Costituzione e promozione sociale
Quirino Camerlengo - Il Mulino, 2013
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Il tasso di mobilità sociale in Italia è
tra i più bassi del mondo occidentale. Molte sono le cause di questo stato di
cose, e altrettanto variegate le analisi condotte nei diversi ambiti
scientifici. A rafforzare il senso di disagio di fronte a questo dato è la
constatazione che la nostra Costituzione reca, tra i principi fondamentali,
quello di eguaglianza sostanziale, che impone alle istituzioni di intervenire
per ridimensionare il divario tra ceti sociali, promuovendo il pieno sviluppo
della persona umana e l'effettiva partecipazione alla vita comunitaria.
L'eguaglianza sostanziale è stata interpretata, pressoché universalmente, come
eguaglianza nei punti di partenza. È questa la lettura che meglio di altre è in
grado di cogliere le straordinarie potenzialità del testo costituzionale? Questo
volume intende dimostrare come sia possibile proiettarsi oltre tale
interpretazione e, senza accedere all'idea per molti versi insostenibile di
eguaglianza di risultato, come sia possibile enucleare, dalla lettura combinata
di alcuni tra i principi fondamentali dell'ordinamento italiano, il valore
costituzionale della promozione sociale.