I nuovi epiloghi del procedimento penale per particolare tenuità del fatto
Serena Quattrocolo - Giappichelli, 2015
Dopo
un lungo dibattito che ha visto per anni la dottrina dividersi
soprattutto sulla natura giuridica dell'istituto, la particolare tenuità
del fatto è divenuta "regola per l'esercizio dell'azione penale" anche
nel rito "ordinario", cioè al di fuori dei contesti limitati, ratione
personae o ratione mareriae, del processo minorile e del c.d. giudizio
"di pace". Il d.lgs. 16 marzo 2015, n. 28, nell'adempiere alla delega
conferita attraverso la legge 28 aprile 2014, n. 67, ha profondamente
inciso sugli equilibri della giustizia penale. La nuova causa di non
punibilità per particolare tenuità è venuta ad inserirsi nel
procedimento attraverso diversi punti di innesto: il legislatore
delegato, escludendo la strada dell'integrazione del catalogo delle
declamatorie immediate ex art. 129 c.p.p., ne ha fatto una clausola
rilevabile e dichiarabile a partire dalla fase delle indagini
preliminari, non disdegnando di sfruttare appieno le capacità deflative
dell'istituto. Il volume propone una panoramica delle questioni più
rilevanti sorte a seguito dell'entrata in vigore della novella -
peraltro senza un regime transitorio specifico - soprattutto in ragione
di certi "punti deboli" nel coordinamento tra il nuovo istituto, la
previgente disciplina e alcuni principi
fondamentali del processo
penale.