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lunedì 7 maggio 2018

Sezione Diritto privato

Brexit e brevetto UE

Luigi Carlo Ubertazzi - G Giappichelli Editore, 11 gen 2018 
 
Anteprima
Questo libro riguarda un tema che oggi è certamente à la page. Come tutti gli scritti anche questo parla un poco del suo autore. E questa prefazione ne parla ancor di più. Io ho pubblicato il primo scritto di diritto nel 1972. Nei 45 anni successivi mi sono dedicato specialmente all’interpretazione del diritto esistente, anche se ho cercato per solito di proporne una lettura nuova. E non ho voluto scrivere quasi mai sulle norme in itinere: anche per non limitarmi ad una descrizione dei fatti; per non esprimere valutazioni che competono specialmente alla politica del diritto; e per non aggiungere alla sensazione di effimero di molti lavori dei giuristi anche quella di precarietà degli scritti sulle norme in gestazione. L’anno scorso alcune vicende mi hanno invece indotto a curiosare sul tema di questo libro. Alcune vicende sono quelle oggettive “epocali” della dichiarazione di recesso del Regno Unito dall’Unione Europea. Alcune altre sono invece più personali: e comprendono tra l’altro la mia 
 tendenza europeista di lungo corso; la mia curiosità per i progetti relativi a quello che all’inizio si chiamava il brevetto comunitario ed ora è da me ribattezzato come il brevetto UE; alcune conversazioni stimolanti con esponenti di istituzioni europee e tedesche; ed una lunga vacanza estiva in montagna, con i tempi e la serenità necessari ad avviare le prime riflessioni di fondo su Brexit ed il brevetto UE. Il tema di questo libro mi ha così catturato; mi ci sono dedicato progressivamente; non sono riuscito ad abbandonarlo; ed ho scritto via via alcune riflessioni che qui riordino ed espongo complessivamente. Terminato il lavoro mi sono chiesto se le questioni e la linea che ho proposto siano ancora di attualità e se valga la pena di pubblicare questo scritto. Certo la sorte delle mie proposte dipenderà sostanzialmente da scelte delle organizzazioni internazionali e degli stati interessati: che oggi sembrano orientati in direzioni non simpatetiche con quelle mie. A me pare comunque utile pubblicare questo scritto: anche per offrire un punto di vista fuori dal coro, per dare riprova che gli universitari possono proporre e sostenere anche opinioni di minoranza, e per testimoniare un mio impegno personale. Tuttavia la preparazione di questo scritto mi ha suggerito via via di restare per l’avvenire alla mia scelta metodologica di lungo corso, di non dedicare per solito studi alle norme in gestazione: e credo che d’ora in poi così farò. b. Questa pubblicazione è aggiornata a fine aprile 2017. Dopo di allora non poca acqua è passata sotto i ponti. E qui segnalo in particolare 3 fatti. Il primo riguarda l’assetto politico e governativo del Regno Unito: perché il governo UK ha indetto nuove elezioni politiche, sperando di aumentare la sua maggioranza parlamentare; ma le elezioni dell’8 giugno 2017 hanno ridotto la presenza del suo partito al Parlamento di Westminster persino al di sotto di quella necessaria ad un governo di maggioranza. Il secondo fatto riguarda i negoziati tra UE ed UK: e qui dopo la notifica (avvenuta il 29 marzo 2017) del recesso UK dalla UE, l’Unione Europea ha preparato ed approvato le proprie linee negoziali, ed il negoziato è iniziato a Bruxelles il 19 giugno 2017. Il terzo fatto riguarda alcune questioni di diritto: e qui il Kluwer Patent Blog del 13 giugno 2017 segnala che un privato ha proposto ricorso al Verfassungsgericht per far dichiarare illegittimo il brevetto UE; il presidente della Corte ha invitato quello della Repubblica Federale a soprassedere dalla firma della legge di ratifica dello UPCA; i primi commenti ipotizzano che questo ricorso sia “collegato” a quattro ricorsi precedenti al Verfassungsgericht per la dichiarazione di illegittimità del sistema dei Board of appeal di EPO; e rebus sic stantibus queste novità fanno quantomeno slittare l’entrata in vigore del Patent Package.