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giovedì 21 aprile 2016

Storia costituzionale degli italiani: II. Il popolo delle scimmie (1915-1945)

Giuseppe Volpe - G Giappichelli Editore2015
 
Anteprima del libro
Il 2 gennaio del 1921 apparve sulla rivista l'Ordine Nuovo un articolo senza firma, ma scritto da Antonio Gramsci, intitolato II popolo delle scimmie. Nell'articolo veniva richiamata una novella tratta da Il libro della giungla di Rudyard Kipling, che aveva come protagoniste le Bandar-Log, un popolo di scimmie caratterizzato dall'inclinazione alla violenza nei rapporti con gli altri e dall'incapacità di coltivare progetti e di darsi regole coerenti e stabili, ma, nello stesso tempo, presuntuoso, vanaglorioso ed esibizionista, fino a convincersi di appartenere ad una razza superiore; in realtà, assai vulnerabile al rischio di essere rovinosamente illuso e sedotto dal demagogo di turno. Nel corso di questo studio, l'immagine delle Bandar-Log non è mai sparita dalla mia mente, al punto da persuadermi che essa potesse riassumere al meglio la storia degli italiani nel trentennio esaminato, narrata sotto il profilo costituzionale e fornire il filo di Arianna nel labirinto degli eventi che si sono succeduti. I dialoghi immaginari tra personaggi storici di epoche diverse sono da tempo un genere letterario parecchio frequentato. Alla famosa esortazione di Massimo D'Azeglio a fare gli italiani, Benito Mussolini potrebbe rispondere di esserci riuscito, di averli fatti a sua immagine e somiglianza, abituandoli a quella pratica di sostituire il (un) Duce alla realtà, che fu l'essenza del fascismo, destinata a durare nel nostro Paese ben oltre la sua fine.