mercoledì 19 dicembre 2012
martedì 11 dicembre 2012
DOPO LA DIRETTIVA 2008/115/CE SUI RIMPATRI
venerdì 14 dicembre 2012
ore 15.00 – 18.30
Aula Sturzo, Piazza Bologni 8 -Palermo
venerdì 14 dicembre 2012
ore 15.00 – 18.30
Aula Sturzo, Piazza Bologni 8 -Palermo
martedì 4 dicembre 2012
Alcol e giovani. Cosa è cambiato in vent'anni?
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A cura di: M. Contel, E. Tempesta
Editore: Carocci
Collana: Biblioteca di testi e studi
A cura di: M. Contel - E. Tempesta
A cura di: M. Contel, E. Tempesta
Editore: Carocci
Collana: Biblioteca di testi e studi
L'Osservatorio Permanente sui Giovani e l'Alcool opera da vent'anni nel campo dell'analisi sociale ed epidemiologica dei comportamenti di consumo e di abuso delle bevande alcoliche, e lavora in modo interdisciplinare all' insegna dell'approccio bio-psico-sociale, che unisce alla visione epidemiologica e di popolazione i contributi delle discipline socio-antropologiche. Il volume affronta il tema dei giovani e dei rischi connessi ad un rapporto sbagliato con le bevande alcoliche riassumendo le varie linee di ricerca dell'Osservatorio. Di particolare rilievo l'analisi longitudinale dei consumi in Italia a cura di Carla Collicelli (Fondazione censis), che descrive l'evoluzione del rapporto degli italiani con l'alcool nell'ultimo ventennio (1991-2010). L'Indagine Osservatorio-Doxa 2010, a cura di Ennio Salamon, propone una statistica aggiornata del fenomeno. Daniele Rossi ne traccia le valenze socioeconomiche, mentre le implicazioni socio-sanitarie e pedagogiche sono affrontate nei contributi di Maurizio Fea e Maria Antonia Modolo. Infine, la filosofìa dell'Osservatorio trova nei testi di Enrico Tempesta, Michele Contel e Amedeo Cottino una declinazione sistematica. Il libro si conclude con le lectiones magistrales di Giuseppe De Rita e Umberto Galimberti, dedicate rispettivamente ai modelli di autoregolazione dei consumi e al nichilismo dell'attuale condizione giovanile.
L'osservazione partecipante. Una guida pratica
Autore/i: Giovanni Semi
Editore: Il Mulino
Collana: Itinerari
di: Giovanni Semi
Autore/i: Giovanni Semi
Editore: Il Mulino
Collana: Itinerari
Il volume è una guida pratica alle ricerche condotte con la tecnica dell'osservazione partecipante. Di norma, i volumi su questo argomento insistono su aspetti prescrittivi e teorici che rendono complicata la traduzione operativa da parte dei neofiti. Qui si offre, viceversa, un testo agile e scritto con uno stile narrativo semplice, specificamente costruito per rispondere alla domanda "come si conduce una ricerca sul campo?" affrontando i problemi che emergono naturalmente nella scansione temporale caratteristica di queste indagini.
di: Annalisa Frisina
Autore/i: Annalisa Frisina
Editore: Il Mulino
Collana: Itinerari
Evitando di utilizzare un gergo specialistico, questo volume intende tradurre la tecnica del focus group in uno strumento alla portata di chiunque vi si accosti per la prima volta. Rispetto ad altri testi presenti sul mercato, si è scelto qui di esplicitare in modo chiaro e coerente come i dati vengano "generati", piuttosto che "raccolti", e di suggerire un uso flessibile e creativo di questo metodo a partire da diverse domande di ricerca.
Servizio sociale minorile e giustizia penale.
Cornice istituzionale e dimensione territoriale
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Autore/i: Ugo Ciaschini
Editore: Carocci
Collana: Biblioteca di testi e studi
Cornice istituzionale e dimensione territoriale
di: Ugo Ciaschini
Autore/i: Ugo Ciaschini
Editore: Carocci
Collana: Biblioteca di testi e studi
Con il supporto della personale esperienza maturata sul campo dall'autore, il testo mette a fuoco il ruolo del Servizio sociale minorenni del ministero della Giustizia puntualizzandone le finalità e delineando le azioni cui è istituzionalmente preposto nella cornice del processo penale a carico di soggetti minorenni. Dopo aver operato un esame dei presupposti, dei principi, delle fasi e delle formule tipiche del rito, viene riservata particolare attenzione a quella tensione che le possibilità attuative del D.P.R. 448/88 rendono determinante perseguire: la collaborazione tra i servizi sociali ministeriali e i servizi sociali degli enti locali, cui dar seguito in rapporto alle funzioni di assistenza e agli interventi da garantire ai minori nell'arco dell'iter giudiziario. È infatti attraverso il lavoro congiunto approntato da questi servizi che diventa possibile convogliare attorno ai ragazzi risorse e opportunità, programmi e iniziative, utili a ricostruirne esperienze di vita spesso frammentate e povere di legami educativi validi e strutturanti. Il proposito da cui muove l'analisi è quello di richiamare idee e riflessioni attorno ad una dimensione carica di promesse e aspettative che deve, però, giorno per giorno confrontare strategie e modelli d'intervento con la complessità del reale, a livello istituzionale, normativo e sociale.
