Reinventare il capitalismo nell'era dei big data
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Il
capitalismo sta morendo. I profitti crescono mentre la disuguaglianza
aumenta e l’innovazione rallenta. Qualcosa deve succedere. La fusione
tra big data e intelligenza artificiale porterà, secondo gli Autori, a
un nuovo tipo di capitalismo: quello fondato sui dati. Nel corso
dell’ultimo secolo la storia del capitalismo è stata la storia di un
mercato dominato da denaro e imprese. Usiamo il prezzo per valutare i
beni e la cifra che siamo disposti a pagare indica fino a che punto
riteniamo valido un prodotto. Le imprese, dal canto loro, coordinano
attività complesse, come la produzione di massa delle automobili,
controllando il flusso delle informazioni e centralizzando il processo
decisionale, e garantendo al tempo stesso un livello di occupazione
stabile. Ma il capitalismo dei dati è un’altra cosa: i dati che noi
generiamo su noi stessi e quelli che le imprese generano relativamente
ai loro prodotti permettono ad appositi algoritmi di collegare
acquirenti e venditori in modo molto più efficiente rispetto ai mercati
basati sul sistema dei prezzi. Queste stesse forze rendono superfluo il
controllo rigido delle informazioni, consentendo a gruppi di persone di
dimensioni sempre più ridotte di coordinarsi efficacemente senza dover
ricorrere a un’infrastruttura elaborata. In definitiva, le grandi
imprese centralizzate potrebbero ridursi a nulla più che un individuo e
il suo computer. Un capitalismo incentrato sui dati potrebbe significare
un’economia più sostenibile e più equa, ma la fine dell’impresa – e,
con essa, la fine del lavoro stabile – comporta anche grossi rischi.
Reinventare il capitalismo nell’era dei big data ci spiega come il
cambiamento tecnologico in corso stia uccidendo il capitalismo che siamo
abituati a conoscere e che cosa lo rimpiazzerà.