Interpretazione e "crisi" delle fonti
Giorgio Pino - Mucchi, 2014
L’ordine delle fonti del diritto
è uno strumento essenziale per l’attività degli interpreti: determina
quali materiali, e con quale ordine di priorità, dovranno essere
utilizzati nel processo di applicazione del diritto. Mentre la
modernità giuridica ci ha consegnato, quasi come una sua “mitologia”,
l’aspirazione ad una razionalità verticale, gerarchica, nelle fonti del
diritto, presieduta dalla legge, oggi i mutevoli rapporti di forza tra
gli attori politici in una democrazia pluralista, il fluire incessante e
incontrollabile delle relazioni di mercato nell’era
della globalizzazione, il pluralismo e la complessità delle società
contemporanee sembrano disgregare inesorabilmente l’ordine delle fonti
del diritto. Così, alla tradizionale rappresentazione ordinata e
monolitica del sistema delle fonti, compendiata nella familiare figura
della piramide, si sostituiscono ora figure più complesse
e disarmoniche, come la rete, l’arcipelago, o l’edificio barocco. Questo
lavoro utilizza tale ultima rappresentazione, affatto dominante,
del panorama delle fonti come punto di partenza per difendere l’idea che
i rapporti tra le norme e le fonti all’interno di un ordinamento
siano essenzialmente regolati da meccanismi di tipo gerarchico – l’idea,
cioè, che abbia (ancora) senso parlare di gerarchia delle fonti del
diritto e di gerarchia delle norme giuridiche. A condizione però di
definire accuratamente la nozione rilevante di gerarchia normativa,
depurandola da fuorvianti metafore di tipo “spaziale”, e di cogliere
adeguatamente l’inesorabile componente interpretativa insita
nell’attività di individuazione delle fonti e delle loro gerarchie.