Street corner society. Uno slum italo-americano
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Autore/i: William F. Whyte
A cura di: M. Ciacci
Editore: Il Mulino
Collana: Collezione di testi e di studi
di: William F. Whyte
A cura di: M. Ciacci
Autore/i: William F. Whyte
A cura di: M. Ciacci
Editore: Il Mulino
Collana: Collezione di testi e di studi
Questa celebre opera di Whyte rientra a pieno titolo nell'esigua schiera di quante hanno fatto la storia della ricerca sociale. Appartiene a quegli studi di comunità che dimostrano l'attitudine della sociologia a lavorare sul campo, ma anche a scrivere pagine affascinanti per il lettore. Basti ricordare, per quanto ci riguarda più da vicino, la ricerca di Banfield a Chiaromonte, da lui chiamata Montegrano, in Basilicata, alla metà degli anni '50. Analogamente, dietro la Cornerville di Whyte si nasconde il quartiere bostoniano di North End, una delle tante Little Italy che costellano le città americane, negli anni tra la Grande depressione e la seconda guerra mondiale. Analoga è la capacità di calarsi, grazie all'osservazione partecipante, all'interno della comunità studiata, tracciando un vivido quadro di persone reali in contesti reali (le gang di strada, i "corner boys", Chick Morelli e il suo circolo, il racket di Tony Cataldo). Analoga la longevità della ricerca. Da tempo indisponibile in italiano, il libro viene oggi riproposto dal Mulino in una nuova edizione.
Manuale di psicologia giuridica minorile
Collana: Manuali universitari
Il manuale costituisce la prima trattazione organica della psicologia giuridica minorile, un'area di particolare rilievo negli studi di psicologia giuridica, cui corrispondono una consolidata tradizione di confronto fra diritto e psicologia e lo sviluppo di competenze professionali orientate in chiave interdisciplinare. Tali aspetti informano i diversi argomenti che vengono affrontati sotto il profilo scientifico, dell'evoluzione normativa, delle implicazioni per l'intervento. Il volume è articolato in cinque parti: lineamenti teorici e aree di ricerca, norme di indirizzo, famiglie in difficoltà e contesti di accoglienza, maltrattamento e abuso sessuale, devianze giovanili. Il quadro delineato evidenzia i risultati della cooperazione fra diritto e psicologia, fra ricerca scientifica, contesti istituzionali e pratiche professionali nei diversi ambiti in cui la norma interviene a regolare situazioni e rapporti che coinvolgono persone minorenni.
A cura di: P. Patrizi
Editore: CarocciCollana: Manuali universitari
Legalità in crisi. Il rispetto delle regole in politica e in economia
Editore: Carocci
Collana: Biblioteca di testi e studi
Il volume affronta il fenomeno della crisi della legalità proponendo un percorso teorico e una indagine empirica sulle rappresentazioni di quattro gruppi categoriali i cui membri esercitano funzioni importanti di responsabilità sociale: dirigenti amministrativi, imprenditori, medici e politici appartenenti a cinque diverse regioni italiane (Lombardia, Toscana, Lazio, Calabria e Sicilia). L'approccio teorico di tipo neoweberiano adottato dal testo nasce dall'elaborazione di contributi di studiosi come Weber, Polanyi ed Eisenstadt al fine di integrare le letture della legalità presenti nelle scienze sociali e in particolare quella giuridica, che da sola non appare in grado di spiegare gli aspetti causali della mancanza di credenza nelle norme e di fiducia nelle istituzioni. La ricerca empirica ha evidenziato il radicamento di rappresentazioni riguardanti la diffusione della illegalità. Il fenomeno più importante, fortemente presente nelle culture di tutti i gruppi categoriali e in tutte le realtà territoriali, dove peraltro continuano ad esistere significative differenze, è quello del neopatrimonialismo, cioè l'uso personale dei beni delle amministrazioni pubbliche e private teso al raggiungimento di un vantaggio particolaristico da parte di chi esercita il potere.
A cura di: A. Costabile - P. Fantozzi
A cura di: A. Costabile, P. FantozziEditore: Carocci
Collana: Biblioteca di testi e studi
lunedì 19 novembre 2012
Eguaglianza delle opportunità
Autore/i: Nicola Riva
Editore: Aracne
Collana: Studi di filosofia analitica del diritto
di: Nicola Riva
Autore/i: Nicola Riva
Editore: Aracne
Collana: Studi di filosofia analitica del diritto
L'asessualità. Genesi sociale e profili giuridici
Chi sono gli "Asessuali"? Cosa racchiude tale neologismo? Il prefisso privativo apposto al termine che qualifica generalmente la natura riproduttiva umana, la quale si reputa fatta di impulso e necessità, comporta soltanto una paradossale ed estemporanea provocazione, una teorizzazione ossimorica o contraddittoria, oppure, viceversa, dà ragione di un'identità naturale misconosciuta e dà conto della costituzione attiva di una specifica comunità sociale? Da quanto e da dove si va poi sollevando la voce di una siffatta rivendicazione? Quali possono essere i caratteri e le ragioni del rigetto della sensualità o dell'indifferenza nei confronti del sesso? La manifestazione del non riconoscimento della sessualità può dar luogo a lineamenti di contrasto sociale? Quale il riflesso sul piano dei rapporti giuridici, innanzitutto in tema di diritto matrimoniale e di filiazione? I confini di tutela costituzionale possono in qualche modo ricomprendere anche lo status asessuale? A questi e ad altri interrogativi il presente testo cerca di dar risposta, andando a delineare la storia nuova (e ancora abbozzata) della collettività degli Asex. comparandola con fenomeni diversi ma affini e riportando anche il punto di vista di chi in essa, in qualche modo, si riconosce.
