misurarsi, ma esplicita e discute anche i loro presupposti e le loro implicazioni, consentendo al lettore di acquisire maggiore consapevolezza degli effetti del turismo sulle persone e sull'ambiente, e favorendo così una riflessione più approfondita sul tipo di turismo che sarebbe moralmente auspicabile realizzare e sui limiti che possiamo giustificatamente invocare per quello attuale.

Sezione Diritto pubblico

L'associazionismo municipale: Esperienze nazionali e europee a confronto

Wladimiro Gasparri - G Giappichelli Editore, 7 lug 2017   
 
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La garanzia dell'autonomia locale è un limite al buon andamento delle istituzioni? Il tentativo di definire livelli adeguati di gestione di funzioni e servizi può condizionare le esigenze democratiche di rappresentanza delle comunità territoriali? Da questi interrogativi muovono gli scritti del volume, che affronta un tema -l'associazionismo municipale - centrale nei processi di riordino dell'assetto amministrativo locale. L'analisi della vicenda italiana e la sua comparazione con alcune delle principali esperienze europee mostrano i diversi indirizzi espressi nel tempo per disciplinare il fenomeno e l'incidenza dei fattori - soprattutto di tipo economico - che in maniera sempre più profonda influiscono sul quadro normativo.

Sezione Diritto pubblico

Le regole del dialogo e la nuova disciplina dell'evidenza pubblica

Fortunato Gambardella - G Giappichelli Editore, 1 feb 2017
 
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Il diritto europeo e, di seguito, nazionale sono tornati di recente a disciplinare la materia dei contratti pubblici. Alla base l'idea che il mercato degli appalti possa svolgere un ruolo determinante per la realizzazione di un modello sociale compiuto. Obiettivo ambizioso, che postula un nuovo modello di amministrazione aggiudicatrice, chiamata al governo di procedure nelle quali il canone della flessibilità si sposa con la necessità di favorire percorsi di negoziazione con il privato. Le finestre di dialogo tra pubblico e privato si moltiplicano, nell'ambito di sistemi di aggiudicazione a spinta negoziale che pongono delicati problemi: di architettura a chi li conia; di corretta conduzione a chi li sperimenta. Nel mezzo, le regole della collaborazione rivendicano spazi per l'integrazione documentale e, tradizionalmente, per la verifica dell'anomalia dell'offerta, a conferma che il modello del dialogo tra i protagonisti delle gare d'appalto non ha più nulla di episodico.

Sezione Diritto pubblico

Il decreto legislativo di attuazione statutaria nelle regioni ad autonomia speciale

Matteo Cosulich - Editoriale Scientifica, 2017 
 
Il volume si propone di ricostruire unitariamente la fonte primaria rappresentata dal decreto legislativo di attuazione statutaria, inquadrandola nei caratteri propri della specialità regionale. Come si addice a una fonte del diritto, del decreto legislativo di attuazione statutaria viene analizzata la fonte sulla produzione, soffermandosi quindi sul relativo procedimento di formazione. In tale prospettiva, si evidenzia la riconducibilità del decreto legislativo in discorso al principio di specialità regionale che sembra permetterne un inserimento non conflittuale nel sistema delle fonti dell'ordinamento repubblicano, pur in assenza di qualsiasi intervento parlamentare nel relativo procedimento di formazione. Il decreto legislativo di attuazione statutaria viene infine esaminato quale fonte di produzione, evidenziandone così le molteplici virtualità, tali da consentirne la descrizione in termini di vero e proprio segreto della specialità regionale, tanto più pienamente realizzata, quanto più si ricorre a tale fonte del diritto.

