La nuova disciplina delle unioni civili e delle convivenze
Con la legge 20 maggio 2016, n. 76, a cui hanno fatto seguito le norme
transitorie quali il D.p.c.m. 23 luglio 2016, n. 144, riguardanti
disposizioni per la tenuta dei registri nell'archivio dello stato
civile, e il D.m. Interno 28 luglio 2016, relativo alle formule per gli
adempimenti degli ufficiali di stato civile in materia di unioni civili,
l'Italia ha finalmente una normativa organica sia sulle unioni civili
tra persone dello stesso sesso, disciplinate come formazioni sociali in
modo pressoché simmetrico a quanto previsto nell'ordinamento vigente per
le coppie coniugate, sia sulle convivenze di fatto tra persone
maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di
reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di
parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un'unione civile.
Nella parte in cui disciplina le convivenze di fatto la legge interessa
centinaia di migliaia di coppie e di famiglie che hanno progettato la
loro vita al di fuori dei legami matrimoniali e che oggi vedono
rafforzato il loro statuto giuridico rispetto a garanzie già esistenti
nella legislazione o già riconosciute in passato dalla giurisprudenza.
La novella non trasforma l'obbligazione naturale di solidarietà
reciproca in obbligazioni giuridiche. Riconosce, però, specifici diritti
di natura personale, conferma la piena autonomia negoziale, disciplina i
contratti di convivenza e introduce un dovere di natura alimentare al
momento della cessazione della vita in comune.