Le mani su Machiavelli: una critica dell'"Italian Theory"
La
plurisecolare vicenda degli usi politici di Machiavelli è continuata
anche nel discorso pubblico più recente, laddove l'appropriazione del
suo pensiero è servita a costruire la fortuna internazionale della
cosiddetta Italian Theory - espressione, non priva di ambiguità, che
riassumerebbe un presunto tratto comune della filosofia italiana,
racchiudendo in un unico orizzonte Machiavelli e Gramsci fino
all'operaismo e alla biopolitica. È proprio quest'ultima, invece, oggi,
ad aver generato un terreno favorevole al diffondersi di quella postura
antipolitica che è esattamente l'opposto della lezione del Segretario
fiorentino. Ma alla lezione di Machiavelli può essere più sobriamente
ricondotto quel filone di pensiero elitistico che ha accompagnato
criticamente la via italiana alla democratizzazione - un altro Italian
Style, potremmo dire, quello dei maestri del disincanto democratico:
Salvemini, Bobbio, Miglio, Sartori, Pizzorno. È questo altro filo del
pensiero politico italiano che Pier Paolo Portinaro ricostruisce nel
volume.