Sezione Diritto pubblico

La legislazione negativa: Saggio su un'insolita e controversa nozione

Patrizia Vipiana - G Giappichelli Editore, 2018    
 
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La definizione kelseniana della sentenza dichiarante l’incostituzionalità di una legge come esplicarsi di attività legislativa «di segno negativo»  nonché la definizione sandulliana della suddetta sentenza e del referendum abrogativo come fonti «destinate . . . a operare in modo unidirezionale»  mi hanno incuriosita fin dal primo anno di università; successivamente nella mia attività di ricerca sono tornata a meditare su tali definizioni, mentre scrivevo alcuni lavori in tema di fonti del diritto e di giustizia costituzionale. Però solo negli ultimi tempi mi sono soffermata a riflettere se sia configurabile nell’ordinamento italiano la nozione di legislazione “negativa” ovvero “unidirezionale”: trattasi di espressioni equivalenti, ma nel prosieguo farò riferimento soltanto alla legislazione negativa poiché risulta un’espressione più perspicua, denotando immediatamente l’aspetto ablativo . Siffatta espressione, invero, designa l’insieme di atti volti esclusivamente a far venir meno una disciplina di rango legislativo, i quali risultano tre: la legge – o meglio, come si preciserà nel cap. I, la disposizione legislativa – meramente abrogatrice, il risultato del referendum abrogativo favorevole all’abrogazione di una legge e la sentenza della Corte costituzionale dichiarante l’incostituzionalità di una legge: nel presente contesto e nel prosieguo del lavoro il vocabolo “legge” va inteso come sinonimo di atto legislativo, che può essere una legge, sia statale sia regionale, o un atto statale con forza di legge (decreto legislativo e decreto legge). Le tre suddette forme di legislazione negativa risultano di natura diversa (le prime due hanno natura legislativa sia pur con differenze, la terza ha natura giurisdizionale), ma sono accomunate dalla suddetta finalità di caducare una disciplina legislativa. Nel prosieguo parlerò esclusivamente di “legislazione negativa”, mentre talvolta si usa (come fa il primo dei due autori citati all’inizio) l’espressione “legislatore negativo” per designare chi adotta atti di legislazione negativa : questa seconda espressione è più appropriata per designare il corpo elettorale che vota in un referendum abrogativo e la Corte costituzionale che pronuncia una sentenza di accoglimento, mentre non è altrettanto appropriata per il legislatore che adotta una disposizione meramente abrogatrice, in quanto egli potrebbe contestualmente approvare un altro disposto volto ad introdurre una nuova disciplina: nella presente analisi il termine “legislatore” va inteso come sinonimo sia di organo (Camere o Consiglio regionale) competente ad adottare una legge (statale o regionale), sia di organo (Governo) competente ad approvare un atto con forza di legge (decreto legislativo o decreto legge), salvo laddove si indichi specificamente il legislatore parlamentare (le Camere). Delle due formule “legislazione negativa” e “legislatore negativo”, l’una riguardante l’aspetto oggettivo e l’altra concernente quello soggettivo, è dunque preferibile la prima perché si riferisce direttamente all’attività legiferatrice; tuttavia nel prosieguo si utilizzerà talvolta anche la seconda formula. Il presente lavoro prenderà in esame le suddette nozioni con specifico riferimento al diritto positivo, anche se esse potrebbero essere analizzate altresì dal punto di vista della filosofia del diritto ; inoltre la disamina verrà condotta con esclusivo riguardo al diritto pubblico italiano, sebbene le suddette nozioni siano rinvenibili pure in altri ordinamenti statali . Merita poi precisare che nel prosieguo si parlerà di legislazione negativa riferita al legislatore (inteso come organo adottante atti legislativi) solo per indicare l’adozione di una disposizione legislativa meramente abrogatrice; tuttavia si potrebbe ravvisare la suddetta legislazione negativa anche nella omissione legislativa o nell’inerzia del legislatore, ipotesi rilevanti in correlazione con le sentenze di accoglimento della Corte costituzionale: come si illustrerà nei capitoli seguenti, l’omissione legislativa precede ed in un certo senso giustifica le sentenze additive della Corte, l’inerzia del legislatore può seguire una dichiarazione d’incostituzionalità . La legislazione negativa, come definita più sopra, costituisce una nozione insolita, perché comunemente si parla di legislazione tout court come sinonimo di attività legislativa globalmente intesa, che ha carattere negativo e positivo insieme, consistendo sia nell’eliminare disposizioni vigenti sia nell’introdurne di nuove. La legislazione negativa risulta altresì una nozione controversa, sia perché considera congiuntamente due fattispecie distinte, in quanto aventi diversi presupposti ed effetti, cioè l’abrogazione – realizzata a sua volta con legge o con referendum – e la dichiarazione d’illegittimità costituzionale, sia perché trascura la circostanza per cui è variamente risolvibile il problema di colmare il vuoto di disciplina derivante dalle tre suddette forme di legislazione negativa: nel primo caso il legislatore può riempire quel vuoto ponendo una nuova disciplina in luogo di quella abrogata, mentre nel secondo e nel terzo caso il corpo elettorale che vota al referendum e la Corte costituzionale non possono – di regola – colmare il vuoto normativo causato rispettivamente dal voto referendario e dalla sentenza di accoglimento, ma devono attendere il successivo intervento del legislatore. Dopo questi cenni introduttivi, la disamina si snoderà lungo quattro direttrici. Anzitutto (cap. I) si analizzeranno singolarmente le tre forme di legislazione “negativa” cioè la disposizione legislativa meramente abrogatrice, il risultato del referendum abrogativo favorevole all’abrogazione di una legge e la sentenza dichiarante l’incostituzionalità di una legge; in tal sede peraltro si evidenzierà che ciascuna forma di legislazione negativa è suscettibile di produrre effetti positivi, ossia creativi di nuove norme. Inoltre (cap. II) si effettuerà un confronto tra le tre suddette forme di legislazione “negativa”, in particolare si chiarirà se e come opera riguardo ad esse l’istituto della reviviscenza. Ancora (cap. III) si illustreranno i rapporti tra le summenzionate forme di legislazione “negativa” sia sotto il profilo statico, ovvero quando una forma si manifesta dopo l’esplicazione di un’altra, sia dal punto di vista dinamico, cioè quando una forma si manifesta per così dire durante l’esplicarsi di un’altra. Infine (cap. IV) si esamineranno i rapporti tra la legislazione “positiva”, ossia l’introduzione di una nuova disciplina da parte del legislatore, e le varie forme di legislazione “negativa”. Per concludere si effettueranno rilievi di sintesi riguardo tanto alla configurabilità quanto all’utilità della nozione di legislazione negativa. La disamina tratteggiata potrebbe apparire un’elaborazione dottrinale fine a se stessa, cioè di rilievo solo teorico, mentre essa dischiude (come si illustrerà nel corso del lavoro) prospettive assai rilevanti anche a livello pratico, soprattutto riguardo al fenomeno summenzionato della reviviscenza, la cui operatività può avere conseguenze significative in particolare sui diritti dei cittadini.

