Lo studio ha ad oggetto la fisionomia del giudizio immediato alla luce
delle trasfigurazioni impresse dalla legge n. 125 del 2008 e avuto
riguardo ai ‘ritocchi’ apportati dalla c.d. riforma Orlando. L’analisi è
preceduta da una riflessione sulla giustizia penale speciale, oltre il
superamento delle classificazioni tradizionali dei diversi modelli, già
in parte messe in discussione, tentando di scorgere l’effettivo trait
d’union degli itinerari differenziati. Vengono poi scandagliate le
diverse forme del rito immediato, considerando il modello ‘custodiale’
di ultimo conio come autonomo e non species del genus tipico, ossia del
giudizio su richiesta del pubblico ministero nella forma nota. Lo
stato del processo speciale, che non ha mai visto un effettivo decollo,
viene analizzato soprattutto focalizzando i nodi problematici -
questioni irrisolte vecchie e nuove - che sono emersi, sia quanto alla
disciplina in sè, spesso ambigua, sia quanto all’impatto nella prassi
applicativa, tenendo come bussola dell’itinerario ragionato il presidio
difensivo di rango costituzionale impresso nell’art.24, comma, 2. Lo
studio si sofferma poi sul giudizio immediato nel rito a carico dei
soggetti minorenni e, riguardo al controverso reato di immigrazione
clandestina, nel processo avanti al giudice di pace. Infine, chiude il
lavoro un breve excursus sul Juicio rapido nell’ordinamento spagnolo,
anche per verificare la funzionalità di moduli oltre confine,
strutturati secondo la logica del rapido accertamento, logica che nel
nostro ordinamento sembra ad oggiAggiungi un appuntamento per oggi non
avere tenuto.