Diritto dell'Unione Europea. Sistema istituzionale. Ordinamento. Tutela giurisdizionale. Competenze
di Luigi Daniele - Giuffrè, 2018
Al giorno d'oggi, l'impatto del diritto dell'Unione si avverte in tutti i
settori del diritto. Oltre ad ambiti per i quali il diritto unitario
rappresenta da molti anni una presenza rilevantissima (diritto
societario, diritto della proprietà industriale, commerciale e
intellettuale, diritto del lavoro, diritto dei contratti pubblici,
diritto delle imposte indirette, diritto dei trasporti e della
navigazione, diritto internazionale privato e processuale, diritto
dell'immigrazione), in tempi più recenti si è sviluppato un corpus di
norme europee di grande importanza nel campo del diritto e della
procedura penale e persino in quello del diritto di famiglia. Basti
pensare al mandato d'arresto europeo e alla appena approvata Procura
europea o EPPO, secondo l'acronimo inglese. Oppure ai vari regolamenti
adottati nell'ambito della cooperazione giudiziaria in materia civile e
commerciale che hanno ad oggetto rapporti di tipo familiare. Non
meraviglia pertanto che si incontrino contenuti di derivazione unitaria
in quasi tutte le materie insegnate nel quadro nei corsi di laurea delle
Università italiane ed europee che abbiano un contenuto giuridico. In
questo contesto, il compito riservato a studiosi che si dedicano
specificamente al Diritto dell'Unione europea è quello di presentare il
fenomeno giuridico dell'integrazione in maniera completa e ordinata,
secondo una sistematica quanto più possibile chiara e accessibile. Si
tratta ormai di un compito arduo, considerando lo sviluppo massiccio che
il diritto dell'Unione europea ha conosciuto in quasi settant'anni di
vita. Un compito che nondimeno è necessario assolvere e che può essere
svolto solo dagli "specialisti", da coloro che hanno osservato e
studiato il fenomeno nel suo continuo divenire: dalla Dichiarazione di
Robert Schuman del 9 maggio 1950 alla Brexit; dalla Carta dei diritti
fondamentali al parere 2/13 della Corte di giustizia sull'adesione alla
CEDU; dalle sentenze "pionieristiche" sui casi Van Gend & Loos e
Costa c. Enel, alla "saga" sul caso Taricco, conclusasi, per ora, con la
sentenza della Corte di giustizia del 5 dicembre 2017, cioè pochi
giorni prima dell'uscita della presente edizione. Il volume segue un
discorso basato in gran parte sulla giurisprudenza. Numerosissimi sono i
casi citati della Corte di giustizia dell'Unione europea, della Corte
europea dei diritti dell'uomo e delle Corti costituzionali degli Stati
membri maggiori. I leading cases non sono soltanto richiamati per i
principi di volta in volta affermati, ma descrivendo la materialità
degli aspetti di fatto e di diritto che ciascun caso presenta. La Sesta
edizione si avvale, come la precedente, della collaborazione di Stefano
Amadeo, Giacomo Biagioni, Cristina Schepisi e Fabio Spitaleri.