Il danno alla vittima del reato e i suoi rimedi
Il tema della vittima del reato all’interno del
paradigma processuale penale vive oggi il suo momento di massima
espansione. L’opera, metabolizzati i frammenti legislativi della
direttiva 2012/29/UE e della sua recente attuazione domestica, propone
una declinazione innovativa del favor victimae, concentrandosi sulle
esigenze riparative di cui è portatrice la persona offesa dal reato e
sugli speculari obblighi di solidarietà statale. La prima parte viene
dedicata alla compensazione del danno criminale attraverso meccanismi
riparatori pubblici che agiscono in funzione surrogatoria nelle ipotesi –
invero assai frequenti – d’ineffettività del risarcimento da parte del
reo. La seconda parte, invece, si concentra su altre fonti di
pregiudizio, sganciate dalla condotta criminale e legate all’attività,
pur lecita, posta in essere dall’autorità giudiziaria nel corso del
procedimento. Il “danno da processo” viene, così, stigmatizzato nel
paradigma della c.d. “vittimizzazione secondaria” e affrontato in
prospettiva rimediale e compensativa.