Il governo delle Regioni: sistemi politici, amministrazioni, autonomie speciali
Luciano Vandelli - Il Mulino, 2012
Vai alla copia |
Sulla riforma regionale è in corso un
dibattito acceso. Da molte parti si chiede un ripensamento radicale. Una
riflessione seria non può che partire, tuttavia, da un'analisi approfondita
della realtà, dell'esperienza regionale e dei suoi risultati. Anzi delle
esperienze regionali, dal momento che alle autonomie regionali si chiedeva,
innanzitutto, di identificare assetti, prestazioni e servizi adeguati alle
diverse realtà territoriali e dunque opportunamente differenziati. Nel sistema
costituzionale italiano, differenziazioni di fondo negli assetti emergono con
nettezza sin dalle origini, a partire dalla distinzione tra Regioni a statuto
speciale e Regioni a statuto ordinario; accentuandosi poi con l'apertura, nel
1999, ad un'autonomia che consente di declinare variamente la stessa forma di
governo, la struttura degli organi, i sistemi elettorali. La ricerca svolta da
Astrid induce a riflessioni di fondo sugli assetti dei governi e delle
amministrazioni regionali, sui sistemi politici che si sono affermati nelle
varie realtà, sui caratteri degli apparati amministrativi e sul loro rendimento
in termini di rappresentatività democratica, qualità dei servizi ai cittadini,
trasparenza delle gestioni. Così come sulle ragioni e sull'attualità della
maggiore differenziazione introdotta nel sistema dalla stessa Assemblea
Costituente, quella tra Regioni di diritto comune e Regioni ad autonomia
speciale.