mercoledì 18 aprile 2018

Sezione Diritto pubblico

I diritti fondamentali: Libertà e diritti sociali

Paolo Caretti, Giovanni Tarli Barbieri - G Giappichelli Editore, 2017 
 
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Nel quadro dei nuovi ordinamenti didattici universitari, può apparire fuor diluogo proporre a docenti e studenti un manuale dedicato allo studio dei diritti fondamentali delle dimensioni di quello che qui si licenzia. Sono pertanto necessarie due parole per spiegare le ragioni di una scelta non drasticamente riduttiva. La prima ragione risiede nella convinzione che, per un corso specialistico su questo tema, sia indispensabile fornire agli studenti non solo la necessaria informazione sui principi costituzionali di riferimento, ma anche dei principali sviluppi normativi e di prassi, soprattutto giurisprudenziale, che si sono avuti negli anni che ci separano dall'entrata in vigore della Costituzione repubblicana. E' di tutta evidenza, infatti, che solo da un adeguato esame di questo ulteriore profilo può desumersi l'effettivo significato normativo delle solenni affermazioni costituzionali. La seconda ragione, di carattere più generale, risiede nella convinzione che, in questo come in altri settori del diritto positivo, un apprendimento non meramente nozionistico non possa prescindere nè da una visione diacronica di regole e istituti (il che spiega il particolare rilievo che si è inteso dare all'esperienza precedente l'entrata in vigore della Costituzione), nè da una loro collocazione nel più ampio contesto delle tendenze che vanno affermandosi al di fuori dei confini nazionali (il che spiega l'ultimo capitolo, dedicato ai sistemi di tutela dei diritti di carattere internazionale o soprannazionale). Starà  al docente calibrare, nell'economia del corso, l'utilizzazione delle varie parti del volume sia in sede didattica, sia in sede di esame.

