Lo spazio amministrativo europeo. Le pubbliche amministrazioni dopo il trattato di Lisbona
Mario Pilade Chiti, Alessandro Natalini - Il Mulino, 2012
Il
Trattato di Lisbona introduce importanti novità per la pubblica
amministrazione in Europa: in particolare, la nuova competenza
dell'Unione per il sostegno, coordinamento o completamento dell'azione
degli Stati membri nel settore della cooperazione amministrativa
(finalizzata a garantire una attuazione effettiva del diritto
dell'Unione, migliorando l'efficacia delle amministrazioni degli Stati
membri); nonché le nuove regole che presiedono all'amministrazione
diretta dell'Unione. Nell'esercizio della nuova competenza in tema di
cooperazione amministrativa, l'Unione non può sostituirsi agli Stati
membri; ma, oltre a sostenerne l'azione, può coordinare e "completare"
le loro iniziative: sin dove? Domanda non da poco: la verifica
sull'"effettività" dell'attuazione da parte degli Stati membri darà
all'Unione le stesse opportunità di "intrusione" che si stanno
manifestando nel campo del diritto processuale? La
"costituzionalizzazione" dell'amministrazione dell'Unione comporta il
definitivo superamento del modello di esecuzione indiretta del diritto
dell'Unione e favorisce l'ulteriore sviluppo dell'amministrazione
congiunta con gli Stati? I principi che presiedono all'azione
amministrativa dell'Unione sono i medesimi "imposti" agli Stati membri
o, in parte, diversi? A fronte di questo scenario europeo, come si pone
il nostro ordinamento? Interrogativi, tutti, ai quali il volume intende
offrire risposta, e proposte per una realtà ancora largamente in
divenire.