Storia costituzionale degli italiani: II. Il popolo delle scimmie (1915-1945)
Giuseppe Volpe - G Giappichelli Editore, 2015
Anteprima del libro |
Il
2 gennaio del 1921 apparve sulla rivista l'Ordine Nuovo un articolo
senza firma, ma scritto da Antonio Gramsci, intitolato II popolo delle
scimmie. Nell'articolo veniva richiamata una novella tratta da Il libro
della giungla di Rudyard Kipling, che aveva come protagoniste le
Bandar-Log, un popolo di scimmie caratterizzato dall'inclinazione alla
violenza nei rapporti con gli altri e dall'incapacità di coltivare
progetti e di darsi regole coerenti e stabili, ma, nello stesso tempo,
presuntuoso, vanaglorioso ed esibizionista, fino a convincersi di
appartenere ad una razza superiore; in realtà, assai vulnerabile al
rischio di essere rovinosamente illuso e sedotto dal demagogo di turno.
Nel corso di questo studio, l'immagine delle Bandar-Log non è mai
sparita dalla mia mente, al punto da persuadermi che essa potesse
riassumere al meglio la storia degli italiani nel trentennio esaminato,
narrata sotto il profilo costituzionale e fornire il filo di Arianna nel
labirinto degli eventi che si sono succeduti. I dialoghi immaginari tra
personaggi storici di epoche diverse sono da tempo un genere letterario
parecchio frequentato. Alla famosa esortazione di Massimo D'Azeglio a
fare gli italiani, Benito Mussolini potrebbe rispondere di esserci
riuscito, di averli fatti a sua immagine e somiglianza, abituandoli a
quella pratica di sostituire il (un) Duce alla realtà, che fu l'essenza
del fascismo, destinata a durare nel nostro Paese ben oltre la sua fine.