di: Michelangelo Pascali
Visioni e illusioni di una nuova economia globale
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Autore/i: Antonio Simeone
Editore: Gump
Collana: Economia
di: Antonio Simeone
Autore/i: Antonio Simeone
Editore: Gump
Collana: Economia
venerdì 16 novembre 2012
Il progetto di Robert Alexy
Passaggi:
storia ed evoluzione del concetto di morte cerebrale
A cura di:
Ignazio R. Marino
Howard R. Doyle
Giovanni Boniolo
Il tema della definizione della morte solleva inquietudini, polemiche e incertezze non solo in ambito bioetico, ma anche scientifico. Questo libro è nato per invitare a riflettere in modo costruttivo per giungere ad una visione condivisa che supporti la revisione delle linee guida che oggi regolano la materia
Saggio sull'antagonismo sociale
di: Florian Znaniecki
A cura di: G. Kaczynski
In questo saggio l'autore presenta una teorizzazione dell'antagonismo sociale e rivela un'originale apertura concettuale che inquadra il fenomeno dell'alterità con l'approccio culturalista su scala sia micro, che macro-strutturale. In tal senso il saggio assume un valore aggiunto nella sociologica comprensione dell'altro e arricchisce la corrente di pensiero formata da Autori come Sombart, Simmel, Park e Merton.
La socialità del sé
di: George H. Mead
A cura di: R. Rauty
Il lavoro di Mead evidenzia il carattere originale e innovativo della sua riflessione sul rapporto individuo-società, la sua partecipazione ai percorsi della riforma sociale, il suo contributo allo sviluppo di una cultura dell'infanzia e dell'educazione. In un percorso analitico che intreccia filosofia, psicologia sociale e sociologia, egli approfondisce l'analisi dell'atto dell'individuo, del processo comunicativo e dei suoi "simboli significanti", centrali nella costruzione della realtà attraverso un processo di esperienza relazionale.
A Treatise of Legal Philosophy and General Jurisprudence
"A Treatise of Legal Philosophy and General Jurisprudence" is the first-ever multivolume treatment of the issues in legal philosophy and general jurisprudence, from both a theoretical and a historical perspective. The work is aimed at jurists as well as legal and practical philosophers. Edited by the renowned theorist Enrico Pattaro and his team, this book is a classical reference work that would be of great interest to legal and practical philosophers as well as to jurists and legal scholar at all levels. The work is divided. The theoretical part (published in 2005), consisting of five volumes, covers the main topics of the contemporary debate; the historical part, consisting of six volumes (Volumes 6-8 published in 2007; Volumes 9 and 10, published in 2009; Volume 11 published in 2011 and volume 12 forthcoming in 2012/2013), accounts for the development of legal thought from ancient Greek times through the twentieth century. The entire set will be completed with an index. "Volume 11 Legal Philosophy in the Twentieth Century: The Common Law World Legal Philosophy in the Twentieth Century: The Common Law World" offers a fresh, philosophically engaged, critical interpretation of the main currents of jurisprudential thought in the English-speaking world of the 20th century. It tells the tale of two lectures and their legacies: Oliver Wendell Holmes, Jr.'s "The Path of Law" (1897) and H.L.A. Hart's Holmes Lecture, "Positivism and the Separation of Law and Morals" (1958). Holmes' radical challenge to late 19th century legal science gave birth to a rich variety of competing approaches to understanding law and legal reasoning from realism to economic jurisprudence to legal pragmatism, from recovery of key elements of common law jurisprudence and rule of law doctrine in the work of Llewellyn, Fuller and Hayek to root-and-branch attacks on the ideology of law by the Critical Legal Studies and Feminist movements. Hart, simultaneously building upon and transforming the undations of Austinian analytic jurisprudence laid in the early 20th century, introduced rigorous philosophical method to English-speaking jurisprudence and offered a reinterpretation of legal positivism which set the agenda for analytic legal philosophy to the end of the century and beyond. A wide-ranging debate over the role of moral principles in legal reasoning, sparked by Dworkin's fundamental challenge to Hart's theory, generated competing interpretations of and fundamental challenges to core doctrines of Hart's positivism, including the nature and role of conventions at the foundations of law and the methodology of philosophical jurisprudence.
di: G.J. Postema
A cura di: Enrico Pattaro - Corrado Roversi
martedì 13 novembre 2012
Il liberalismo coloniale di Alexis de Tocqueville
Alexis de Tocqueville è considerato uno dei massimi esponenti del liberalismo europeo ottocentesco. A lui si deve il grande affresco della democrazia americana, che ancora oggi è un punto di riferimento del pensiero liberal-democratico. Egli fu anche un importante uomo politico. In questa veste, si impegnò per molti anni in favore della colonizzazione francese dell'Algeria, lasciando sul tema numerosi scritti. Questi scritti sono stati tuttavia trascurati dalla letteratura che si è interessata al suo pensiero. Tocqueville vi tesse un elogio della conquista coloniale che mal si concilia con l'immagine del grande filosofo liberale, ostile alla schiavitù e critico nei confronti del trattamento riservato negli Stati Uniti ai nativi americani.
di: Lucia Re
More geometrico.
