Diritto penale tributario
Questo
volume persegue l'obiettivo di fare il punto sullo "stato di salute"
del nuovo diritto penale tributario, recentemente introdotto con il
d.lgs. 158/2015, per coglierne le ragioni che hanno spinto il
legislatore a modificare la disciplina vigente di cui al d.lgs. 74/2000.
Come è noto invero la riforma del 2000 aveva rotto i ponti con il
sistema delle condotte incriminate dalla l. 516/1982 e aveva focalizzato
l'intervento riformistico su poche fattispecie penali, riportando
sostanzialmente il diritto tributario penale nella casa comune del
diritto penale, amalgamando così scelte e tecniche di costruzione delle
fattispecie penale. Ma le opzioni normative successive alla riforma del
2000 ne avevano, purtroppo, ridimensionato le strategie soprattutto con
innesti normativi svincolati dai criteri direttivi della legge delega e
con l'utilizzo di tecniche di normativa di tipo casistico, riportando
indietro le lancette del diritto penale tributario con l'incriminare
nuovamente condotte prodromiche a prescindere da un reale accertamento
dell'evasione. Si imponeva allora un nuovo intervento riformistico e non
solo per ragioni teoriche ma anche perché la prassi applicativa aveva
compiuto in non pochi casi evidenti forzature interpretative del testo
normativo per adeguarlo a situazioni contingenti.