La clausola di diseredazione. da disposizione afflittiva a strumento regolativo della devoluzione ereditaria
Autore : Pasquale Laghi
La recente evoluzione del diritto vivente, recependo gli impulsi dottrinali, ha nuovamente richiamato lʼattenzione degli interpreti sul controverso tema della diseredazione del successibile ab intestato, rispetto al quale si è registrato un significativo mutamento di prospettiva che dalla dimensione «affittiva» e «sanzionatoria» ha inserito lʼistituto de quo nella complessiva funzione testamentaria di regolazione dellʼassetto di interessi facenti capo al de cuius in relazione al momento in cui avrà cessato di vivere. Le ricadute di siffatto orientamento non tardano a farsi sentire sia con riguardo allʼindividuazione del contenuto tipico dellʼatto di ultima volontà, sia con riferimento ai rapporti che vengono ad instaurarsi tra la diseredazione ed altri istituti successori quali la rappresentazione e lʼindegnità, innovando lʼimpostazione tradizionale.
Sotto altro profilo, lʼanalisi procede esaminando il ruolo che lʼistituto in questione potrebbe svolgere nel processo di riforma del sistema normativo della successione necessaria, quale forma di indegnità «disponibile»
per giusta causa.
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Sotto altro profilo, lʼanalisi procede esaminando il ruolo che lʼistituto in questione potrebbe svolgere nel processo di riforma del sistema normativo della successione necessaria, quale forma di indegnità «disponibile»
per giusta causa.