Sezione Diritto pubblico

Le regole dell'informazione: L'era della post-verità

Gianluca Gardini - G Giappichelli Editore, 2017 
 
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"Sono convinto che poche sfide didattiche siano così impegnative come mantenere aggiornato un testo giuridico su 'Le regole dell'informazione'. L'informazione è una materia estremamente viva, in perenne trasformazione, e soprattutto è caratterizzata da un legame quasi simbiotico con la tecnologia di cui si serve per penetrare nella società, raggiungere i suoi destinatari. Siccome la tecnologia cambia a una velocità inarrestabile, anche l'informazione cambia alla stessa velocità e, con essa, le regole che la disciplinano. Chi dovesse prendere in mano un manuale di diritto dell'informazione scritto anche solo dieci anni fa non potrebbe fare a meno di notare la evidente obsolescenza dei contenuti, nemmeno paragonabile a quella che noterebbe leggendo un manuale di diritto costituzionale, amministrativo o commerciale altrettanto vecchio. Insomma, il diritto dell'informazione è in perenne e rapidissima evoluzione, molto più di qualsiasi altra branca dell'ordinamento giuridico. L'unica soluzione - come si fa in generale nell'insegnamento del diritto, materia per sua natura mutevole - è puntare su alcuni principi tendenzialmente immutabili, che dovrebbero reggere alla mutevolezza delle tecniche di informazione e delle leggi che le accompagnano, e concentrarsi sulle principali novità normative e giurisprudenziali che intervengono nel settore dell'informazione in un lasso temporale non superiore ai tre/quattro anni. I principi rappresentano sempre una sorta di punto cardinale fisso, il nord della bussola su cui gli studenti e gli operatori possono fare affidamento prima di addentrarsi nella foresta tropicale, in perenne crescita, rappresentata dalle regole dell'informazione. Questo ha costituito, sin qui, il criterio prescelto per aggiornare questo volume, giunto ormai alla quarta edizione, e cercare così di coniugare l'esigenza fondamentale di fissare alcune nozioni stabili, durature, su cui gli studenti ed i lettori possano sempre contare, con la necessità di modificare continuamente i riferimenti normativi, le interpretazioni giurisprudenziali, i dati concreti, derivanti dalla continua evoluzione dell'informazione." (dalla Prefazione alla quarta edizione)

Sezione Diritto pubblico

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Il diritto al nome nella propria madrelingua dei membri delle minoranze linguistiche: estratto da L'uso della lingua negli atti e nella comunicazione dei poteri pubblici italiani a cura di Paolo Bonetti

Silvio Troilo - G Giappichelli Editore, 2017 
 
Estratto da "L'uso della lingua negli atti e nella comunicazione dei poteri pubblici italiani" a cura di Paolo Bonetti.

Sezione Diritto pubblico

La riqualificazione delle aree di crisi industriale complessa: L'intervento pubblico tra mercato e persona

Beatrice Bertarini - G Giappichelli Editore, 2018 
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Nella società contemporanea la crescita economica appare caratterizzata da nuovi parametri di valutazione, che danno origine a nuove riflessioni di natura giuridica in ordine alla necessità di individuare una correlazione tra sviluppo economico e benessere sociale che miri a porre sempre crescente attenzione agli effetti indotti dalle scelte economiche sulla persona. Appare quindi necessario che economia e isonomia creino o ripristinino un circuito virtuoso che ponga al centro della riflessione giuridica la persona. In questo contesto si colloca il presente studio in tema di riqualificazione industriale, che si propone di indagare e di configurare la riqualificazione delle aree di crisi industriale complessa quale nuovo modello di bilanciamento tra interessi del mercato ed interessi della persona.