La teoria assiomatizzata del diritto
e la filosofia della democrazia di Luigi Ferrajoli
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La teoria assiomatizzata del diritto
e la filosofia della democrazia di Luigi Ferrajoli
A cura di: L. Baccelli
Principia iuris. Teoria del diritto e della democrazia (Roma Bari, Laterza, 2007) è un'opera fondamentale nel pensiero giuridico contemporaneo. Con la sua pubblicazione Luigi Ferrajoli ha messo a frutto una ricerca quarantennale, proponendo la versione compiuta della sua teoria assiomatizzata del diritto e la summa della sua visione teorico-giuridica e filosofico-politica. Questo libro, che si origina da un seminario organizzato dall'Università di Camerino, presenta alcuni fra i contributi italiani al dibattito internazionale sull'opera di Ferrajoli. Pietro Costa offre un'introduzione critica alla lettura di Principia iuris. Alfonso Catania, Geminello Preterossi, Luca Baccelli, Giuseppe Palmisano pongono questioni sulla costruzione assiomatica della teoria e sul ruolo normativo che assume nei confronti del diritto, sui rapporti fra diritto e potere nel paradigma costituzionalistico, sulla concezione dei diritti fondamentali e dell'universalismo, sullo status e le trasformazioni del diritto internazionale. Nel suo saggio "La logica nel diritto e nella teoria del diritto" Ferrajoli replica ai suoi critici affrontando nel dettaglio i temi che hanno sollevato.
Lezioni di storia della filosofia politica
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di: John Rawls
A cura di: S. Freeman
"Le Lezioni" si basano sulle dispense e sulle annotazioni per il corso di Filosofia politica moderna che John Rawls tenne all'Università di Harvard a partire dalla metà degli anni sessanta fino al suo ritiro dall'insegnamento, nel 1991. Rawls vi discute le concezioni dei fondatori del pensiero politico moderno: Hobbes, Locke, Hume, Rousseau, Mill e Marx. Lo scopo che si prefigge è quello di enucleare le idee che caratterizzano il liberalismo come teoria politica della giustizia. Il suo punto di partenza sono le teorie del contratto sociale; discute poi le obiezioni di Hume a tali teorie e presenta un'analisi dettagliata della versione non contrattualistica di Mill, per concludere con l'esame della critica marxiana al capitalismo liberale. Oltre a essere un eccellente manuale di storia della filosofia politica moderna, le Lezioni offrono a Rawls l'opportunità di operare un confronto sistematico tra la propria teoria e le concezioni morali della tradizione filosofica. Proprio questa caratteristica delle "Lezioni" consente a quanti sono già familiari con il pensiero di Rawls di scoprirne i nessi con i temi che egli esplora. Nota all'edizione italiana di Salvatore Veca.
Nascita della biopolitica.
Corso al Collège de France (1978-1979)
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Corso al Collège de France (1978-1979)
di: Michel Foucault
Fin dalla prima lezione questo corso si caratterizza come la continuazione del precedente. Dopo aver mostrato come l'economia politica, durante il diciottesimo secolo, segni la nascita di una nuova razionalità nell'arte di governo, Foucault intraprende l'analisi delle forme della governamentalità liberale. Si tratta di descrivere la razionalità politica all'interno della quale sono stati affrontati i problemi della vita e della popolazione. Quali sono dunque i tratti specifici dell'arte liberale di governare così come viene delineandosi durante il diciottesimo secolo? Quale crisi di governamentalità caratterizza il mondo contemporaneo e quali revisioni dell'arte liberale di governare ha determinato? È a questo compito di diagnosi, in particolare, che risponde lo studio di due grandi scuole neoliberali del Novecento, l'ordoliberalismo tedesco e il neoliberismo della Scuola di Chicago. Questa analisi mette in luce il ruolo paradossale che gioca la società civile in rapporto al governo. La società rappresenta infatti il principio in nome del quale il governo liberale deve autolimitarsi: obbliga il governo a domandarsi senza sosta se non governa troppo, svolgendo così un ruolo critico rispetto a ogni suo eccesso. Ma la società è anche il bersaglio di un permanente intervento di governo finalizzato non a restringere le libertà formalmente riconosciute, ma a produrre, moltiplicare e garantire quelle libertà di cui ha bisogno il sistema liberale.
Teoria dei diritti fondamentali
Quali diritti ha un individuo, quali principi orientano la legislazione statale, che cosa esige la realizzazione di un diritto: temi di filosofia morale che diventano problemi giuridici quando una Costituzione vincola la produzione di norme e l'attività dei poteri statali al rispetto dei diritti fondamentali, sottoponendo tale vincolo a un ampio controllo da parte della Corte costituzionale. La scienza dei diritti fondamentali è diventata oggi per lo più scienza della giurisprudenza costituzionale. Il sistema giuridico attuale, tuttavia, si presenta come un sistema aperto, non solo per il carattere indeterminato delle disposizioni dei diritti fondamentali, ma soprattutto per il pluralismo di valori alla base degli ordinamenti giuridici contemporanei, che il modello interpretativo giuspositivista non riesce più a ricomprendere. Alexy ha approntato una nuova teoria per lo studio della giustizia costituzionale e, in quest'opera, ne espone i fondamenti.
