La prova del licenziamento ingiustificato e discriminatorio: con prefazione di Patrizia Tullini
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Il
volume analizza l'interazione tra la prova della (in)giustificatezza e
quella della discriminatorietà nei giudizi di impugnazione dei
licenziamenti individuali, verificando i termini inediti in cui la
stessa si configura nella riforma dell'art. 18 e nel d.lgs. 23/2015.
Partendo dal dato normativo sulla definizione dell'oggetto della prova
della giustificatezza e sulla distribuzione del relativo onere,
l'indagine approfondisce le questioni circa il concetto di "fatto
(materiale) contestato", il carattere "manifesto" dell'insussistenza del
fatto, la possibilità, almeno alla luce del d.lgs. 23/2015, di spostare
l'onere di provare l'ingiustificatezza qualificata in capo al
lavoratore. Le ipotesi di lettura prospettate appaiono utili se
l'obiettivo dell'analisi diventa la ricostruzione sistematica dei
confini e dei versanti d'interazione, ma anche d'attrazione, tra la
prova dell'(in)giustificatezza e quella della discriminatorietà. A tal
fine, la decostruzione delle fattispecie discriminatorie è centrale:
prima per individuare - con la lettura della giurisprudenza della Corte
di giustizia - la specialità del regime probatorio applicabile nel
giudizio antidiscriminatorio; e poi per comprendere le differenze e
intersezioni, negli oggetti di prova di cui è onerato il datore, tra la
prova per escludere la sussistenza della discriminazione e quella per
dimostrare la sussistenza della giustificatezza.