Sezione Diritto e società

Longevità di un'impostura: Michel Foucault

Jean-Marc Mandosio - ED-Enrico Damiani Editore, 2017 
 
Michel Foucault è considerato il più grande filosofo francese del suo tempo, un autore di culto che a decenni dalla morte viene ancora indicato come uno degli intellettuali più influenti della nostra epoca. Non sono mancate critiche al suo lavoro ma il pamphlet di Jean-Marc Mandosio, oltre a riesaminare l'eredità lasciata dall'autore di Le parole e le cose e Sorvegliare e punire, mette alla prova la coerenza tra la condotta e il pensiero di Foucault, mostrando come le sue teorie siano state orientate spesso da semplice convenienza.Opportunista, privo di rigore, incoerente e preoccupato per prima cosa della sua carriera universitaria, ha assecondato molte mode culturali: anticomunista, marxista, vicino ai maoisti, goscista, esponente dello strutturalismo per rinnegare sempre tutto al momento giusto. In queste pagine ironiche e dotte, Mandosio coglie doppiezze di un uomo che ha sempre criticato i sistemi di potere senza mai disdegnare i ruoli istituzionali che quel potere gli offriva. Il suo tragitto filosofico si mostra lastricato di ipocrisie, trucchi usati per presentarsi come un pensatore eccezionale - grazie a un linguaggio oscuro, vago, usato per abbagliare i lettori.

Sezione Diritto e società

Il diritto umano di dominare

Nicola Perugini, Neve Gordon - Nottetempo, 2016   
 
Che cosa sono, oggi, i diritti umani? Uno strumento di giustizia, garanzia del diritto e moderazione della violenza elaborato dalle democrazie liberali per tutelare i soggetti più vulnerabili? In realtà, se guardiamo alla fisionomia di chi se ne occupa, accanto a istituzioni internazionali, corti di giustizia e ONG, troviamo anche agenzie di sicurezza nazionale, organismi militari e organizzazioni portatrici di interessi specifici e omogenei alle strutture di potere. Attraverso l'analisi di casi concreti che vanno dalla tutela dei diritti dei coloni israeliani alla guerra legalizzata con i droni, dagli omicidi mirati agli scudi umani, gli autori mostrano come le categorie di abuso, colpevole e vittima si scambino continuamente di posto, a seconda degli obiettivi di chi si appropria del discorso dei diritti umani: che possono essere anche una preziosa risorsa di legittimazione per rafforzare la dominazione, sancire gli squilibri consolidati e giustificare guerre e occupazioni - non uno strumento universale e neutrale di emancipazione. In questo saggio, emergono senza appello tutte le contraddizioni dell'ordine "morale" globale, insieme all'invito a ripensare l'odierno impoverimento dei diritti umani, rivitalizzandone la funzione antiegemonica, la reale rappresentatività e la forza di resistenza.

Sezione Diritto pubblico

Piano di Costituzione, 1793. Testi e contesto

Cristina Cassina - Giappichelli, 2017    
 
Combinare il moderno istituto della rappresentanza con un'idea non meno nuova di democrazia; immaginare votazioni oggi chiamate referendarie per difendersi dagli eccessi, o dagli errori, dei poteri elettivi; configurare il rapporto governanti-governati come conviene a «una Nazione illuminata sui suoi diritti»: il Piano di Costituzione che Condorcet presenta alla Convenzione affronta queste e molte altre sfide. Alla loro elucidazione è dedicata l'"Esposizione dei princìpi e dei motivi" che precede il progetto vero e proprio. Non ancora tradotta nella nostra lingua, sebbene ampiamente citata, è ora presentata insieme al testo costituzionale: così da restituirla alla sua funzione introduttiva, la stessa per cui Condorcet l'aveva ideata.

