Gli atti atipici nel sistema delle fonti del diritto dell'Unione europea
Il
processo di integrazione europea si è venuto caratterizzando come unico
e originale, per le peculiarità che presenta rispetto ad altre
esperienze sovranazionali, in particolare per la previsione di atti
normativi idonei ad esplicare la propria efficacia direttamente sui
singoli. Oltre alle forme di atti codificate dai trattati, si è
affermato nella prassi il ricorso a strumenti non previsti. Con il
termine 'atti atipici' ci si è riferiti, pur con alcune differenze, ad
atti adottati dalle istituzioni dell'UE, ma non rientranti nelle
categorie giuridiche regolate dagli artt. 288-292 Tfue. Tale complesso
di atti appare fortemente disomogeneo per effetti, caratteri,
procedimenti di adozione, funzioni e solleva numerosi dubbi e
problematiche in relazione ad una molteplicità di aspetti. Interrogativi
che attengono, tra l'altro, alla loro natura e collocazione nel sistema
delle fonti dell'Unione europea, al rispetto dei principi fondamentali
che investono l'ordinamento dell'Unione, all'efficacia e alle garanzie
di cui dispongono i singoli. A questi, essenziali, profili è dedicato il
volume, tenendo conto del quadro evolutivo e della prassi più recente.