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giovedì 27 settembre 2018

Sezione Diritto pubblico

L'Occidente e i suoi nemici

Luciano Pellicani - Rubbettino, 2015 
 
L'assalto terroristico al Bataclan di Parigi ha brutalmente riproposto all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale un fenomeno che a molti studiosi era sembrato definitivamente estinto: l'odio contro l'Occidente. Le radici di questo odio risalgono all'epoca durante la quale l'Occidente estese i suoi tentacoli sull'intero Pianeta, sottoponendo alla sua smisurata volontà di dominio e di sfruttamento le società orientali. Tutto ciò, naturalmente, ha suscitato il risentimento e la collera del "proletariato esterno", tanto più che il dominio coloniale fu caratterizzato dal disprezzo razzista nei confronti dei popoli assoggettati, descritti come biologicamente incapaci di autogovernarsi e, quindi, bisognosi di una "paternalistica tutela". Ma quest'odio contro l'Occidente non è nato solo dal "proletariato esterno" bensì anche in seno all'Occidente, infatti le prime significative manifestazioni della rivolta intellettuale e morale contro il mondo moderno si registrano proprio in Europa, dal cui grembo sono scaturiti travolgenti movimenti rivoluzionari di massa - comunismo, fascismo, nazismo - animati dall'intenso desiderio di fare tabula rasa della civiltà liberale. Questo volume vuole ripercorrere il fenomeno da un punto di vista storico-sociologico per meglio comprendere le radici ideologiche e religiose dell'odio contro la Modernità.