I giochi e gli uomini: La maschera e la vertigine
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II
gioco come attitudine naturale, ma anche nelle sue forme più
strutturate e finalizzate, rispecchia i complessi meccanismi mediante i
quali le società elaborano e trasmettono i propri modi di organizzare il
mondo. Attività al tempo stesso libera e vincolata, creativa e
ripetitiva, il gioco ha infatti accompagnato la civiltà umana,
arricchendosi via via di significati simbolici e rituali. Ricomponendo
sotto il segno del "gioco" osservazioni sparse di etologi e pedagogisti,
filosofi e etnologi, letterati e teatranti, con questo importantissimo
saggio del 1958, Caillois tenta una classificazione di attività e regole
apparentemente lontane. Sottolinea così una possibile differenziazione
delle pratiche ludiche, riconducendole tutte a quattro modalità
fondamentali: la competizione (agon), la sorte (alea), La maschera
(mimicry), la vertigine (ilinx). Queste coordinate si combinerebbero di
volta in volta tra loro, determinando le due facce, opposte e
complementari, del gioco: il ludus, inteso come scaltrezza, calcolo,
abilità e pazienza; la paidia, percepita invece come turbolenza,
improvvisazione, scarto ed ebbrezza. Un affascinante esempio di
curiosità intellettuale. Un classico dell'antropologia umana.