di: Robert Alexy
A cura di: L. Di Carlo
Il cosmopolitismo contemporaneo
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di: Angela Taraborrelli
Dai tempi dei Greci, l'idea del cosmopolitismo, inteso come realtà sociale inclusiva delle differenze, è oggetto di studio e riflessioni. Angela Taraborrelli descrive la nascita e lo sviluppo dei diversi cosmopolitismi contemporanei - morale, etico, etico-culturale e politico-legale distinguendo due grandi filoni di pensiero, quello nordamericano e quello europeo. Esistono infatti significative differenze che caratterizzano queste due versioni sia per quanto riguarda il contesto politico-intellettuale in cui si sono sviluppate e le domande di fondo che le hanno generate, sia per gli obiettivi che si sono prefissi e gli strumenti che hanno previsto per realizzarli. I teorici dell'area nordamericana, quasi del tutto sconosciuti in Italia e qui introdotti per la prima volta, si sono interessati prevalentemente al problema della giustizia distributiva globale. I teorici dell'area europea, sull'onda delle aspettative suscitate dalla caduta del muro di Berlino e dall'espansione della democrazia conseguente alla dissoluzione dell'Unione Sovietica e ispirati dall'esperimento dell'Unione Europea, hanno applicato invece l'ideale cosmopolitico agli schemi di un ordine politico-legale mondiale e hanno elaborato progetti di ingegneria e di riforma istituzionale miranti a scongiurare eventuali o già noti deficit di democrazia a livello statale, regionale e globale.
Filosofia e spazio pubblico
Lo spazio pubblico non è altro che uno spazio comune, un terreno intermedio che giocoforza condividiamo e che necessita di regole di comportamento per chi lo pratica, o designa l'apertura di una dimensione politica, fondata sul riconoscimento della reciproca appartenenza di interessi individuali e bene comune? Il volume, che raccoglie i frutti di un lavoro di ricerca cui hanno partecipato diversi studiosi, muove da quest'interrogativo e percorre, anche in riferimento alla dimensione pratica del filosofare, suggestive piste di approfondimento della questione. Per questa via si mette in discussione - con esiti che meritano di essere condivisi - una concezione della filosofia politica meramente procedurale, che si limiti a discutere i modi e le regole dell'agire politico, senza porre in questione su quale fondamento, niente affatto ovvio, né sempre rispettato, può costituirsi un'autentica comunità politica.
A cura di: U. Perone
Filosofia politica.
Le nuove frontiere
Le nuove frontiere
di: Mariano Croce - Andrea Salvatore
Spesso nel corso della storia del pensiero occidentale la filosofia politica ha dovuto misurarsi con transizioni, più o meno epocali, che essa stessa ha contribuito a interpretare concettualmente e a governare sul piano pratico. Ogni mutamento sfida le costellazioni teoriche consolidate e reclama processi di ripensamento e rivisitazione, che fanno della filosofia un campo di esplorazione in continuo movimento. Il volume offre al lettore una sintetica mappatura delle diverse teorie che hanno contribuito in modo originale al comune processo di inquadramento e lettura delle complesse e ambigue dinamiche che connotano l'attualità. In particolare l'attenzione è rivolta al tema del passaggio dalla forma-Stato di tipo nazional-territoriale a nuovi modelli di regolazione e organizzazione tuttora in divenire: si tratta di trovare forme alternative di organizzazione statale che possano restituire funzionalità e capacità organizzativa a una rinnovata forma-Stato? oppure si rende necessario promuovere un modello di integrazione sopra lo Stato, in cui la collaborazione tra apparati statali possa sopperire alla loro crescente incapacità di regolazione e controllo? o non si dovrebbe piuttosto considerare chiusa la parentesi statale, per immaginare modalità inedite di organizzazione della società, la quale si dimostra sempre più capace di funzionare senza lo Stato?
lunedì 12 novembre 2012
Francesco Biondo
Disobbedienza civile e teoria del diritto
I conflitti presi sul serio
Giappichelli Editore
FRANCESCO VIOLA -
Disobbedienza civile e teoria del diritto
I conflitti presi sul serio
Giappichelli Editore
FRANCESCO VIOLA -
Neuroetica.
La nuova sfida delle neuroscienze
La nuova sfida delle neuroscienze
A cura di: V. A. Sironi - M. Di Francesco
La neuroetica è l'ultima frontiera delle neuroscienze: un campo d'indagine legato agli attuali progressi delle conoscenze neuropsicobiologiche e al complesso delle loro implicazioni etiche, legali e sociali. Il termine racchiude in sé due significati: da un lato, 'etica delle neuroscienze', cioè la riflessione filosofica che riguarda il trattamento, il potenziamento e la manipolazione del cervello umano; dall'altro, 'neuroscienze dell'etica', vale a dire la possibilità di analizzare come il cervello prende decisioni, qual è la neurobiologia, ossia i fenomeni biologici del sistema nervoso che attengono alla 'credenza' e in cosa consiste il substrato neuronale della rappresentazione dei valori e della fede stessa. Questo è il primo volume della serie "I nodi della medicina", dedicata ai temi cruciali della medicina di oggi, che si colloca all'interno della collana "Storia della medicina e della sanità" per sottolineare come la prospettiva storica sia una premessa indispensabile per la corretta comprensione delle tematiche dibattute e per l'esatto inquadramento delle diverse prospettive di analisi dei problemi. Essa nasce principalmente con l'intento di fornire adeguati strumenti critici di discussione e per consentire un confronto aperto e articolato in una prospettiva interdisciplinare.
Neuroscienze e neuroetica.
