Considerazioni sul processo 'criminale' italiano
Giorgio Spangher - G Giappichelli Editore, 2015
Anteprima del libro |
Il
titolo del presente lavoro richiede, forse, impone qualche
precisazione. In primo luogo, riecheggiando il titolo del libro di
Francesco Mario Pagano "Considerazioni sul processo criminale", si
intende rendere un - sentito omaggio a questo pensatore e giurista che,
in un contesto difficile e con sacrificio personale, fece del garantismo
processuale il suo credo. In secondo luogo, il riferimento alla natura
"criminale" del processo penale italiano sottende l'idea che il nostro
sistema processuale conserva - al di là delle affermazioni di facciata e
pur con il dovuto riconoscimento di tutti i progressi intervenuti - il
marchio genetico dell'inquisitorietà (una impronta culturalmente
inquisitoria). Ogni Stato, Paese, Comunità si dota di un processo penale
per sanzionare i comportamenti ritenuti illeciti / contrari alla legge.
Tuttavia, non esiste "un processo penale"; esiste una pluralità di
procedimenti penali che appartengono alla storia di ogni singolo Paese.
In questo quadro è noto che si confrontano - con molte mediazioni e
varietà di composizione dei diversi elementi - i tradizionali modelli
inquisitori ed accusatori, che, tuttavia, pur nella varietà delle
soluzioni, conservano alcuni fondamentali tratti genetici. Sotto questo
profilo, il processo penale inevitabilmente s'inserisce nella storia di
un Paese e nelle sue tradizioni ordinamentali e culturali. Da questa
prospettiva, restano significative le differenti origini dei modelli
anglosassoni e di quelli continentali.