Sezione Storia del Diritto

Diritto e scienze sociali. Aspetti della cultura giuridica italiana nell'età del positivismo

Carla Faralli - Clueb, 1993 

Sezione Diritto pubblico

La competenza nel processo amministrativo

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Carmencita Guacci - G Giappichelli Editore, 2018  
 
Il codice del processo amministrativo ha introdotto importanti novità in tema di competenza del giudice amministrativo, optando per il regime della inderogabilità dei criteri distributivi e, di conseguenza, per il regime della piena rilevabilità di ufficio della incompetenza in primo grado. Tali scelte incidono anche sugli istituti della litispendenza, della continenza e della connessione.

Sezione Diritto pubblico

La reviviscenza delle norme nella crisi della certezza del diritto

Nicola Canzian - G Giappichelli Editore, 2018 
 
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"Con l'espressione "reviviscenza" il lessico giuridico indica «la condizione di ripresa di vigore della situazione giuridica - ovvero del rapporto - oggetto della vicenda di temporanea - e/o permanente - stasi». Tale condizione può riguardare oggetti affatto differenti, quali rapporti obbligatori, disposizioni testamentarie, garanzie. Il presente studio ha lo scopo di indagare il fenomeno della riviviscenza in relazione alle norme giuridiche, ovvero i casi in cui l'interprete deve considerare nuovamente vigente una norma generale e astratta che in precedenza doveva essere considerata abrogata." (Dall'Introduzione)

Sezione Diritto pubblico

Le Costituzioni: Un invito alla comparazione

Emilio Castorina, Pasquale Policastro - G Giappichelli Editore, 2017 
 
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Come tutte le discipline che si riconducono alla vita reale delle società  umane, caratterizzate da aspetti culturali, comunicativi e tecnologici, anche lo studio delle Costituzioni presenta una significativa dimensione storica. Oltre alla relativizzazione che riguarda il soggetto conoscente, non va neppure trascurato che la realtà  del diritto, oggetto di diretta considerazione, a sua volta si evolve. Il volume analizzando Le Costituzioni di diversi paesi ed epoche storiche ne mette in risalto peculiarità  e differenze. Tale studio, quindi invita a comparare nello stesso momento in cui suggerisce di considerare ogni Costituzione nel contesto dei rapporti sociali, politici ed economici, propri di un determinato ordinamento; non sono da trascurare, a tali fini, l'eredità  storica e il contesto naturale nel quale i rapporti costituzionali stessi sono nati e si sviluppano. In questo modo, è altresì possibile attribuire senso al linguaggio delle costituzioni e, pertanto, attraverso la comparazione, giungere ad analizzare il rapporto tra costituzione e realtà : e ciò sia a fini conoscitivi che di politica costituzionale.

Sezione Diritto pubblico

Diritto dei contratti pubblici

 
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Il volume "Diritto dei contratti pubblici", in continuità con l’edizione e-book del 2014, reca una trattazione organica e sistematica della disciplina sui contratti pubblici (appalti e concessioni) contenuta nel d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50, nel decreto correttivo, di cui al d.lgs. 19 aprile 2017, n. 56 e negli atti attuativi medio tempore adottati.I vari contributi, di cui si compone il volume, in larga parte del tutto nuovi rispetto alla edizione e-book, coprono l’intera gamma degli istituti disciplinati dal nuovo codice, sia con riferimento ai profili di carattere sostanziale e procedurale che agli strumenti di tutela giurisdizionale e precontenziosa, fornendo al lettore una trattazione organica, aggiornata al correttivo 2017, dell’intera materia, suscettibile di ulteriori approfondimenti alla luce dei molteplici riferimenti alla più accreditata dottrina e ai più recenti orientamenti giurisprudenziali, quale utile strumento di studio e/o di lavoro.Franco Mastragostino è ordinario di Diritto Amministrativo e Direttore della Scuola di specializzazione in Studi sull’Amministrazione pubblica dell’Università di Bologna (SPISA). Autore e/o curatore di varie pubblicazioni in materia di contrattualistica pubblica, ha già curato per l’editore Giappichelli l’opera collettanea su “La collaborazione pubblico-privato e l’ordinamento amministrativo. Dinamiche e modelli di partenariato in base alle recenti riforme”, Torino, 2011.