Storia e sviluppi
Il presente lavoro prende avvio con l'esposizione delle tappe più significative dell'etica occidentale. Segue il percorso compiuto dalle neuroscienze dalle loro origini ai giorni nostri e la presentazione dei principali metodi, strumenti e tecniche da esse impiegati. Vengono poi riferite alcune tra le prime e più rilevanti questioni sollevate ed argomentate dai capiscuola delle neuroetica. Particolare attenzione è stata rivolta all'esposizione del pensiero e alla critica di Neil Levy. Tra i molteplici settori, infine, cui è stata applicata la neuroetica, vengono illustrati a titolo esemplificativo quello sulla giustizia e quello sull'educazione. Il testo si chiude con una panoramica delle ricerche in corso sia nel campo delle neuroscienze sia in quello della neuroetica.
Storia e sviluppi
di: Giacomo M. Gava
Neuroetica.
La morale prima della morale
La morale prima della morale
di: Laura Boella
L'uso crescente delle tecniche che consentono di osservare le aree cerebrali attivate durante un particolare compito (PET, fMRI) sta cambiando lo studio della fisiologia alla base delle emozioni e dei comportamenti. Una cosa è essere convinti intellettualmente che la tendenza all'altruismo abbia un fondamento neurologico, un'altra è vedere le aree colorate della PET. Così è nata la neuroetica, un nuovo ambito della ricerca caratterizzato da rilevanti implicazioni per quanto riguarda le prospettive etiche, la giustizia, la conoscenza della persona.
Neuroetica
A cura di: A. Lavazza - G. Sartori
Le scienze del cervello ci sorprendono ogni giorno con straordinarie scoperte sui meccanismi all'opera nella nostra testa e sovvertono l'idea ordinaria, radicata e condivisa di noi stessi: le nostre scelte morali sembrano non essere del tutto figlie di riflessioni e ragioni; le nostre credenze sono influenzate non solo dalla cultura, ma anche, ci piaccia o no, dall'architettura della nostra mente, su cui non abbiamo alcun controllo; la nostra stessa autocoscienza e il concetto di persona vacillano sotto i colpi della ricerca sulle basi cerebrali della vita mentale. E le conseguenze possono arrivare fino alle aule di tribunale, in cui le nozioni di responsabilità e di colpevolezza rischiano di evaporare. In questo volume, i maggiori esperti italiani pongono le basi per una nuova disciplina, la neuroetica, chiamata a fare i conti con le acquisizioni delle neuroscienze e le loro ricadute sulla cultura e la vita pratica. Un campo di indagine sempre meno riserva degli specialisti, destinato a entrare inevitabilmente nella società, nella cronaca e nella nostra esistenza quotidiana.
Introduzione alla bioetica.
12 temi per capire e discutere
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12 temi per capire e discutere
di: Maurizio Mori
La discussione bioetica, che affronta i problemi morali inerenti all'ambito medico-biologico, pone con nuova evidenza alcuni interrogativi fondamentali sulla nostra visione del mondo, dell'uomo e della scienza. Il volume, agile e di facile consultazione, introduce i principali temi bioetici: aborto, fecondazione assistita, trapianti, eutanasia, testamento biologico, etica infermieristica.
L'empatia creatrice. Potere, autorità e formazione umana
Autore/i: Franco Ferrarotti
Editore: Armando Editore
Collana: Modernità e società
di: Franco Ferrarotti
Autore/i: Franco Ferrarotti
Editore: Armando Editore
Collana: Modernità e società
Tra riflessività e ascolto. L'attualità della sociologia
Autore/i: Laura Bovone
Editore: Armando Editore
Collana: Modernità e società
di: Laura Bovone
Autore/i: Laura Bovone
Editore: Armando Editore
Collana: Modernità e società
Chiesa e diritti umani. Legge naturale e modernità politica dalla Rivoluzione francese ai nostri giorni
di: Daniele Menozzi
La chiesa cattolica sembra essere oggi l'istituzione planetaria che con più forza esige il rispetto dei diritti umani. Un ruolo che le viene riconosciuto soprattutto nel momento in cui si invoca una legittimazione morale per promuovere interventi bellici laddove si verificano violazioni dei diritti umani; al contempo se ne critica l'arretratezza quando si richiama agli stessi principi nel rifiutare le richieste di autodeterminazione dei singoli in campo matrimoniale, bio-genetico o sessuale. Il volume illustra le ragioni storiche di queste contraddizioni e il tormentato cammino che ha portato il cattolicesimo dalla radicale contrapposizione alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1789 alla cauta accettazione della Dichiarazione universale delle Nazioni Unite del 1948, fino al contrastato ritorno al primato della legge naturale con Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Le donne sono umane?
Se noi donne fossimo umane, saremmo trasportate come merce pronta a essere venduta dalla Thailandia al bordelli di New York? Saremmo date in sposa ai sacerdoti, in cambio di denaro per espiare i peccati della nostra famiglia, o per migliorare le prospettive terrene della nostra famiglia? Ci sarebbe impedito di imparare a leggere e a scrivere? Avremmo così poca voce in capitolo nelle deliberazioni pubbliche e nel governo del paesi in cui viviamo? Saremmo sessualmente molestate all'interno delle nostre famiglie? Saremmo stuprate durante i genocidi per terrorizzare, espellere e distruggere le nostre comunità etniche, o stuprate durante la guerra non dichiarata che si svolge ogni giorno e in ogni paese del mondo nel cosiddetto tempo di pace? E, se fossimo umane, e queste cose accadessero, non ci sarebbe nulla da fare in proposito?": Catharine A. MacKinnon non ha dubbi, quel che accade alle donne ha poco a che fare con i diritti umani e c'è ancora moltissimo da fare, perché nonostante i buoni propositi e le normative, la società resta sessista e a molte, troppe donne è negata la dignità oltre che l'eguaglianza. MacKinnon, avvocatessa e ordinaria di Diritto alla University of Michigan Law School è da decenni impegnata a modificare un diritto che riflette il potere maschile. Questa raccolta di scritti copre un ampio spazio temporale, dai primi anni '80 fino al 2000.
