
L'idea,
ardita e controversa, di riconoscere un reddito di base a ogni
individuo, ricco o povero, senza chiedere in cambio contropartite
lavorative, non è nuova, risale alla fine del '700. Sostenuta in passato
da pensatori di diverso orientamento politico, come Paine, Stuart Mill,
Galbraith o Hayek, è tornata alla ribalta con la crisi del welfare
tradizionale ed è oggi la proposta di politica sociale più dibattuta al
mondo. Nella loro appassionata difesa del reddito di base, gli autori si
confrontano con le principali misure alternative di contrasto della
povertà e rispondono alle obiezioni di natura etica, economica e
politica rivolte a tale proposta, per mostrarne la sostenibilità. Nella
convinzione che un'idea così radicale possa essere la soluzione politica
più efficace per affrontare l'insicurezza economica e l'esclusione
sociale del nostro tempo.