Sezone Procedura penale

International Criminal Procedure: Principles and Rules

Sergey Vasiliev - OUP Oxford, 2013  
 
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International Criminal Procedure: Principles and Rules is a comprehensive study of international criminal proceedings written by over forty leading experts in the field. The book offers a systematic overview and detailed comparison of the standards governing the conduct of proceedings in all major international and internationalized criminal courts from the Nuremberg and Tokyo Tribunals to the recently established Cambodian Extraordinary Chambers and the Special Tribunal for Lebanon. Based on a major research project, the study covers all procedural phases from the initiation of investigation to the appeals process. It pays special attention to the crosscutting themes which shape the contemporary discourse on international criminal justice, including the law of evidence, the defence issues, the procedural role of victims, and negotiated dismissal of international crime cases. The book not only takes stock of the procedural legacy of the UN ad hoc Tribunals for the former Yugoslavia and Rwanda and the International Criminal Court, but also reflects on the future directions of international criminal procedure. Investigating the tribunals' procedural law and practice through the prism of human rights law, domestic legal traditions, and tribunals' special objectives, the expert group puts forth proposals on how the challenges facing international criminal jurisdictions can best be met. International Criminal Procedure will be an indispensable work for practitioners involved in the adjudication of serious crimes on both national and international level, as well as international law students and academics.

Sezione Diritto privato

Trajectories of Neoliberal Transformation: European Industrial Relations Since the 1970s

Lucio Baccaro, Chris Howell - Cambridge University Press, 2017    
 
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This book has both empirical and theoretical goals. The primary empirical goal is to examine the evolution of industrial relations in Western Europe from the end of the 1970s up to the present. Its purpose is to evaluate the extent to which liberalization has taken hold of European industrial relations and institutions through five detailed, chapter-length studies, each focusing on a different country and including quantitative analysis. The book offers a comprehensive description and analysis of what has happened to the institutions that regulate the labor market, as well as the relations between employers, unions, and states in Western Europe since the collapse of the long postwar boom. The primary theoretical goal of this book is to provide a critical examination of some of the central claims of comparative political economy, particularly those involving the role and resilience of national institutions in regulating and managing capitalist political economies.

Sezione Diritto privato

The Elephant in the Brain: Hidden Motives in Everyday Life

Kevin Simler, Robin Hanson - Oxford University Press, 2017 
 
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Human beings are primates, and primates are political animals. Our brains, therefore, are designed not just to hunt and gather, but also to help us get ahead socially, often via deception and self-deception. But while we may be self-interested schemers, we benefit by pretending otherwise. The less we know about our own ugly motives, the better - and thus we don't like to talk or even think about the extent of our selfishness. This is "the elephant in the brain." Such an introspective taboo makes it hard for us to think clearly about our nature and the explanations for our behavior. The aim of this book, then, is to confront our hidden motives directly - to track down the darker, unexamined corners of our psyches and blast them with floodlights. Then, once everything is clearly visible, we can work to better understand ourselves: Why do we laugh? Why are artists sexy? Why do we brag about travel? Why do we prefer to speak rather than listen? Our unconscious motives drive more than just our private behavior; they also infect our venerated social institutions such as Art, School, Charity, Medicine, Politics, and Religion. In fact, these institutions are in many ways designed to accommodate our hidden motives, to serve covert agendas alongside their "official" ones. The existence of big hidden motives can upend the usual political debates, leading one to question the legitimacy of these social institutions, and of standard policies designed to favor or discourage them. You won't see yourself - or the world - the same after confronting the elephant in the brain.