di: Catharine A. MacKinnon
A cura di: A. Besussi - A. Facchi
Il futuro tra noi. Aspetti etici, giuridici e medico-legali della neuroetica
di: M. Giovanna Ruberto - Cristiano Barbieri
Il crescente progresso tecnologico ha permesso di acquisire conoscenze fondamentali sul funzionamento dell'encefalo, al punto che le moderne tecniche di neuroimaging (TC, RMN, SPECT, PET, fRM, etc.) vengono utilizzate non solo a scopi di ricerca (in neurologia, in psicologia ed in psichiatria), ma anche per finalità diagnostico-terapeutiche. In sede clinica, quindi, è innegabile il valore dell'apporto conoscitivo e dell'applicazione empirica di tali metodiche. Tutto ciò ha posto però il problema dell'utilizzo, anche in ambito medico-legale, delle tecniche di neuroimaging, nell'ipotesi che l'impiego delle stesse a scopi valutativi possa rendere più oggettivo il giudizio finale. In realtà, considerando sia le tipologia, che le finalità della valutazione psichiatrico-forense, l'oggettività del giudizio conclusivo è garantita dalla corretta applicazione della metodologia medico-legale, cioè di quella procedura conoscitiva tanto più scientifica, quanto più rigorosa nella correlazione delle acquisizioni tecniche ai costrutti normativi di riferimento. In questa prospettiva, il contributo delle Neuroscienze può essere utilizzabile soltanto nella misura in cui può fornire informazioni cliniche più approfondite, da integrarsi sempre e comunque nella predetta metodologia valutativa.
Diritto e legame sociale
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Autore/i: Tommaso Greco
Editore: Giappichelli
Collana: Quaderni Dip.diritto pubblico-Univ.Pisa
di: Tommaso Greco
Autore/i: Tommaso Greco
Editore: Giappichelli
Collana: Quaderni Dip.diritto pubblico-Univ.Pisa
La libertà fragile. L'eterna lotta per i diritti umani
Intorno al 2110 a.C. il re mesopotamico Ur-Nammu promulga un sistema di leggi che sancisce i diritti dei membri più deboli della società: orfani, vedove e poveri. Tre secoli dopo il sovrano babilonese Hammurabi emana un codice in cui viene riconosciuta agli schiavi e alle donne la personalità giuridica. Nel 1222 Sundjata Keïta, primo imperatore del Mali, proclama "ai quattro angoli del mondo" l'abolizione della schiavitù e il rispetto dei valori inalienabili della vita umana, della libertà individuale, della giustizia e della solidarietà. Sono occorsi molti secoli e diverse rivoluzioni perché questi princìpi di validità universale fossero ripresi dall'Occidente e riformulati nelle varie "Dichiarazioni dei diritti dell'uomo", che hanno profondamente segnato la formazione della coscienza collettiva contemporanea. Eppure, ancora oggi nelle nostre democrazie, che si fregiano di Carte costituzionali liberali e garantiste, non mancano scenari desolanti di brutale sfruttamento dell'uomo sull'uomo e di diritti calpestati, mentre stanno nascendo nuove forme di schiavitù, più subdole ma non meno disumane di quelle di un tempo. Convinto che solo alla luce del passato è possibile guardare in modo costruttivo al presente, Louis Godart, studioso di civiltà antiche, ripercorre le fasi cruciali della guerra millenaria condotta dagli "apostoli dell'homo socialis" contro ogni tipo di sopraffazione e di ingiustizia.
di: Louis Godart
Diritti umani, sentenze elusive, clausole ineffabili. Scritti di realismo militante
Il realismo militante è la prosecuzione della filosofia analitica del diritto sul terreno dei problemi pratici che si presentano in un'esperienza giuridica. È analisi ricostruzione e critica delle soluzioni offerte dagli operatori del diritto, con l'obiettivo di portare alla luce le illusioni, le velleità, le false credenze, le opzioni ideologiche ammantate di logica ineluttabilità, le alternative immaginabili e praticabili al di là di quelle immaginate ed effettivamente percorse. Gli scritti della presente raccolta - a eccezione dell'ultimo, dedicato al realista militante Hans Kelsen - sono esercizi di realismo analitico in materia di diritti umani (libertà religiosa e libertà dalle religioni), obiezione di coscienza, matrimonio tra persone del medesimo sesso, precedente giudiziale, motivazione delle sentenze, clausole generali.
di: Pierluigi Chiassoni
La misura sbagliata delle nostre vite.
Perché il PIL non basta più per valutare benessere e progresso sociale
Il Prodotto Interno Lordo è ancora un indicatore affidabile del progresso economico e sociale? No, non lo è. Ad affermarlo sono i premi Nobel per l'Economia Joseph Stiglitz e Amartya Sen e l'economista francese Jean-Paul Fitoussi, che nel 2008 sono stati invitati da Nicolas Sarkozy - autore della prefazione - a istituire una commissione di esperti per rispondere alla domanda e stendere un programma per sviluppare metodi di misurazione migliori. "La misura sbagliata delle nostre vite" è il risultato di questo sforzo, fondamentale per il futuro della nostra economia e della nostra società. Dopo aver preso in considerazione i grossi limiti del PIL come sistema di valutazione del benessere delle società, gli autori introducono nuovi concetti e strumenti utili allo scopo, dagli indicatori della sostenibilità dello sviluppo economico alla misura del risparmio e della ricchezza, fino a un PIL "verde", in grado di tener conto delle conseguenze ambientali della crescita. Una guida essenziale per misurare le cose che contano e affrontare il futuro.
