L'appello civile dopo la riforma
Autore Di Marzio Mauro
Il volume dà atto dei numerosi interventi che il legislatore ha operato sul
processo d'appello: a volte ha percorso la via della riduzione degli « arrivi »,
cioè del numero dei procedimenti sottoposti allo scrutinio dei giudici del
gravame, riformulando l'art. 342 c.p.c., nel senso di consentire all'appellante
di dolersi soltanto dell'erronea ricostruzione del fatto operata dal primo
giudice, ovvero di specifiche violazioni di legge; aumentando in via generale il
contributo unificato; sanzionando pecuniarmente le istanze di inibitoria
inammissibili o manifestamente infondate; sospingendo ancora una volta il
processo sotto l'incubo fiscale come nel caso del raddoppio, ex post, del
contributo unificato per l¿appellante, anche incidentale, la cui impugnazione
venga integralmente respinta o dichiarata inammissibile o improcedibile (l'art.
1.17, della legge di stabilità 2013); altre volte ha tentato di favorire un
aumento della produttività, sia attraverso l'estensione all'appello del modulo
disciplinato dall'art. 281-sexies c.p.c., sia attraverso il meccanismo del
cosiddetto «filtro» (che, nel divisato intendimento, dovrebbe comportare un
incremento netto del numero dei procedimenti definiti), sia mediante l'ulteriore
restringimento dell'ambito di ammissibilità dei nova in appello, con
l'esclusione delle prove indispensabili. L'opera offre un'analisi complessiva
del funzionamento del giudizio di appello che, mediante l'analisi delle singole
questioni dal punto di vista dell'operatore pratico, con l'occhio rivolto al
loro inquadramento teorico, renda infine comprensibili, armoniche ed efficienti
le soluzioni applicate.
Cerca copia |