I diritti fondamentali: Libertà e diritti sociali
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Nel
quadro dei nuovi ordinamenti didattici universitari, può apparire fuor
diluogo proporre a docenti e studenti un manuale dedicato allo studio
dei diritti fondamentali delle dimensioni di quello che qui si licenzia.
Sono pertanto necessarie due parole per spiegare le ragioni di una scelta
non drasticamente riduttiva. La prima ragione risiede nella convinzione
che, per un corso specialistico su questo tema, sia indispensabile
fornire agli studenti non solo la necessaria informazione sui principi
costituzionali di riferimento, ma anche dei principali sviluppi normativi
e di prassi, soprattutto giurisprudenziale, che si sono avuti negli anni
che ci separano dall'entrata in vigore della Costituzione
repubblicana. E' di tutta evidenza, infatti, che solo da un adeguato
esame di questo ulteriore profilo può desumersi l'effettivo
significato normativo delle solenni affermazioni costituzionali. La
seconda ragione, di carattere più generale, risiede nella convinzione
che, in questo come in altri settori del diritto positivo, un
apprendimento non meramente nozionistico non possa prescindere nè da una
visione diacronica di regole e istituti (il che spiega il particolare
rilievo che si è inteso dare all'esperienza precedente l'entrata in
vigore della Costituzione), nè da una loro collocazione nel più ampio
contesto delle tendenze che vanno affermandosi al di fuori dei
confini nazionali (il che spiega l'ultimo capitolo, dedicato ai sistemi
di tutela dei diritti di carattere internazionale o soprannazionale).
Starà al docente calibrare, nell'economia del corso, l'utilizzazione
delle varie parti del volume sia in sede didattica, sia in sede di
esame.