Del giurista interprete. Linguaggio, tecniche e dottrine
"In questo lavoro ho sperimentato un modo diverso di praticare la teoria del diritto. Determinante è stata la sensazione che le usuali trattazioni dei teorici, le quali appiattiscono i problemi esegetici su un orizzonte atemporale, come se si trattasse di problemi logici, fossero inadeguate a per le meno bisognose di completamento. Il rimedio al difetto da me lamentato è presto detto: è consistito nell'individuare storicamente i modelli da sottoporre ad analisi teorica. Ho quindi deciso di procedere per paradigmi, che poi altro non sono se non programmi di ricerca e schemi d'azione sotto la guida degli standard d'adeguatezza accettati in un dato periodo. È diventato cruciale dar conto della circostanza che la nostra idea di 'buona interpretazione' non solo è gravida di valori, ma è anche estremamente mutevole nel tempo e nello spazio."