I danni all'agricoltura dalla fauna selvatica: Prevenzione e responsabilità
![]() |
Anteprima |
La
decisione di pubblicare un volume sulla prevenzione e risarcimento dei
danni da fauna selvatica non è dipesa da significative innovazioni
legislative, dottrinali o giurisprudenziali che possono aver interessato
la materia in questi ultimi tempi, quanto piuttosto dall’esigenza di
una migliore messa a fuoco del tema d’indagine. Occorre sottolineare che
la problematica dei danni causati dalla fauna selvatica si pone in
termini di estrema urgenza e gravità per il loro incremento dovuto a
quello progressivo della popolazione faunistica, per cui sempre più
frequentemente si assiste a perdite di interi raccolti divorati dalla
selvaggina, danni al bosco e, ancor peggio, a orrende mattanze di
vitelli, agnelli, polli, conigli ad opera della stessa. Per contro, la
crescente sensibilità nei confronti della biodiversità reclama una
tutela della fauna selvatica che apre a nuovi scenari di contemperamento
di interessi contrapposti.Gli interessi economici degli agricoltori
talvolta si scontrano con quelli non economici di tutela ambientale, ma
talaltra si coniugano ad essi in un circuito in cui non sempre è dato
individuare gli interessi fondamentali. Il titolo assegnato al volume,
nel definire l’argomento, offre al lettore le coordinate concettuali
utili a comprendere il problema in tutta la sua complessità. Prevenzione
e risarcimento sono espressioni che, solitamente legate ad un evento
dannoso, rimandano alla responsabilità di chi l’ha commesso o può
commetterlo, ma allorché sono legate alla fauna selvatica introducono
una serie di quesiti che occorre preventivamente porsi nell’affrontare
l’oggetto trattato, prima tra tutti quello relativo alla sua natura e
nozione giuridica e alle relative implicazioni.Sullo sfondo di tale
interrogativo i saggi qui raccolti, pur diversi per gli argomenti
trattati e dotati di altrettanti diversi intenti, sono accomunati,
nell’opera ricognitiva, critica ed analitica delle norme oggetto di
studio, dal desiderio di tornare nuovamente a definire aree di pensiero e
categorie giuridiche con un nuovo tipo di sensibilità, pervenendo ad
approcci originali nella ricognizione ed analisi di strumenti e concetti
giuridici già noti.