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di Mauro Vitiello
Le soluzioni concordate della crisi di impresa hanno assunto ormai nel nostro 
ordinamento giuridico un rilievo prima impensabile, coerentemente con la 
consolidata spinta legislativa alla riduzione dell'intensità del controllo 
giurisdizionale ed al corrispondente potenziamento del profilo negoziale. La 
legge fallimentare ha subito di recente modifiche significative proprio nella 
parte dedicata agli strumenti di composizione della crisi di impresa imperniati 
sull¿accordo debitore-creditori. Costituiscono strumenti di soluzione concordata 
della crisi, finalizzati appunto al raggiungimento di tale accordo, la procedura 
concorsuale del nuovo concordato preventivo (nei due modelli ¿ordinario¿ e con 
continuità aziendale) , il procedimento degli accordi di ristrutturazione dei 
debiti ex art. 182 bis l. fall., l¿istituto del piano di risanamento ex art. 67 
lett. d) l. fall.. L¿autore approfondisce nel dettaglio tali strumenti, 
soffermandosi anche sulla figura del professionista attestatore, sulla quale va 
via via sempre più imperniandosi il sistema della composizione negoziale della 
crisi di impresa, analizzando i profili di responsabilità civile e penale per 
attestazione ¿non conforme¿. Completa il fascicolo l¿esame della recente 
pronuncia n. 1521/2013 delle Sezioni Unite della Suprema Corte in tema di 
fattibilità del concordato preventivo. 
