Sistemi di controllo e indipendenza nelle società per azioni
Giovanni Strampelli - EGEA
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Anteprima del libro |
Nella
materia dei controlli societari l’indipendenza non può essere
considerata esclusivamente una qualità attinente alla sfera etica
dell’individuo, ma va anche intesa quale assenza di condizioni che
possano esporre i soggetti preposti a funzioni di controllo
all’influenza del controllato. Configurata in questi termini,
l’indipendenza è un requisito la cui esistenza è apprezzabile sulla base
di determinati indici “esteriori” e costituisce un essenziale
presupposto per l’efficienza del sistema dei controlli. In tale
prospettiva, l’indipendenza assume un rilievo sistematico determinante,
in quanto condizione necessaria per la, effettiva, separazione della
funzione di amministrazione da quella controllo, che è posta a
fondamento della struttura organizzativa della società per azioni. Così
individuato il contenuto essenziale del concetto di indipendenza, è
possibile constatare che alla base delle non coincidenti nozioni
applicabili ai diversi attori del sistema dei controlli si riscontra un
unico concetto di indipendenza, e che la funzione del corrispondente
requisito è uniforme. Vi è, allora, “comunicabilità” tra le norme in
materia di indipendenza rispettivamente previste per il revisore, per i
componenti dell’organo di controllo, nonché per gli amministratori non
esecutivi. L’indagine è funzionale ad un’interpretazione omogenea − per
quanto rispettosa delle peculiarità che caratterizzano ciascun attore
del sistema dei controlli − delle norme in materia di indipendenza e a
porre in evidenza talune non trascurabili lacune della vigente
disciplina, soltanto parte delle quali può essere colmata in via
interpretativa.