Sicurezza e libertà in tempi di terrorismo globale
Anteprima |
"La
quotidianità del contesto europeo e, più in generale, occidentale, è
stata scossa, anche di recente, da una seri e di avvenimenti violenti,
di matrice terroristica, che hanno contribuito a gene rare una
sensazione diffusa di disorientamento, che sembra essere la principale
conseguenza di un disordine globale. Allo stesso tempo, è caduta
l'illusione che intorno a noi vi sia ancora una rete infrangibile di
sicurezza, gettata a tutela delle nostre vite e delle nostre libertà. Si
è posta la questione della qualificazione dei recenti attacchi, vale a
dire se possano essere considerati alla stregua di atti di "guerra", o
se presentino caratteri nuovi e peculiari. Ci si interroga su gli
strumenti che abbiamo a disposizione e sulle possibili reazioni,
politiche e giuridiche, di fronte alle minacce e alle violenze di cui
siamo testimoni. In particolare, ci si domanda come la cultura e la
civiltà giuridica possano fronteggiare le nuove sfide poste agli
ordinamenti contemporanei. La questione è di non poco conto, e necessita
di analisi e risposte articolate. Riflettere sul terrorismo, sulle sue
peculiarità, sugli interrogativi che solleva, porta a confrontarsi anche
con alcune distorsioni prodotte dal mondo globalizzato, che ha
favorito, se non addirittura moltiplicato, fenomeni di esclusione e
disuguaglianza, sfociati poi, in forme nuove di violenza contro il
"modello occidentale". Si deve prendere in considerazione, inoltre, un
rilievo strettamente connesso a queste prime osservazioni: bisognerebbe
chiedersi che cosa può fare il diritto di fronte a questi accadimenti,
di quali strumenti dispone e, infine, se questi ultimi siano appropriati
ed efficaci per prevenire, contenere o controllare tali fenomeni, come
alternativa al solo uso della forza..." (Dall'introduzione)