Perché il PIL non basta più per valutare benessere e progresso sociale
di: Joseph E. Stiglitz - Amartya K. Sen - Jean-Paul Fitoussi
venerdì 9 novembre 2012
Creare capacità. Liberarsi dalla dittatura del Pil
di: Martha C. Nussbaum
di: Martha C. Nussbaum
Martha Nussbaum è impegnata da più di 25 anni, assieme ad Amartya Sen, a proporre, non solo nelle sedi accademiche ma anche al mondo della politica, dell'economia e della finanza un nuovo paradigma in grado di misurare (e giudicare) la ricchezza di uno stato sui bisogni soddisfatti e sulle opportunità realmente offerte ai propri cittadini. Istituzioni internazionali come la Banca Mondiale, l'Undp delle Nazioni Unite, ma molto recentemente anche la Commissione Sarkozy e il premier Cameron, hanno finalmente accettato di porre le "capacità" - le condizioni cioè di poter sviluppare le proprie potenzialità e abilità in una società che consenta effettivamente di usarle - come criterio di valutazione del benessere. Una conquista della filosofia, la vittoria di una singolare filosofa
lunedì 29 ottobre 2012
ISTITUTO POLIGRAFICO EUROPEO - CASA EDITRICE| UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PALERMO
Presentazione del libro
Santa Margherita del Belìce
Dall’origine dell’agro-town alla città nuova 1610-2010
di
Margherita Cacioppo| Valeria La Motta| MichelaLombardo
Maria Sofia Messana| Bruno Pomara Saverino| Angela Scandaliato| Giuseppe Scuderi
Saluto del Magnifico Rettore dell'Università di Palermo
Roberto Lagalla
Ne discutono con gli Autori
Teresa Cannarozzo e Rita L. Foti
coordina Giovanna Fiume
Steri| Sala delle Capriate| Mercoledì 31 ottobre 2012| ore 18.00
mercoledì 17 ottobre 2012
La carità che uccide. Come gli aiuti dell'Occidente stanno devastando il Terzo mondo
Autore/i: Dambisa Moyo
Tradotto da: L. Lanza - P. Vicentini
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Collana: Saggi
di: Dambisa Moyo
Autore/i: Dambisa Moyo
Tradotto da: L. Lanza - P. Vicentini
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Collana: Saggi
Il 13 luglio 1985 va in scena il concerto "Live Aid", con un miliardo e mezzo di spettatori in diretta: l'apice glamour del programma di aiuti dei Paesi occidentali benestanti alle disastrate economie dell'Africa subsahariana, oltre mille miliardi di dollari elargiti a partire dagli anni Cinquanta. Venticinque anni dopo, la situazione è ancora rovinosa: cosa impedisce al continente di affrancarsi da una condizione di povertà cronica? Secondo l'economista africana Dambisa Moyo, la colpa è proprio degli aiuti, un'elemosina che, nella migliore delle ipotesi, costringe l'Africa a una perenne adolescenza economica, rendendola dipendente come da una droga. E nella peggiore, contribuisce a diffondere le pestilenze della corruzione e del peculato, grazie a massicce iniezioni di credito nelle vene di Paesi privi di una governance solida e trasparente, e di un ceto medio capace di potersi reinventare in chiave imprenditoriale. L'alternativa è chiara: seguire la Cina, che negli ultimi anni ha sviluppato una partnership efficiente con molti Paesi della zona subsahariana. Definita l'anti-Bono per lo spietato pragmatismo delle sue posizioni, in questo libro Dambisa Moyo pone l'Occidente intero di fronte ai pregiudizi intrisi di sensi di colpa che sono alla base delle sue "buone azioni", e lo invita a liberarsene. Allo stesso tempo invita l'Africa a liberarsi dell'Occidente, e del paradosso dei suoi cosiddetti "aiuti" che costituiscono il virus di una malattia curabile: la povertà.
Investire in conoscenza. Per la crescita economica
Autore/i: Ignazio Visco
Editore: Il Mulino
Collana: Contemporanea
Al di là degli effetti, pesanti, della crisi finanziaria in corso, è da molti anni che il reddito degli italiani non cresce più. Tra le ragioni ve ne sono di antiche (i "lacci e lacciuoli" nell'amministrazione, l'insufficienza dei servizi privati e, in una parte non trascurabile del territorio nazionale, un ambiente socio-economico ostile e un basso capitale sociale) e di relativamente nuove (l'alto debito pubblico, il deterioramento delle infrastrutture, la stasi della produttività). Ma come si può far ripartire l'economia? Certo, è ancora necessario rimuovere i vincoli antichi, far funzionare meglio il mercato, favorire la crescita delle imprese. Ma occorre soprattutto prendere alto dei grandi fenomeni evolutivi che ci hanno trovato relativamente impreparati: la globalizzazione, la rivoluzione delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni, l'aumento progressivo della vita media e i nuovi flussi migratori dai paesi in via di sviluppo.
di: Ignazio Visco
Autore/i: Ignazio Visco
Editore: Il Mulino
Collana: Contemporanea
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