Giudice amministrativo e interessi religiosi collettivi
Fabiano Di Prima - Libellula Edizioni, 2013
La
globalizzazione, l'immigrazione, il post-secolarismo, la sovranità
westphaliana in trasformazione, la crisi del Welfare, e della democrazia
statale, e altre dinamiche proprie di questa società
"post-legalitaria", hanno mutato e mutano, in Italia come in tutto
l'Occidente, assetti consolidati sul piano verticale delle decisioni
politiche e della produzione delle regole, e su quello
sociale/orizzontale dei modelli culturali, etici e religiosi, sempre più
differenziati e sfaccettati. Dinamiche che già in generale rivalutano
il momento giurisprudenziale del diritto come "source délicieuse"
chiamata a supplire alle difficoltà del Legislatore; e che nel
particolare dell'esperienza italiana della regolazione del 'religioso',
nell'evidenziare la carenza di soluzioni politiche di 'sintesi', e il
conseguente grande spazio lasciato all'azione "ordinatrice" e
discrezionale della P.A., pongono in luce il crescente rilievo assunto
dalla giustizia amministrativa, per via della funzione di controllo
svolta sull'azione dell'Amministrazione, sulla rispondenza di questa ai
principi costituzionali, e dunque sul tasso di garanzia effettivamente
accordato all'interesse religioso collettivo volta per volta investito.
Questo libro si
propone di esaminare il recente sviluppo di questo
particolare 'diritto giurisprudenziale amministrativo'.