
I
primi anni di applicazione della riforma della filiazione ne hanno
confermato gli aspetti positivi e le criticità. Il volume si concentra
sull'esame della normativa riguardante i modi di accertamento dello
stato di figlio e le azioni di stato. Rispetto a queste materie, il
principio fondante della riforma, ossia l'identità della condizione di
tutti i figli, sembra essere stato perseguito con eccessiva timidezza.
La disciplina della costituzione dello status, infatti, continua ad
essere diversa a seconda che il figlio sia stato generato nel matrimonio
o fuori del matrimonio - accertamento automatico nel primo caso, su
base volontaristica nel secondo - mentre non è stata nemmeno valutata
l'opportunità di introdurre, anche nel nostro ordinamento, il principio
dell'accertamento automatico della maternità, al momento della nascita,
anche per la donna non sposata, ormai accolto da quasi tutte le
legislazioni europee. Quanto alla disciplina delle azioni di stato, il
legislatore della riforma ha compiuto passi concreti nella direzione
della uniformità, tuttavia l'impressione è quella di interventi
frammentari, che hanno generato lacune, incongruenze, disposizioni
oscure. Sempre nell'ottica della tensione verso l'unicità della
condizione di figlio viene illustrata la disciplina dell'acquisto dello
status nella procreazione medicalmente assistita, alla luce dei più
recenti interventi della Corte costituzionale. Ancora sotto il medesimo
profilo viene discussa l'attuale disciplina dell'attribuzione del
cognome ai figli, tuttora diversa a seconda che il figlio sia nato nel
matrimonio o fuori del matrimonio, e si dà conto dei più recenti
progetti di legge che quella disciplina dovrebbero modificare per
assicurare la parità di trattamento tra tutti i figli. Tutti gli
argomenti trattati nel volume vengono esaminati anche con riferimento
all'ultima giurisprudenza disponibile, né vengono trascurate le loro
implicazioni costituzionali e penalistiche.