
Qual
è oggi il compito civile della storia? È ancora utile la riflessione
sul passato per coloro che hanno la responsabilità di decidere il
presente? E quale storia gli storici devono e possono raccontare? Perché
è importante che lo facciano? Il libro prende le mosse da una
dichiarazione di crisi delle discipline storiche nel mondo d'oggi. La
verità è che l'orizzonte temporale che sostiene la nostra percezione del
presente si è, negli ultimi decenni, inaridito e contratto. Gli stessi
storici di mestiere hanno progressivamente ridotto l'arco di tempo da
prendere in considerazione per le loro ricerche, appiattendolo sempre
più sul «breve periodo». Ma il breve periodo finisce con l'essere
l'anticamera del dimenticatoio della storia: una dimensione che lascia
sempre più spazio all'egemonia - non sempre virtuosa - di altri punti di
vista disciplinari, primi fra tutti quelli degli economisti e di altri
scienziati sociali. Il fatto è che i grandi problemi del presente - la
questione ambientale, il governo delle società complesse, la
diseguaglianza dei redditi e delle opportunità su scala planetaria - non
possono essere neanche pensati senza tener conto della profondità del
passato.